Il disturbo empatico di Will gli aveva sempre permesso di comprendere bene le emozioni degli altri, ma con Hannibal i suoi sensi sembravano ancora più acuti. Negli ultimi giorni aveva notato qualcosa di diverso nel suo atteggiamento, anche se non riusciva a definire esattamente cosa. Forse entrambi erano diversi: si erano guardati in un momento di totale abbandono, e adesso sembrava avessero timore di rompere qualcosa.
Era un pensiero puerile. Si erano visti al loro peggio così tante volte, si erano traditi, feriti, quasi uccisi, e nonostante tutto erano sopravvissuti. Oramai erano legati l'un l'altro al punto da non riuscire ad essere separati. In un rapporto complesso ed indissolubile come il loro, il sesso ne era solo una conseguenza naturale.
Nonostante questo, Will aveva l'impressione di camminare nuovamente sul ghiaccio sottile, come se in ogni istante potessero crearsi minuscole crepe, destinate ad inghiottirlo al primo passo falso. Così, dopo aver consumato le endorfine del primo momento, Will si trovò a dubitare di sé stesso e delle sue scelte. Aveva detto ad Hannibal che lo amava. Era vero, ma sapeva anche di amare un mostro, qualcuno che non aveva mai esitato ad uccidere chiunque gli fosse d'intralcio, qualcuno che aveva ucciso per il proprio piacere. Credeva di essere venuto a patti con tutto questo nel momento in cui era fuggito con Hannibal, ma non era del tutto vero. Provava ancora attimi di orrore e, più raramente ma con un'intensità che lo scuoteva dal profondo, il desiderio di spezzare quel legame una volta per tutte mettendo fine alla sua vita lo schiacciava con un peso enorme sul petto.
Hannibal sembrava provare nei suoi confronti le stesse incertezze. Will si chiese, mentre lavorava di coltello sullo schienale della sedia a dondolo, se anche lui serbava dei dubbi sull'evoluzione del loro rapporto, o se stesse semplicemente studiando la situazione. Oppure se fantasticasse di riaprire la ferita che Will aveva sullo stomaco.
Cercò di concentrarsi su quello che stava facendo, invece di rimuginare: aveva tra le mani un pezzo di legno che si sarebbe dovuto incastrare alla perfezione, ed invece restava fuori asse rispetto agli altri. Lo tirò via nervosamente, accorgendosi che lo aveva inserito nella fessura al contrario. Probabilmente in quella giornata non avrebbe combinato nulla di buono.
Will rimpianse di non avere i suoi cani con sè. Ricordò le lunghe passeggiate che facevano insieme, nel silenzio dei boschi che circondavano la casa di Molly. Aveva sempre amato uscire con loro, perché poteva concentrarsi sulla bellezza del cammino, sui loro guaiti di felicità quando giocava con loro, sulla gioia semplice del vederli rincorrere un bastone che lui aveva lanciato. I suoi cani erano semplici da capire, facili da amare, e ricambiavano sempre con molto di più di quello che riusciva a dargli.
"Will? Stai bene?".
WIll si rese conto che era rimasto con le mani serrate sul legno, con lo sguardo perso nel vuoto.
"Mi mancano i miei cani" rispose, usando un tono neutro. Poi aggiunse "Credo che andrò a camminare un po'. Oggi il tempo è buono. Controllerò che la cisterna sia a posto, e poi seguirò per un po' il torrente, verso nord. Voglio trovare un buon posto per la pesca, fintanto che il ghiaccio nel lago non sarà abbastanza spesso" concluse, con una stretta di spalle.
"Non stare fuori troppo a lungo. La notte cala presto".
"Tornerò prima che faccia buio".
Will infilò i pesanti scarponi e la giacca, si calcò il berretto di lana fino alle orecchie e uscì portandosi dietro un lungo bastone da passeggio. Faceva molto freddo, ma confidava che il movimento lo avrebbe scaldato. Will risalì il pendio tenendo alla sua sinistra il torrente, fino a al punto in cui si trovavano le canaline che arrivavano alla cisterna. Le pulì con cura, facendo attenzione che non ci fossero rami che potessero ostruirle. Passò un'oretta scarsa immerso in queste operazioni, e questo tempo gli permise di calmarsi rispetto ai pensieri che lo avevano innervosito durante la mattinata. Il timore di sbagliare qualcosa era comprensibile, considerando quanto il rapporto con Hannibal viaggiasse sempre sul filo di un rasoio, ma erano stati fatti molti passi per assicurare una base un poco più solida. Doveva solamente essere più naturale. Le cose si sarebbero evolute, volenti o nolenti.
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Black Star
Fanfiction* Post S3E13 The Wrath of the Lamb * La storia inizia proprio con la caduta dalla scogliera. Dopo, Will e Hannibal iniziano una lunga fuga, nella quale impareranno a coesistere di nuovo, trovando un diverso equilibrio. ° N.B. inizialmente il rating...