Capitolo 1

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L'impatto con l'acqua gli spezzò il respiro.

Tutto quello che riuscì a fare fu di rimanere aggrappato. Anche se, sul momento, non ricordava più il perché.

Qualche attimo dopo si rese conto che stava stringendo un corpo. Hannibal. Gli scivolava tra le dita, pesantissimo. Will rafforzò la presa, senza che l'altro avesse alcuna reazione. Quando iniziò a nuotare in direzione della costa gli sembrò di trascinarsi dietro un corpo morto.

Annaspando, dopo un tempo che gli sembrò infinito, riuscì ad arrivare fino ad una spiaggia sferzata dal vento e dalle onde gelide.

Per qualche minuto riuscì solo a respirare.

Quando si voltò, Hannibal era steso a faccia in giù come lo aveva lasciato, il maglione che era stato grigio ormai divenuto nero di acqua e sangue. Will si tirò in piedi, barcollando, e ricadde in ginocchio accanto all'altro. Lo scosse, ed ebbe in risposta un vago gemito. Lo girò da un lato, e gli inserì due dita in bocca, per spostargli la lingua e fargli sputare l'acqua salata. Hannibal tossì, rigurgitando acqua scura.

"Non possiamo restare qui, ci troveranno" disse Will.

La ferita sulla guancia destra iniziava a fare male, mentre l'acqua salata gli bruciava la carne esposta. Non riusciva a sentire la spalla, e forse era un bene.

Hannibal aprì gli occhi, allungò la mano e Will rimase per qualche attimo a guardarla tesa, in una muta richiesta di aiuto. La prese e lo aiutò ad alzarsi, mentre il volto dell'altro si tendeva in una smorfia di dolore. Hannibal si mise in piedi a fatica, eppure la sua figura restava sempre solida e imponente. A Will sembrava l'unica cosa reale intorno a sé, mentre il resto sfumava tra il blu scuro e il nero, senza contorni.

"Dobbiamo risalire. C'è un'auto, nascosta". La voce di Hannibal uscì gracchiante dalla gola bruciata dal sale.

Si incamminò poi verso la scogliera, in silenzio.

Will lo seguì.

***

Si inerpicarono risalendo tra le rocce. Sarebbe stata una salita difficile anche se fossero stati riposati, ma in quelle condizioni solo l'adrenalina riusciva a tenerli ancora in piedi.

In un breve momento di pausa, Will riuscì a chiedersi come potesse Hannibal trovare una via su quella parete quasi verticale.

Ci volle oltre un'ora per arrivare in vista della cima alla scogliera.

"Non manca molto" ansimò Hannibal.

"Non ce la faremmo, se mancasse molto" rispose Will, col fiato corto.

Si fermarono per qualche minuto a riprendere fiato vicino al bordo frastagliato della scarpata. Will affondò le dita nel muschio aggrappato alle rocce, poi si guardò intorno. L'area era spazzata dal vento e i cespugli bassi che crescevano sul margine e in mezzo alle grosse rocce lasciavano dopo qualche metro spazio ad alberi via via più alti. Il bosco di lì a poco sembrava scuro e impenetrabile.

Dopo una mezz'ora di cammino arrivarono di fronte ad una piccola casa in pietra, totalmente nascosta nella boscaglia. Chiyoh li aspettava sulla soglia.

"Non potete rimanere. Ho tenuto d'occhio la situazione, e non è buona. Non ci vorrà molto perché passino a rastrellare la zona".

"Il tempo di controllare le ferite e cambiarci, poi andremo" gli rispose Hannibal.

Chiyoh annuì, li lasciò passare e rimase fuori dalla porta, di guardia. Al centro dell'unica stanza si trovava un largo tavolo in legno, sul quale era già stato disposto del disinfettante, alcune bende e compresse di garza sterile, delle pinze e l'occorrente per suturare ferite da taglio.

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