Parte 13

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Contrariamente a quanto temeva Sandro, Chiara era in ben altre faccende affaccendata.

I suoi genitori stavamo aspettando Ludovico e la sua ragazza.

Ludovico Cipriani era il nuovo responsabile alle vendite della piccola impresa del padre di Chiara.

La ragazza lo aveva già visto la settimana prima, ma solo di sfuggita, mentre scendeva dall'ufficio del padre e ne era rimasta piacevolmente attratta.

Più che un ragazzo, era un uomo molto affascinante.

Forse sulla trentina.

Era rimasta un tantino delusa quando apprese dalla mamma che veniva iniseme alla sua fidanzata, ma incassò il colpo con disinvoltura; fece spallucce come se le importasse men di niente, consapevole però che, in qualche modo, quell'uomo accendeva in lei un vero alveare d'api nello stomaco quando lei incontrava il suo penetrante sguardo.

Con loro avrebbero cenato in un ristorante e poi chissà, magari via a prendere qualche digestivo in centro.

Per l'occasione Chiara si era vestita in maniera sublime.

Un tubino nero dalle spalline quasi inesistenti che si allungavano sopra il seno per poi cedere il passo alla leggerissima stoffa che avrebbe avuto l'improbabile compito di coprire il suo generoso seno.

Mansione assolta solo parzialmente poiché, ad ogni movimento, doveva portare una mano al petto per impedire ai suoi capezzoli di far capolino dalla stoffa e dare spettacolo.

A dire il vero lo spettacolo lo dava lo stesso, anche se celato dalla fine stoffa che faceva risaltare la sua forma morbida e tondeggiante, posizionata alla sommità di una terza più o meno abbondante.

Quel "vedo-non-vedo" aveva infastidito leggermente sua madre, ma Chiara aveva insistito fino a spuntarla dicendo che non era più una bambina.

Poco prima, mentre allo specchio della sua cameretta si vestiva, aveva deciso, forse inconsapovolmente, di mettere alla prova il suo potere seduttivo.

Mentre si carezzava il seno, ricordò quanto le fu naturale e sublime sedurre e provocare Sandro in treno.

Una sua mano scivolò a navigare sul sul ventre poi, spontaneamente, carezzò la sua peluria godendo di quel breve ma sublime contatto.

Fu quello il momento in cui decise di non indossare le mutandina.

L'idea del suo sesso trasgressivamente nudo le procurò un brivido felino.

Le tornò in mente il nuovo collaboratore di suo padre.

Era fottutamente figo!

Con due occhi azzurri in cui perdersi, un fisico atletico e possente, ma un pochino timido ed introverso; almeno così lo aveva intuito.

Quando Ludovico e la sua ragazza arrivarono, la madre di Chiara li accompagnò in salotto.

Mentre le due ragazze si facevano i reciproci complimenti per come eravamo vestite, con la coda dell'occhio, Chiara vide l'espressione, a dir poco arrapata, di Ludovico.

La stava mangiando, se non scopando, con gli occhi.

Si era messo in disparte e, silenziosamente, guardava il corpo di Chiara come un assatanato.

La ragazza si accorse che Ludovico, dalla sua posizione, poteva sbirciare sia la scollatura che il suo profilo.

In Chiara il risveglio del suo demone di femmina fu devastante.

Senza pudore si piegò con la scusa di osservare le bellissime scarpe di Marta, la ragazza di Ludo.

Lo fece non preoccupandosi della scollatura.

Il prof. di ingleseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora