I giorni iniziarono nuovamente a fondersi gli uni con gli altri.
Will e Hannibal passarono le brevi giornate di Gennaio alla baita uscendo il meno possibile, a causa del freddo e delle poche ore di luce. Tagliavano la legna per alimentare il camino e la cucina, qualche volta arrivavano fino al lago.
Verso la metà del mese Will aveva tentato di nuovo con la pesca nel ghiaccio, mentre Hannibal aveva aspettato sulla riva con una certa dose di nervosismo. Questa volta però Will aveva scelto un posto più lontano dalla riva e dallo sbocco del torrente, e non aveva avuto alcun problema. Quando riuscì a creare un buco abbastanza grande, osservò che il ghiaccio in quel punto era spesso almeno 15 o 20 centimetri, quindi perfettamente sicuro anche per la struttura che doveva montare per proteggersi dal vento, la quale era rimasta abbandonata sul margine della foresta fin dalla sua disavventura del mese precedente.
I primi pesci che riuscì a catturare, delle trote, furono un piacevole diversivo rispetto alla loro dieta abituale. Hannibal li arrostì su una griglia, e li mangiarono seduti per terra davanti al camino.
Will si lasciò andare in un sospiro soddisfatto, appoggiandosi sulle mani e socchiudendo gli occhi.
"Potresti rimanere in questa posizione?" chiese Hannibal.
Will aprì solo un occhio, e vide che Hannibal aveva tirato fuori i carboncini e l'album da disegno. Cercò di rimanere immobile, mentre Hannibal si sistemava a gambe incrociate a una certa distanza da lui. Will sentì grattare leggermente il carboncino sul foglio da disegno. Conosceva bene le capacità di Hannibal, ma non aveva mai visto come effettivamente disegnasse il suo volto, tantomeno aveva mai posato prima per un ritratto. Nonostante la curiosità, si trattenne finchè non sentì niente altro che il rumore del fuoco.
"Posso guardare adesso?".
"Fai pure".
Will prese l'album. Seppure tracciato con dei tratti un po' grossolani per via della punta larga del carboncino, il ritratto era incredibilmente somigliante. Il taglio leggermente asimmetrico delle sue labbra, la forma del naso, le ciglia lunghe a bordare la linea dei suoi occhi, i riccioli che si stavano allungando.
"È... molto bello. Grazie".
"È appena uno schizzo. Non posso fare nulla di troppo dettagliato in questo modo. Ma vorrei ritrarti ancora, se me lo permetterai".
"Non c'è bisogno che tu lo chieda" rispose Will, distogliendo lo sguardo con un lieve imbarazzo.
***
Will lasciò che Hannibal lo disegnasse decine di volte.
Alcuni erano schizzi rapidi che coglievano un'espressione o un'altra: un suo sorriso luminoso che doveva risalire al giorno in cui aveva avuto una pesca particolarmente fortunata, una volta corrucciato chissà per quale motivo, un profilo fortemente contrastato alla luce del fuoco. Altri erano più elaborati: Will che spaccava la legna, con le maniche della camicia arrotolate sugli avambracci, un momento in cui era concentrato a leggere, un altro mentre metteva la testa nel cofano del pickup. Hannibal aveva anche disegnato piccoli angoli della baita, o gli esterni. La panca che aveva costruito Will. I loro stivali sporchi all'ingresso della casa. Il cervo che Will aveva scolpito in mezzo ai rami di abete.
Tra i vari disegni Will ne vide uno in particolare, che lo rappresentava con la testa china e lo sguardo verso l'alto, il volto sporco, la guancia destra ferita e grondante di sangue nero. Gli occhi erano selvaggi e scuri di desiderio. Will si rese conto che doveva essere un'immagine mentale di Hannibal della notte del Grande Drago Rosso. Osservò quegli occhi che non sembravano nemmeno i suoi, così vivi e allo stesso tempo così profondamente carichi di morte.

STAI LEGGENDO
Black Star
Fanfiction* Post S3E13 The Wrath of the Lamb * La storia inizia proprio con la caduta dalla scogliera. Dopo, Will e Hannibal iniziano una lunga fuga, nella quale impareranno a coesistere di nuovo, trovando un diverso equilibrio. ° N.B. inizialmente il rating...