Parte 21

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L''atmosfera al "Monkey Factory", il pub a qualche centinaio di metri dall'albergo, era a dir poco, effervescente.

Conti aveva informato Sandro del malore della professoressa di mate senza che il supplente avessere particolarmente reagito se non facendo spallucce.

I ragazzi invasero letteralmente il pub e giù in pista a ballare, a chiacchierare, a ridere e divertirsi.

Conti era più sudato del solito mentre Sandro se ne stava un tantino in disparte ad osservare la folla intenta a consumare la giovane notte.

Più tardi si accomodò su un divanetto con davanti una vecchia botte che faceva da tavolino.

La pista era zeppa di ragazze stupende, vogliose di lasciandarsi andare e divertirsi; ognuna come meglio poteva e sapeva.

Sandro lasciò il suo sguardo nuotare fra la gente.

La location era davvero figa!

Una sala immensa suddivisa, senza pareti, in diversi stili.

Molto suggestivo.

In verità il prof si sentiva un estraneo in quel pub.

A parte Chiara, conosceva nessuno di quella classe e, di quella in cui faceva supplenza, conosceva Anna e qualche ragazzo tra i più dotati.

Aveva, per l'eternità d'un attimo, incollato il suo sguardo sul culo di una ragazza che ballava in modo esageratamente provocante, quando vide un ragazzo avvicinarsi a Chiara per salutarla o dirle qualcosa, ma perdio! nel farlo, quasi le infilava la lingua in bocca.

"Stronzo!" sfuggì lievemente dalle labbra del prof rivolto a Luca che flirtava palesemente con Chiara.

I piani di Sandro si complicavano con l'andar del tempo.

Il rifiuto della Perini prima e, adesso, quel ragazzotto comprometteva quella che, per lui, doveva diventare una notte di sfrenato sesso con la voluttuosa Chiara.

Adesso i due ragazzi erano annegati tra la folla.

Sandro li perde di vista.

Eccoli di nuovo.

Chiara sta ballando.

Ondeggia i fianchi mentre lascia scivolare le sue mani lungo i fianchi.

Di tanto in tanto la ragazza lancia sguardi colmi di dubbia allusione verso il prof per poi continuare a muoversi sempre più sensualmente.

Gli occhi dei ragazzi che la circondano luccicano colmi di brama.

E lei balla, come fosse posseduta dal diavolo.

Così sexy, così provocante che, forse, non c'era una persona in tutta la sala che non si girasse per guardarla.

E lei, di certo, ne era più che consapevole e compiaciuta.

"Son tutte delle troie le ragazze" sussurrò Sandro tra se e se.

Forse l'idea di ripiegare su Anna non era così pessima come aveva creduto prima quindi, anche se senza convinzione, il supplente cercò Anna tra la folla, ma senza successo.

Lo sguardo dell'uomo si faceva sempre più assente, la sua mente volava alle ore spese con Chiara e gli venne un nodo in gola.

Si rese conto che quella era una situazione a lui insolita, se non proprio sconosciuta.

I legami sentimentali, di qualsiasi sorta eran per lui tabù. Forse.

Cominciò a dubitarne seriamente e, nel farlo, sentiva rabbia perché era un qualcosa che lui non era capace di gestire.

Il prof. di ingleseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora