Titanium

50 2 0
                                    

Ci sono le docce comuni alla Barden (un'altra cosa alla quale ho dovuto rassegnarmi ma che non ho mai veramente sopportato.)

Avviandomi verso la doccia più lontana dall'entrata, canticchiavo Tinanium. Avete presente quando le canzoni si sistemano nella vostra testa tanto da comprare casa, e mettere su famiglia? Non è facile mandarle via a quel punto. Stavolta me l'ero cercata: avevo scelto io la base di Titanium per il mio mash-up e l'avevo ascoltata almeno mille volte.

Per fortuna è una canzone che adoro. Per sfortuna, invece, non avevo notato che da sotto la tenda di una delle docce spuntavano due paia di piedi. Esatto, due paia. O almeno immagino che spuntassero, quei piedi, ma come dicevo non li avevo notati, altrimenti avrei smesso immediatamente di cantare. Quello che so per certo (magari l'avessi saputo in tempo) è che c'erano due persone in quella doccia e io le ho superate senza vederle per raggiungere la mia, in fondo alla fila.

Mi stavo quindi lavando e canticchiando Titanium quando senza che me ne accorgessi la tenda si è aperta lentamente e una sexy rossa completamente nuda e più pazza di come avessi immaginato ha invaso la mia privacy esclamando: - Tu sai cantare! (sì, quella rossa)

Non so perché ho detto sexy. Che lo fosse o no, sicuramente non ho pensato a quello. Ero impegnata a capire come convincere il muro di fondo a inghiottirmi e farmi scomparire.

- Chiudi! – ho urlato richiudendo la tenda.

Lei l'ha riaperta. L'unica consolazione che avevo era il mio asciugamano con cui tentavo di coprirmi.

- A che nota arrivi in belting?

Ha chiesto, eee... adesso era nella mia doccia.

- Che vuol dire? Ma sei pazza?

La ragazza aveva chiuso l'acqua e non accennava ad allontanarsi da me.

Volevo morire per l'imbarazzo. Lei al contrario sembrava non avere nessun problema riguardo alla situazione (cosa, questa, che peggiorava il mio imbarazzo).

- Devi fare l'audizione per le Bellas – mi ha detto in modo normalissimo, come se non fossimo nude e dentro la stessa doccia.

- Non riesco ad ascoltare le tue parole se non ti copri davanti

Non sapevo letteralmente dove far andare il mio sguardo. Il soffitto mi pareva la cosa più lontana dalle sue... avete capito. Oppure il pavimento. Così, alternavo tra soffitto e pavimento non sapendo quale fosse meglio.

- Ti dico solo una cosa – ha proseguito lei, per niente a disagio – una volta abbiamo fatto da coriste per Prince, ha il sedere talmente piccolino che potrei tenerlo in una mano sola.

Nel frattempo io stavo cercando di avvolgermi nella tenda come fosse un lenzuolo (o un sudario, l'avrei preferito). Non ci sono riuscita, mi è caduto lo shampoo su un piede facendomi un male d'inferno, e ho optato per spiaccicarmi contro il muro dando la schiena a quella specie di psicopatica.

- Senti, se non te ne sei accorta... sono nuda.

- Stavi cantando Titanium giusto?

Ma cazzo ma la mia voce funziona? Mi sentiteee?

- Conosci David Guetta?

D'accordo, non giudicatemi. Aveva scoperto uno dei miei interessi, non ho resistito. Non mi ero mica staccata dal muro, comunque. Avevo solo girato un po' la testa verso la ragazza.

- Credi che viva da eremita? Certo! È una canzone pazzesca. La uso per masturbarmi

- Interessante

Grazie a Dio non mi ero staccata dal muro. E di nuovo non riuscivo a guardare la rossa. Che fra parentesi non faceva ancora nessun tentativo per coprirsi. Era imbarazzante, ma invidiavo la sua tranquillità.

- Infatti. Ha un crescendo che spinge.

E a questo punto mi ha fatto addirittura l'occhiolino.

- Ah... che orrore

È incredibile quanti livelli di imbarazzo esistano dopo quello che avevo giudicato l'ultimo. E non era ancora finita.

- La canteresti per me?

Ma che cazzo...!

- Certo che no! Fai da sola!

- Non mi voglio masturbare – sembrava divertita. Non ho mai capito come funzioni il cervello di quella ragazza.

- Non me ne vado finché non canti. Forza

Ho provato con un sorriso innocente (forzatissimo) ma sembrava davvero intenzionata a rimanere esattamente dov'era.

Alla fine mi sono rassegnata ad abbandonare il muro, coprendomi di nuovo con l'asciugamano, e mi sono girata verso di lei. Comunque non riuscivo a guardarla

- I'm bulletproof, nothing to lose

Ho cominciato con voce timida. Non ho mai cantato così male, potete biasimarmi? Ero nuda. E stavo cantando a pochi centimetri dalla faccia emozionata di una ragazza (più nuda di me) che era entrata nella mia doccia. Come se non bastasse la sua voce si è unita alla mia dopo la prima frase, in una dissonanza che – non so perché ci tengo a precisarlo – non era affatto male.

Abbiamo cantato insieme tutto il ritornello, e devo ammettere che la mia voce è nettamente migliorata nel frattempo. Da un certo punto in poi (in modo discontinuo) sono riuscita perfino a guardarla negli occhi.

Non c'è niente da fare, adoro cantare.

Dopo l'ultima nota siamo riuscite a sorriderci, per un momento, prima che mi crollasse di nuovo addosso tutto il disagio della situazione. Senza volerlo ho spostato gli occhi verso il basso (sì, ho guardato le sue tette. Ripeto, e ci tengo a precisarlo, che non l'ho fatto di proposito) e immediatamente li ho di nuovo alzati verso il soffitto.

Lei finalmente si è accorta del mio stato d'animo (lo sapeva dall'inizio, aveva semplicemente ignorato la cosa). E si è guardata a sua volta prima di spiegarmi: - Oh, sì. Sono piuttosto a mio agio con... la nudità

- Fai bene –

Ero talmente imbarazzata. Penso che abbia notato quanto fosse difficile per me guardarla negli occhi. Penso che fosse impossibile non notarlo.

Si è girata e mi ha passato un altro asciugamano (gesto gentile, dato che il mio era finito sotto l'acqua prima che lei la chiudesse)

- Mi devo ancora docciare – sono riuscita a dirle, e la rossa non ha fatto cenno di andarsene. In quel momento un ragazzo, nudo, è comparso dietro di lei (gli altri due piedi che stavano nella doccia poco prima) e ha pensato bene di farmi scoprire un nuovo livello di imbarazzo.

- Hai una bella voce

- Grazie.

Non credo di aver mai messo tanto sarcasmo in una sola parola. Ho lanciato uno sguardo alla ragazza, poi ho guardato lui. Ero praticamente paralizzata dallo sconcerto. Ma che cazzo di mondo perverso è il college?

Anche lei ha guardato il ragazzo e finalmente si è mossa.

- Oh, dobbiamo finire – ha detto, come se la cosa potesse riguardarmi in qualche modo. E poi, quando già non la vedevo più, la sua voce mi ha raggiunta di nuovo:

– ci vediamo alle audizioni.

Pitch perfect_Another point of youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora