Parte 3

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Sandro era al limite dell'eccitazione; si sentiva come una belva selvaggia che odora la sua preda.

Attese per l'eternità di qualche minuto e poi, con le gambe tremanti, si alzò per raggiungere Paola in toilette.

Imboccò il corridoio.

Il segnale della toeletta è rosso; si legge "occupato".

Sorrise compiaciuto.

Fu proprio in quel momento che avvertì uno scossone così forte che, per un attimo perse l'equilibrio.

Si salvò aggrappandosi alla maniglia della porta che separa il vagone dalla piattaforma.

Il treno si era arrestato di colpo, improvvisamente, senza preavviso.

Probabilmente qualcuno aveva azionato il freno di emergenza, pensò il ragazzo.

Il caos era totale.

Bambini che piangevano, bagagli caduti dalle cappelliere, mamme intente a rassicurare i figli e l'espressione di confusione sui volti dei viaggiatori.

I passeggeri si chiedevano del perché di quell'improvviso arresto del treno senza trovare risposte.

Un signore, uno di quelli che han l'aria di sapere sempre e comunque tutto, speculava dicendo che, forse, qualche sciagurato aveva voluto suicidarsi gettendosi sotto il treno.

Altri pensavano ad uno scherzo di pessimo gusto e qualcuno addirittura avanzò l'ipotesi di un attentato terroristico.

Per fortuna non era successo altro che un guasto meccanico.

Infatti, qualche minuto dopo, il capotreno comunicava che, per un difetto ai freni, il treno si sarebbe fermato alla prossima stazione ed i passeggeri venivano invitati a lasciare il treno.

Qualche minuto dopo Paola uscì dal bagno.

Non era facile farsi strada tra la gente che, adesso, affollava i corridoi.

Vide in lontananza Sendro e gli fece un cenno con la mano per invitarlo a raggiungerla.

Il treno intanto scorreva lento sulle rotaie; solo qualche minuto ancora ed avrebbero raggiunto la prossima stazione.

- Come stai? Cazzo che sfiga! Ho pure perso l'equilibrio mentre stavo per raggiungerti...

- Io, invece, ho tutti i sintomi di un leggero colpo di frusta. Era come se fossi stata tamponata. Che botto! Che faciamo adesso?

- Non so, chiederemo quando si riparte...

Alla stazione furono informati che avrebbero potuto proseguire per la loro destinazione con il prossimo treno: alle 20:47.

Visto che avrebbero avusto una esagerata sosta di cinque ore, decisero, di comune accordo e senza indugi, di prendere una camera d'albergo per rinfrescarsi ed attendere la ripartenza nel più piacevole e rilassante modo possibile.

Sandro si era ripreso subito dallo stato di confusione ed era impaziente ed eccitato ancor più di prima.

Paola, sebbene avvertiva un leggero male al collo e, parzialmente, alla schiena aveva una esagerta voglia del ragazzo.

"non appena entriamo in camera, la sbatto contro la porta e me la fotto in piedi!" pensava Sandro mentre entrava in ascensore con la ragazza.

"chissà se con la lingua ha la stessa maestria; il ragazzo, questo è certo, con le dita ci sa fare..." pensava Paola mentre Sandro apriva la porta della loro camera.

Non appena richiusa la porta alle loro spalle, successe niente di quello che aveva immaginato Sandro.

La ragazza, infatti, si scusò e corse in bagno menzionando dell'urgente bisogno di far pipì.

Il prof. di ingleseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora