Le semifinali

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Una prova dopo l'altra siamo arrivate al giorno delle semifinali. Non che fossi meno emozionata rispetto alle regionali, assolutamente. Solo che avevo più pensieri in testa, oltre alla musica.

Mi mancava Jesse. Non ci eravamo più parlati dal nostro litigio alla centrale di polizia, o almeno non allo stesso modo. Ci vedevamo alla radio (nonostante tutto continuavamo a catalogare insieme i CD. Ancora niente sesso sui tavoli) ma c'era un distacco enorme tra noi. E in quel periodo è stato molto più facile per me capire quanto ci tenessi a lui. Ero arrivata a buon punto con il riordino dei pensieri, e mi ero convinta abbastanza bene che Chloe fosse diventata la mia migliore amica (sì, Aubrey, fa male, lo so) mentre Jesse il mio quasi-ragazzo-attualmente-ex. Però avrei voluto che lo fosse. Il mio ragazzo, non il mio ex.

Ad ogni modo con le prove e le semifinali così vicine non avevo davvero avuto tempo da "perdere" con lavoro, scuola... o dolce metà. Perciò l'idea di vederlo inevitabilmente alle semifinali mi disturbava un po' e mi emozionava molto. Chissà, forse sarebbe stato diverso dal vedersi per catalogare CD, in meglio o in peggio.

Fino a quel momento preferivo concentrarmi sulle Barden Bellas e sul viaggio che stavamo facendo insieme. Avevamo perfino un pullman (a noleggio), roba grossa, insomma! Lo ricordo come un viaggio bellissimo, nonostante l'inevitabile ansia che si era accomodata insieme a noi sul pullman. Ciccia Amy guidava e non sembrava coinvolta in quello stato di agitazione. Si è fermata con fare spensierato dal benzinaio e ha slacciato la cintura

- Ok, tranquille sottilette ci metto un attimo. Faccio il pieno e vado in bagno.

Poco dopo da dietro il pullman l'abbiamo sentita gridare e lamentarsi. Siamo scese di corsa, preoccupatissime, credendo che fosse successo qualcosa di grave. È emerso che era passato il furgone dei Ritmonelli e che Bumper le aveva lanciato addosso un burrito sporcandole la divisa.

Non fraintendetemi, era un problema. Ma, voglio dire, non stava per morire.

Poco dopo eravamo di nuovo in viaggio; e di nuovo in compagnia dell'ansia da palcoscenico. Nessuna se la sentiva di parlare, eravamo tutte immerse nei nostri pensieri. Jessica leggeva; Ashley pareva in meditazione, con la testa appoggiata al finestrino; Denise dormiva con le cuffie in testa; Cynthia Rose guardava dal finestrino, assorta nei suoi pensieri; Stacie dava gli ultimi ritocchi alle sue unghie (che non ne avevano bisogno); Lily risolveva un cruciverba facendo girare la penna tra le dita in modo ipnotico; Chloe ascoltava musica con le cuffiette e Aubrey guardava il vuoto davanti a sé come se avesse da criticare qualcosa anche all'aria stessa.

Quanto a me, ho deciso di dimenticare l'agitazione alzandomi dal sedile e andando ad avvertire Ciccia Amy: - Hai ancora quella roba dietro l'orecchio

- Non la levare. Così alimenterà la mia furia.

Questo mi ha fatto sorridere, ma a quel punto non avevo altro da dire e mi sono riseduta.

Poco dopo ho sentito la voce di Chloe, dolce, appena sussurrata. Forse non si stava nemmeno accorgendo di cantare ad alta voce mentre ascoltava Party in the USA

- I hopped off the plane at LAX/With a dream and my cardigan/Welcome...

- ...to the land of fame excess

Su questo verso si è aggiunta Cynthia Rose, e Chloe, senza smettere di cantare si è girata a guardarla sorridendo.

- Whoa, am I gonna fit in?

E poi via via tutte le ragazze, una alla volta, si sono aggiunte al canto. Chi seguendo il testo e chi improvvisando un accompagnamento, proprio come avevamo fatto al Botta e Risposta.

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