"Ehi," mi salutò Niall appena entrai nelle scuderie. "Ci hai messo molto - Cos'è successo?" Mi chiese subito, notando che non stavo sorridendo e, infatti, la mia espressione era accigliata.
"Rhonda," risposi, ancora torva mentre gli camminavo incontro.
Normalmente sarei andata da Ares per farmi calmare, ma questa volta camminai dritta verso Niall che mi stava aspettando a braccia aperte, appena fui davanti a lui mi circondò con le sue braccia, stringendomi forte, le sue labbra incontrarono la mia fronte per un dolce bacio.
Chiusi gli occhi e gli permisi di confortarmi e, sorprendentemente, era quasi bello tanto quando spazzolavo Ares. Il cavallo vinceva sempre, però anche Niall era bravo.
Respirai profondamente cercando di scacciare l'immagine di Rhonda dalla mia mente e le sue istruzioni per aiutare le mie due sorellastre. Non volevo neanche vederle, non volevo che rovinassero le cose al posto mio. Era stata un'estate decente e non le volevo addosso per ciò che stavo facendo. C'ero quasi, ero così vicina. Così vicina.
"Vuoi raccontarmi cos'è successo? Successo esattamente," si offrì ed io respirai profondamente, abbracciandolo più stretto.
"Ho trascurato i miei compiti con le mie sorellastre, secondo lei," gli dissi e lui si allontanò per guardarmi con un cipiglio sulla fronte. "Sai delle mie sorellastre, Kimberly e Jennifer. Beh, il fatto è che dovrei essere la loro domestica personale e fare ciò che mi dicono. Quest'estate mi hanno chiesto di spiare, beh, voi ragazzi. Tu ed Harry, per essere precisi, perché loro sono follemente innamorate di voi," le sfottei e lui sollevò un sopracciglio. Scossi la testa. "E ultimamente le ho evitate ed a Rhonda non va bene. Vuole che le aiuti a conquistare te e Harry, soprattutto ora che sei single."
"Ma non lo sono," disse allarmato ed io ridacchiai lievemente.
"Sì, ma lei questo non lo sa," chiarii ed il suo sorriso spuntò nuovamente, mentre abbassava la testa per appoggiare la sua fronte contro la mia. "Questo significa che quelle due serpi si sono lamentate di me ed ora cominceranno ad assillarmi e ti giuro, non voglio avere nulla a che fare con loro."
Niall strofinò il suo naso contro il mio dolcemente ed io non potei trattenere il sorriso che mi spuntò sulle labbra. "Forse dovresti solo dimenticarti dell'accaduto e andartene. Sei già stata accettata dall'università e il fondo è legalmente tuo. Puoi pagare l'intera retta," disse ed io sospirai perché lo sapevo.
Durante l'ultimo periodo in cui eravamo incontrati gli avevo raccontato dei miei sogni e dei miei piani, di quanto avevo faticato per essere accettata nell'università dei miei sogni e di quanto io e Charlie fossimo felici di andare entrambi ad Oxford. Gli avevo raccontato l'intera storia, di come ero finita a lavorare qua e del fondo, ma ancora non capiva perché, nonostante avessi compiuto diciotto anni, continuavo a stare qui.
"É più complicato di così," dissi, strofinando il naso contro il suo. "Se me ne andassi, lei penserebbe di aver vinto, di avermi sconfitta. Se me ne vado quando scade il contratto, invece, significa che ce l'ho fatta, che ho resistito e che sono migliore di lei. Lei non mi licenzierebbe. E significherebbe anche che tutto ciò che ho passato infondo ne è valsa la pena, perché l'ho portato a termine."
"Quindi è una questione di orgoglio," constatò Niall.
"No... Mmm, cioè..." Mi guardò con aria di sfida e sospirai. "Okay, va bene, sì è una questione di orgoglio. Mi piace vincere."
Ridacchiò e invece di dire qualcosa, si avvicinò annullando qualsiasi distanza tra noi e mi baciò. Dovevo ammetterlo, i nostri baci non sono magici come quelli del ballo, ma erano davvero fantastici e mi piacevano molto, davvero molto.
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Chiamatemi Ella - Traduzione
Storie d'amoreQuesta versione, è la traduzione di "Call me Ella" scritta da Bel Watson. Trama del libro: Sì, ho perso mio padre ed era l'uomo migliore che esistesse sulla faccia della terra. Sì, ho una matrigna che è una strega e che odio che con tutta me stessa...