Chiamatemi Ella - Traduzione

Capitolo 31 - Soddisfazione

Fu strano svegliarsi e ricordarsi dei precedenti eventi. Tutto ciò che era successo il giorno prima mi fece venire la voglia di rintanarmi nel mio letto e lamentarmi per ciò a cui avrei dovuto rinunciare. Per Niall. Perché fino a quel momento, fino all'attimo in cui mi ero svegliata non avevo realizzato di non averlo più, non pensavo che significasse così tanto per me. Faceva male, faceva davvero male aver dovuto rinunciare a lui per essere a mio agio con me stessa.

Era vero quando le persone dicevano che non si poteva avere tutto nella vita. Non avrei potuto avere Niall e i miei sogni, l'uno avrebbe escluso l'altro. Non era compatibili e dovevo solo accettarlo. Avevo fatto la mia scelta e nonostante facesse male, dovevo risollevarmi. L'avrò detto mille volte, ma avevo combattuto Rhonda per anni e conoscevo Niall da meno di tre mesi, non sarebbe stato difficile per me andare avanti.

Beh, una voce nella mia testa mi diceva che, invece, sarebbe stato difficile perché non era stato solo un flirt estivo o un ragazzo conosciuto durante l'estate, era Niall, quel ragazzo romantico che mi rendeva felice con cose semplici, che mi aveva fatto capire che le celebrità sono persone normali e che, anche loro, ogni tanto si meritano un po' di pace. Ne hanno bisogno. Era il ragazzo che aveva riso per le mie battute, il ragazzo che mi aveva fatto apprezzare il mio lato romantico.

Era ovvio che sarebbe stato difficile andare oltre.

Ma se avessi scelto lui, sarei finita per odiarlo perché avrei dovuto rinunciare ad anni di battaglie ed a ciò che per me era davvero importante. Non avrei perdonato né lui né me stessa e questo avrebbe soltanto peggiorato le cose. Era meglio così, porre fine alle cose quando erano ancora belle e non quando la relazione era irreparabile. Avevo solo dei bei ricordi con lui. Non era meglio?

Mi alzai dal letto perché duellare su pensieri contrapposti, rimuginare su ciò che avevo perso non faceva per me. Non ero una ragazza debole che aveva bisogno di un ragazzo per andare avanti. Potevo risolvere da sola i miei problemi, potevo davvero farlo. Mancavano nove giorni.

La prima cosa che feci quando cominciai il mio turno fu scambiare i piani con Cami. Sembrava confusa quindi glielo dissi. "Io e Niall abbiamo rotto," perché sapeva sicuramente che c'era sotto qualcosa. Era stata una sorta di complice.

"Oh no, mi dispiace Ella," disse, ma io scossi la testa.

"Va tutto bene, solo che non vorrei fare strani incontri," le dissi con un sorriso e lei annuì, nonostante mi guardasse addolorata, forse anche più di quanto apparissi io.

Evitai Niall perché faceva male sapere che non era più mio e rivederlo mi avrebbe soltanto fatto ancora più male. Ero sicura che era stata la scelta giusta e non volevo che cercasse di farmi cambiare idea, che cercasse di farci tornare insieme anche se lo volevo; c'erano cose più importanti nella vita.

Più tardi, dopo aver evitato con successo Niall e Harry ed anche Charlie e Liv, andai nell'ufficio di Rhonda e non perché mi aveva chiamata, ma perché quello mi avrebbe dato la forza per andare avanti. Avevo bisogno di compiere quel gesto ed essere sicura di aver preso la scelta giusta, perché vedere il sole tramontare mi faceva venire voglia solo di andare da Niall come facevo solitamente e non potevo permettermi un momento di tale debolezza.

"Arabella, cara. Che sorpresa! Hai bisogno di qualcosa, figlia mia?" Mi chiese Rhonda quando entrai e mi sentii di nuovo male per il modo in cui mi stava guardando.

"In realtà, ho qualcosa da dirti," confessai mentre lei continuava a sorridermi, più dolcemente di quanto avesse mai fatto. Con ancora più amore di quando guardava Jenny e Kimmy ed era la cosa più orrenda che avessi mai visto.

"Naturalmente, puoi dirmi tutto, Arabella. Sono tua madre, sono qui per te."

Strinsi i pugni cercando di controllare me stessa per non aggredirla fisicamente. Non era mia madre e non lo sarebbe mai stata. Mia mamma era morta e mai nessuno l'avrebbe rimpiazzata, tanto meno Rhonda.