Più tardi, disteso supino sul letto, il prof ripensava a quello che era successo poco prima mentre, dal bagno, sentiva l'incessante sciacquettio dell'acqua che bagnava il corpo di Paola sotto la doccia.
Anna, quella dannata vogliosetta, era andata via da qualche minuto promettendo di tornare a fargli visita presto.
Sandro ripassò mentalmente gli attimi poco prima che la giovane andasse via.
Mentre abbracciava Sandro per congedarsi, gli aveva sussurrato all'orecchio: "Solo un porco come te poteva regalarmi non so quanti orgasmi di fila. Chiamami, bastardo d'un figo! Con te il sesso è più sesso. E poi, adesso che Paola ci è complice...".
Detto questo, gli fece l'occhiolino, si portò un dito alle labbra, lo baciò e, quindi, posò il polpastrello sulle labbra dell'uomo.
Adesso lui stava pensando su come organizzarsi per gestire il resto della giornata quando fu distratto dal ronzio del cellulare di Paola posato sul comodino alla sua destra.
Qualche secondo e le vibrazioni del cellulare cessarono.
Il display si oscurò di nuovo.
Era indeciso se raggungere Paola sotto la doccia o se prepararsi il caffè.
Nel dubbio, decise, invece, di rimanere ancora qualche minuto a letto.
Poco più tardi si alzò.
Cercò, senza successo, i suoi boxer; stava innervosendosi senza un qualche valido motivo.
Il cellulare di Paola si accese e, come prima, cominciò a vibrare.
Dal display il giovane supplente leggeva che si trattava di un nuovo messaggio.
Sicuramente un messaggio da parte di sua madre; pensò.
Raggiunse, poco dopo, Paola in bagno.
Aveva appena finito di asciugarsi e, protesa verso lo specchio, si stava truccando.
La fissò a lungo appoggiato alla porta del bagno.
Era divinamente bella.
Lei allontanò per un attimo il pennello dal suo viso e gli regalò un ammaliante sorriso.
Sandro entrò in bagno e si posizionò dietro di lei ammirando i suoi stupendi occhi nello specchio.
Carezzò le sue spalle.
Scostò i suoi umidi e profumati capelli e baciò la nuca.
- Ma non devi rientrare, non torni a casa o vai da qualche parte?
- Certo che torno a casa. Perché?
- Beh, credo che ti stai truccando in modo esagerato. Chissà cosa diranno i tuoi vedendoti conciata così.
- Conciata così....come?
- Va bene, dai! Non ho voglia di litigare per una così futile sciochezza. Trovo solo strano che ti trucchi così forte; come se tu dovessi andare in disco o ad un party. In fondo, se ricordo bene, avevi detto ai tuoi che uscivi con un'amica e saresti rimasta a dormire da lei... Ma fai come credi.
Il professore tornò in camera da letto per vestirsi.
Nel giro di poco più di qualche minuto, il cellulare di Paola aveva vibrato più volte.
Si avvicinò al comodino, staccò il cellulare che era messo in carica e lo accese.
C'erano quattro messaggi non letti.
Dannatamente incuriosito, cominciò col leggere l'ultimo messaggio; qualcosa gl diceva che non era da parte dei suoi o di qualche sua amica.
"Sei in ritardo! Sto impazzendo dalla voglia!"
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Il prof. di inglese
SpiritualUna giovane ragazza alla scoperta del sesso. Un'amica perfida. Un professore di inglese dannatamente sexy. Una storia intrigante, scorrevole e tremendamente eccitante.