Una mattina sono andata per la prima volta alla sede della radio della Barden (proprio così, mi sono trovata qualcosa di decente da fare).
- Salve, io sono Beca
- Di là – mi ha detto l'uomo all'ingresso, staccando il telefono dall'orecchio e indicando dietro di lui
- Grazie.
Sono entrata nella stanza che mi ha indicato, e mi sono trovata circondata da muraglie di dischi. Non era tanto male. Ho sentito la voce alla radio che stava trasmettendo e visto un ragazzo con le cuffie in uno stanzino con le pareti di vetro. Probabilmente dovevo parlare con lui. Ad ogni modo non sapevo che altro fare.
Mi sono diretta verso la stanza, ma quando sono arrivata e ho guardato attraverso il vetro lui non era più lì. Davvero strano. Un attimo dopo l'ho sentito aprire la porta e solo allora mi ha vista
- Hey – mi ha detto il ragazzo
- Salve – ho detto io, più incerta di come mi sentissi in realtà
- Curiosavi da tanto?
- No...no sono appena arrivata. E non stavo...curiosando
- Mmh – si è limitato a dire lui, ed è rientrato nello stanzino. Io ho fatto per seguirlo e prontamente sono stata fermata.
- Le matricole non possono entrare.
Ecco. Avevo iniziato quel lavoro da due minuti e già mi ero meritata un rimprovero.
Brava, Beca. Continua così.
- Scusa
È uscito con una cassa di CD e finalmente si è presentato
- Sono Luke, gestisco la radio. Tu sei Becky, la stagista?
- In realtà...
- Ciao, come va? Piacere, Jesse – mi ha interrotto una voce alle mie spalle. E guarda caso quella voce apparteneva al cretino che suonava la sua chitarra immaginaria in macchina. Ragazzo irritante, non c'è che dire.
- Piacere, Luke. Sei in ritardo
Non gli ha teso la mano. Gli è solamente passato di fianco con la sua cassa di CD, e io l'ho seguito.
- Hey, io ti conosco – mi ha detto il ragazzo irritante
- Non credo
- Invece sì
- Invece no
- La conosco eccome – ha detto lui, parlando con Luke dal momento che io non gliela davo vinta.
- Ok bene, vi deciderete mentre sistemate i CD. Finiti questi, ve ne do altri.
E poi ha alzato lo sguardo dai suddetti CD per guardarci in faccia e con un sospiro ha assunto un tono di voce molto serio.
– Dunque, voi due passerete un bel po' di tempo insieme quindi, per favore, niente sesso sui tavoli. Ci sono già passato.
Aspetta, cosa? Sesso sui tavoli? Ma sono tutti pazzi in questo campus?
Luke se n'era già andato, e io ho evitato accuratamente di voltarmi per non ritrovarmi a guardare in faccia Jesse.
- Io ti conosco – ha ripetuto lui, spostandosi per guardarmi in faccia. – Stavo cantando, e tu eri appena scesa da un taxi. Aspetta, tuo padre fa il tassista?
- No – non so perché l'ho detto con quel tono confuso. Non lo ero; non mi importava proprio.
- Ah – ha detto semplicemente Jesse
STAI LEGGENDO
Pitch perfect_Another point of you
FanfictionQuesta storia segue la trama del primo film della trilogia, vista però in chiave Bechloe. Niente di spinto, è per chi cerca una storia romantica che descrive le situazioni di Pitch Perfect da dentro la testa di una Beca Mitchell sessualmente confusa...