Dopo un po' tornammo alle scuderie perché era tardi e non sapevo lui, ma io ero esausta. Era stata una giornata lunga e dovevo dormire se avrei voluto lavorare l'indomani. Non volevo realmente andarmene, ma dovevo. Una volta che raggiungemmo le scuderie, togliemmo le selle dai cavalli e li mettemmo nei loro box così che potessero riposare.
"Grazie Ella," mi disse Niall mentre camminavamo verso l'esterno. "Mi ha realmente aiutato ed è stato bello."
"Nessun problema," gli risposi con un sorriso, che persi mano a mano che ci avvicinavamo all'edificio principale. "Spero di vederti in giro e buona fortuna con Zoe."
"Aspetta," mi fermò quando cercai di andarmene. "Non ci vediamo domani? Alle scuderie?"
Strabuzzai gli occhi sorpresa nonostante una parte di me stesse attendendo quella proposta. Non sapevo cosa sarebbe accaduto tra lui e Zoe, quale decisione avrebbe preso, ma non pensavo che passare del tempo con lui, da soli, la notte, fosse una grande decisione.
"Per favore," aggiunse, quando non dissi niente.
"Forse," risposi e sapevo che non era soddisfatto perché il suo sorriso non era vero, ma non potevo promettergli nulla. "Buonanotte, Niall."
"Buonanotte, Ella," mi disse, mentre io mi voltavo, iniziando a correre. Non era una corsa come quella delle ultime volte, forsennata e senza soste, era una corsa che facevo quando il mio cuore batteva in quel modo, quando avevo quella sensazione alla bocca dello stomaco nel sapere che lui era ancora in piedi dove l'avevo lasciato, e mi guardava scomparire.
Onestamente non sapevo cosa mi stesse accadendo, ma non mi ero mai sentita così prima. Era come se il fatto che fosse una celebrità fosse irrilevante. Cioè, sì, avevo ancora quella vocina nella mia testa e la faccia di Rhonda che mi sorrideva soddisfatta, ma non era presente come quando ero vicino ad altre persone famose. Anche con Harry, che era probabilmente la celebrità che preferivo nell'intero universo. Il problema con Niall era il fatto che fosse Niall, aveva ancora questa sorta di relazione con Zoe.
Gli credevo quando mi diceva che non l'amava più ed io non sapevo l'intera storia, com'era iniziata o com'erano arrivati a quel punto, però sapevo di averli aiutati ad arrivare a quel punto di rottura. Era venuto qui, al centro, per cercare di aggiustare la sua relazione e invece, si era imbattuto in una ragazza misteriosa, ovvero me, ed a passare del tempo con me, ovvero la ragazza misteriosa, alle scuderie, quando doveva passare del tempo con Zoe. Sapevo che ero egocentrica nel sentirmi responsabile, ma non potevo evitarlo, volevo fare ammenda per il disastro che avevo creato. Era quello il motivo per cui stavo cercando di spingerlo a riprovarci con Zoe, ma allo stesso tempo non volevo lo facesse.
Ah, che situazione!
Ed era facile averlo attorno dopo essersi dimenticati che era un cliente ed aver rimosso la barriera che tenevo sempre tra le celebrità e me. Era facile parlargli ed ascoltarlo. Non sapevo perché si fidasse così facilmente di me e mi avesse raccontato tutte quelle cose, così come non sapevo perché mi interessasse, ora cominciava davvero ad importarmi di lui. Non stavo fingendo, volevo davvero che sistemasse tutti i suoi problemi perché c'era qualcosa nel suo sorriso che non sapevo descrivere.
In che disastro mi ero immischiata?
Quando arrivai nell'ala degli impiegati smisi di correre, ma il cuore batteva ancora forsennatamente contro la gabbia toracica; probabilmente era dovuto al fatto che avevo corso veloce per cercare di non pensare. Stavo raggiungendo la mia stanza, quando mi imbattei in Charlie.
"Ella! Stavo venendo nella tua stanza per - Stai bene?" Mi chiese e solo dopo lo guardai. "Hai di nuovo quella faccia persa. É successo qualcosa?" La mia faccia persa, come era solito chiamarla Charlie, non era altro che l'espressione di completo assenteismo quando la mia testa era un vero e proprio casino ed io cercavo di dare un senso a quello che stava succedendo. Probabilmente, era l'espressione che avevo intonacata sul viso in questo momento.
STAI LEGGENDO
Chiamatemi Ella - Traduzione
RomanceQuesta versione, è la traduzione di "Call me Ella" scritta da Bel Watson. Trama del libro: Sì, ho perso mio padre ed era l'uomo migliore che esistesse sulla faccia della terra. Sì, ho una matrigna che è una strega e che odio che con tutta me stessa...