Ci siamo. Era il giorno delle regionali e mi sentivo molto più coinvolta di come avessi sperato.
Volevo bene alle ragazze, mi piaceva cantare e sarei stata entusiasta di arrivare alle finali. Sfigata? Beh, fottetevi, adesso ho delle amiche.
Certo non mi vedevo per niente bene in quella divisa (sempre la stessa, ovvio; e il foulard al collo) ma ero disposta a pagare quel prezzo. Inoltre ero piuttosto agitata all'idea di esibirmi davanti a un vero pubblico, e questo lasciava poco spazio alle lamentele stilistiche.
- Benvenuti, signore e signori! La gara regionale del sudest del 2012 è ufficialmente cominciata
- Sì, io sono Gail Mc Kadden e alla mia destra il collega ex cantante a cappella John Smith qui in diretta dalla Carolina University
Due presentatori, vi rendete conto? Come alle vere esibizioni. Mi sentivo assolutamente autorizzata ad essere in ansia.
Ero dietro al palco con le Bellas, e ho visto molti gruppi esibirsi prima di noi. Erano veramente tanti. Alcuni anche bravi, ma soprattutto troppi. Come avremmo fatto a batterli tutti con dei brani che i due presentatori (nonché la fila di giudici in prima linea) avevano già sentito per almeno tre anni di fila?
Il pubblico almeno era incoraggiante: stava applaudendo con entusiasmo a un gruppo che aveva appena finito e che cantava con dei calzini travestiti da serpenti infilati sulle braccia (sì, facevano cantare i calzini).
Nonostante questo ero sempre più nervosa. Il nostro turno si stava avvicinando
- Mani al centro ragazze – ha detto Aubrey – mi raccomando: "aaah" sul tre. Uno, due, aaaah
- Aaaah. Aspetta
- Aspetta. Mi dispiace
Quasi. Questa volta almeno cinque di noi ce l'avevano fatta. Per me era un buon risultato.
- Ora signore e signori, accogliamo con un applauso le Barden Bellas!
Ci siamo. Era arrivato il momento.
Il pubblico applaudiva mentre ci disponevamo sul palco una accanto all'altra. Fin qui tutto bene. Ce la puoi fare Beca.
Aubrey ha suonato il diapason con lo stemma delle Bellas, e a voce bassa ha dato il tempo contando fino a quattro.
Da li abbiamo iniziato a cantare. La prima canzone era The sign, la stessa dell'anno prima, perciò l'unica vera sorpresa è stata che Aubrey è riuscita a fare il suo assolo senza vomitare. Poi abbiamo iniziato Eternal flame e non è stato difficile notare come il pubblico, i presentatori, i giudici (e Ciccia Amy) dessero segni di noia.
Fortunatamente quando è stato il momento di Turn the beat around Amy si è lanciata con grinta nel suo assolo. Grazie a Aubrey e alla sua tradizione, l'unica originalità su cui potevamo contare era avere tra i nostri ranghi una Bellas sovrappeso e super gasata. E anche questo è stato possibile solo perché dopo l'ultima performance da vomito il gruppo era davvero con le chiappe a terra.
Ad ogni modo, la sfrontata forza di carattere di Amy è riuscita a catturare l'interesse dei giudici, e per la fine della nostra esibizione si erano quasi tutti svegliati.
Il pubblico è esploso in fischi di incitamento e l'unica a non essere contenta della performance era (che sorpresa) Aubrey.
Da questo momento l'ansia da prestazione ha iniziato a darmi tregua, ma abbiamo dovuto aspettare molti altri gruppi, compresi i Ritmonelli, prima di sapere l'esito della gara.
Infine un terzo presentatore dal centro del palco, affiancato dal trofeo che tutti speravamo di poter tenere in mano, ha iniziato a parlare
- Signore e signori, il momento che tutti noi stiamo aspettando. Il risultato della competizione regionale di stasera! Al terzo posto... I Musicalzini! Al secondo posto vanno avanti, verso le semifinali di quest'anno...le Barden Bellas!
È fatta! Perché sono così emozionata?
Tutte le ragazze si sono lasciate andare alle grida di gioia e gli abbracci e, sì: mi sono fatta coinvolgere anch'io.
