6. Ama follemente.

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Undici mesi prima

Noi due,
due arterie diverse dello stesso cuore
-Venditti


Caitlyn

Erano ormai le sei e mezzo del pomeriggio quando finalmente uscimmo da scuola.
Fuori era già buio, perché come ogni anno c'era stato il cambio d'orario.

Di solito non uscivamo così tardi, ma un giorno a settimana eravamo a scuola fino alle sei. E come sempre ci mettevamo quasi mezz'ora per uscire dato che dovevamo raggiungere gli armadietti, posare tutto il materiale e come sempre fare una chiacchierata con gli amici.

<< cosa vuoi mangiare? >> mi voltai verso Nathan, mentre metteva in moto la sua auto.

Ci pensai su, arrivando ad una conclusione.

<< paghi tu, decidi tu. Sorprendimi >> risposi, lo vidi sorridere.

Il suo sorriso... ero sicura che fosse il più bel sorriso che avessi mai visto. Era come se anche gli occhi gli sorridessero.

Portai lo sguardo sulla strada che scorreva accanto a me, cercando di ignorare la consapevolezza che cresceva dentro di me.

Era già successo in passato, mi innamoravo di chiunque mi desse un minimo di attenzioni. Era più un'infatuazione, ma comunque ero sempre finita per essere presa in giro.
Speravo solo che questa volta sarebbe stato diverso.

Le stelle cominciavano ad apparire in quella distesa scura che osservavo dall'auto in movimento, come sempre mi avrebbero fatto compagnia.

L'auto si fermò, e il mio sguardo si illuminò vedendo l'insegna brillare nella notte.

<< aspettami qui, torno tra qualche minuto >> disse scendendo dall'auto per poi entrare nel McDonald's.

Direi che ha scelto benissimo.

🎨📚

Quando Nathan era tornato non aveva voluto mostrarmi cosa aveva preso, e aveva cominciato a guidare.

Ora ci trovavamo in una strada isolata, era lì che aveva fermato l'auto.

Scese, prendendo le buste con il cibo e mi fece segno di seguirlo.
Si inoltrò nel bosco al lato della strada, dove regnava il buio.

<< Nathan, sei sicuro che non mi stai portando li dentro per uccidermi come qualche serial killer? >> chiesi ironicamente accendendo la torcia del telefono dato che non si vedeva praticamente niente.

Lo sentii ridere, e nella penombra vidi i suoi bellissimi occhi azzurri brillare.

<< ti sembro un serial killer? >> chiese ancora ridendo, per poi fermarsi al centro di una piccola radura priva di alberi.

Li c'era la luce della luna e quella delle stelle ad illuminarci.

<< beh, neanche Ted Bundy lo sembrava, eppure ha ucciso più di cento ragazze e ne ha sparpagliato i resti nei boschi >> dissi.

Lui stese a terra un telo azzurro e ci posò sopra le buste del nostro cibo.

Per un momento un pensiero attraversò la mia mente: non sembrava neanche che fosse la nostra prima uscita, mi pareva quasi di conoscerlo da una vita.

<< ti siedi a mangiare o hai intenzione di continuare a parlare di serial Killer? Sinceramente io preferisco la prima opzione >> disse ridacchiando mentre si sedeva sul telo.

JulietDove le storie prendono vita. Scoprilo ora