Just the way you are

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Poco dopo eravamo all'aperto, nella piscina vuota che era stata l'arena del Botta e Risposta.

- Ok – ho detto mentre raggiungevamo il centro della vasca – facciamo un bel mash-up ragazze. Aubrey? Vorresti scegliere una canzone per noi?

- Facciamo Bruno Mars – ha suggerito, dimostrando che conosceva anche canzoni del nostro secolo – Just the way you are

- Ok! – le ho detto incredula, ma veramente sollevata – Chloe te la senti di fare da solista?

- Sì

Mi sono schiarita la voce e ho iniziato a intonare delle note acute come accompagnamento, imitata da alcune delle Bellas; altre hanno attaccato una base di "uuuu, uuuu" con delle note un po' più basse. Una volta avviato il pezzo ho smesso di cantare e ho scambiato uno sguardo con Chloe, che ha iniziato la strofa (senza staccarmi gli occhi di dosso. C'era un sottinteso? Ovviamente sì.)

- Oh, her eyes, her eyes, make the stars look like they're not shinin'/Her hair, her hair falls perfectly without her trying/She's so beautiful, and I tell her everyday

A questo punto mi sono sentita talmente stupida e talmente imbarazzata. Era troppo palese che stesse dicendo quelle frasi a me.

Ho distolto lo sguardo per non perdere la concentrazione sul ritmo, ma (potendo ti strozzerei, tempismo) appena mi sono voltata mi sono ritrovata sulle labbra la frase "I was thinkin' 'bout her, thinkin' 'buot me"

Non era nemmeno la stessa canzone! Perché?

Beh, sì...perché avevo parlato di mash-up. Non certo perché io e Chloe ci stessimo dedicando frasi strappalacrime cantando una di fronte all'altra come se il resto del gruppo, il resto del mondo, non esistessero più.

- Thinkin' 'bout us, what we gonna be­ – ho proseguito.

E Chloe, guardandomi fissa negli occhi senza vacillare,–I know, I know, when I compliment her she won't believe me

- Open my eyes, yeah, it was only just a dream

E qui Aubrey e alcune delle altre si sono unite a me con il testo di Just a dream, mentre Chloe alzava il tono di voce sul ritornello.

Il suo sguardo era così profondo da poterci annegare dentro, così intenso da farmi venire i brividi. E intrappolava i miei occhi contro i suoi in modo indissolubile.

- When I see your face, there's not a thing that I would change/'Cause you're amazing, just the way you are

Abbiamo chiuso tutte insieme, e poi abbiamo iniziato a sorriderci, a ridere, a farci i complimenti una con l'altra. Chloe non mi guardava più, o almeno non più di quanto guardasse le altre, ma io ero ancora turbata dalle parole che io stessa le avevo detto.

Stavo pensando a lei, a me, e perfino a noi. Ma non avevo idea di cosa pensavo. Grazie al cielo mentre cantavo ero riuscita a distrarmi da me stessa per non affrontare quelle domande scomode. Certo, il testo di quelle due canzoni non era messo lì a caso, sembrava parlare personalmente con me. Ma sono riuscita a dirottare su Jesse il significato delle mie parole, e a crederci veramente.

Rendermi conto di quanto mi mancasse, e di come "...thinkin' 'buot us/It was only just a dream" fosse riferito a lui e non a Chole, era tanto confortante quanto falso. Ad ogni modo mi ha fatta sentire più normale, ma – e di questo non mi ero accorta sul momento – non certo più felice.

- Mani al centro ragazze – ha detto Aubrey ancora con il sorriso sulle labbra, riportandomi alla realtà.

- Uno, due, "aaaah"

Per la prima volta siamo riuscite a cantarlo in coro. Sarà anche stupido, ma questo mi ha fatto sentire più fiduciosa riguardo alle finali che ci aspettavano minacciose dietro l'angolo. E avevamo anche delle novità molto più utili: Chloe aveva cantato quel grido di battaglia con una nota bassa che nemmeno lei si aspettava di saper fare. Dev'essere stato per via dei noduli, ed era assolutamente pazzesco perché il nostro gruppo, come tutti quelli completamente al femminile, aveva sempre avuto problemi con i bassi.

- È una conquista molto preziosa – le ha detto Aubrey e poi ha aggiunto – Sì, Lily?

La ragazza aveva alzato una mano e ha dichiarato, con un tono di voce del tutto normale: - Forse ho qualcosa che ci può essere utile

Ci siamo lasciate andare a stupite esclamazioni di gioia mentre Amy le diceva scherzosamente: - Scusa bella, non serve che urli eh!

Ce ne siamo andate dalla piscina ridendo e abbracciandoci, con il morale alto e molto speranzose riguardo alle finali degli ICCA.

Avevamo davanti un duro periodo di prove. Ma, mettendo insieme tutto, e in particolare il comportamento di Aubrey, avevo il presentimento che sarebbe stato diverso da lì in poi.

Ce la potevamo fare!

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