Quindi è questo che si prova ad avere delle amiche. Perché ci hai messo tanto a impegnarti in qualcosa?
- E ora, i vincitori di questa competizione regionale difendono la corona! Dalla Barden University, signore e signori, i Ritmonelli!
Ecco, eravamo state tagliate fuori. Mentre i Ritmonelli correvano per il palco con il trofeo in mano e si abbracciavano davanti al loro pubblico, io e le altre abbiamo dovuto accontentarci di gioire dietro le quinte. Ma ero felice. Per Jesse, che correva sul palco con gli altri, e per me.
Alla nostra uscita dal teatro della Carolina University ci siamo trovate di fronte a una scena che non saprei come definire se non demenziale.
Bumper, il leader dei Ritmonelli, stava per fare a botte con quattro uomini di mezza età dall'aria piuttosto patetica. Più tardi sono venuta a sapere (da Chloe) che erano i componenti di un gruppo di canto a cappella di almeno vent'anni prima e che evidentemente covavano vecchi rancori.
Bumper aveva passato il trofeo a Jesse e stava fortunatamente accampando scuse per non passare alle mani. Era tutto davvero divertente, soprattutto quando il masochista del gruppo di vegliardi ha coinvolto direttamente Jesse pregandolo di colpirlo con il trofeo. In un attimo la cosa è degenerata, i due schieramenti hanno iniziato a darsi addosso come giocatori di football e Amy si è fatta prendere dall'entusiasmo.
- Ho lottato contro un coccodrillo e un dingo simultaneamente – mi ha spiegato.
A quel punto la mia faccia sconvolta è tornata su Jesse, ancora alle prese con il masochista. Stava insistendo troppo perché continuasse a essere divertente.
- Colpiscimi! Voglio un'emozione. Colpiscimi più forte che puoi. Fortissimissimo, con questo – e intanto passava il trofeo a Jesse, il quale cercava di farlo ragionare senza successo, appoggiando l'arma impropria su un tavolo e rifiutando l'offerta.
A quel punto dovevo intervenire. Il mio quasi ragazzo era nei guai. Amico. Il mio amico era nei guai.
E iniziando a entrare nel mondo inesplorato dell'amicizia capivo che c'erano delle regole morali inviolabili, pena il senso di colpa e la sensazione di essere una stronza. Una di queste regole era certamente salvare gli amici in pericolo.
- Forse è meglio... che vada a dare un'occhiata – ho detto alle Bellas allontanandomi.
Purtroppo Amy ha seguito il mio esempio fraintendendo le intenzioni – Ok, ora la bestia si scatena!
Quando ho raggiunto Jesse lui e il masochista stavano facendo un tiro alla fune con il trofeo. Ho picchiettato sulla spalla dell'uomo e quando si è voltato gli ho assestato un pugno sul naso. Una cosa alla James Bond.
Solo che Jesse mi ha chiesto se ero impazzita, io ho rovinato l'effetto piegandomi su me stessa,
- Che dolore, non pensavo facesse così male –; e, tocco finale, il masochista era autentico e gli è pure piaciuto.
Almeno sono riuscita a non piangere dal dolore.
Amy era arrivata e si era appropriata del trofeo dichiarando di volerlo infilare nel sedere di quell'uomo. Senza dubbio gli sarebbe piaciuto anche questo, ma non potevo permetterlo, così ho cercato di prendere il trofeo dalle mani di Ciccia Amy. Io tiravo da una parte e lei, presa dal momento, tirava dall'altra. Come risultato un pezzo del premio si è staccato e Amy, che aveva il pezzo più grande, ha perso la presa facendolo involontariamente volare contro la vetrata e mandandola in frantumi.
Altro tocco finale:dall'altra parte della strada era parcheggiata una macchina della polizia, eindovinate chi hanno trovato imbambolata come un'idiota con un pezzo dell'armadel delitto ancora in mano?
STAI LEGGENDO
Pitch perfect_Another point of you
FanfictionQuesta storia segue la trama del primo film della trilogia, vista però in chiave Bechloe. Niente di spinto, è per chi cerca una storia romantica che descrive le situazioni di Pitch Perfect da dentro la testa di una Beca Mitchell sessualmente confusa...