🥐JACE'S POV🥐
" Cucciolo lui." esclama Jason, facendo ridacchiare l'intera squadra.
" Ma smettila." mormoro per poi spintonarlo.
" E meno male che noi stavamo prendendo per il culo Liam, le hai davvero scritto tutte le spiegazioni delle equazioni di quarto grado?" mi domanda Tyler.
Scrollo le spalle. " Non avevo nulla da fare."
" Ah no? L'hai studiata storia" chiede Darren
" Devo finire di studiare le ultime pagine."
" E con ultime intendi..."
" Che non le ha studiate. Mi ha chiamato alle otto di sera fino alle due di notte per fare quei riassunti." annuncia Jason.
" Quando imparerai a stare zitto, tu?" borbotto, spingendolo leggermente.
" Mai. Eric, mi puoi passare la maglia?"
Il moro gliela passa, per poi uscire dagli spogliatoi, dirigendosi in campo.
" Ma che ha?" domanda Kyle.
Jason scrolla le spalle. " Melany l'ha tradito."
"Siamo tutti fottuti!" grida Darren, prima di correre fuori.
" Io direi che siamo tutti malati, altro che fottuti." dico.
Dopo pochi minuti siamo in campo che corriamo come dei dannati.
" Ma com'è possibile! Mi spiegate cos'avete fatto quest'estate?! Bere e fumare come dei turchi per due mesi consecutivi non vi aiuterà a vincere la prossima partita! Lo volete capire o no?"
" Adesso gli tiro la palla in faccia." ansima Jason appena mi si affianca.
" Io lo tengo fermo." lo appoggia Kyle.
" Beh, voi tre? Volete anche un caffè e dei biscotti?!" urla nuovamente il coach.
" Sono sicuro che a Jace un caffè non dispiacerebbe!" esclama Darren.
" Sei allucinante, davvero." borbotto, levandogli la palla dalle mani.
Riprendo a correre, stufo delle grida del coach e desideroso di farmi una doccia.
Devo riportare la giacca a Maggie, ma quando? Potrei ridargliela domani alla fine delle lezioni, oppure oggi posso andare alla caffetteria e tornargliela. Però devo anche contare che la felpa è a casa e, anche se gli allenamenti sono quasi finiti, ci metto almeno un'ora a lavarmi e rimettermi in sesto di solito. E se Abigail gliel'avesse pasticciata? No, o mio dio, ti prego no.
In quel caso dovrei comprargliene una nuova, ma sono abbastanza sicuro che se ne accorgerebbe visto che avrebbe il profumo del negozio e non il suo.
Giuro che se mia sorella le ha scarabocchiato la giacca la appendo a testa in giù dalla finestra. Mi toccherà minacciarla. " Lasciala in pace, è una bambina." sento già le voci di Nick e di mia madre che mi riprendono, mio padre probabilmente si metterebbe a ridere.
" Williams! Corri più veloce a meno che tu non voglia fare da una parte all'altra del campo grazie ai miei calci in culo!" mi rimprovera Mr. Johnson.
" Non lo sopporto più." sbuffa Eric, provando a sfilarmi la palla.
" Siamo in due.- gli dico.- Comunque, se hai bisogno di distrarti chiamami pure."
Lui si ferma un attimo, per poi riprendere a spostarsi leggermente a destra e a sinistra.
" Sai cosa mi potrebbe distrarre? Vederti chiedere a Maggie di uscire."
" Allora rimarrai concentrato." borbotto prima di schivarlo, dirigendomi verso il canestro.
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Un caffè, grazie
RomanceMeno persone ti conoscono, meglio è. Questo è il motto di Maggie Davis, una diciassettenne che occupa il suo tempo libero lavorando al Rose's, una caffetteria. A scuola non la conosce quasi nessuno, se non quelle poche persone con cui parla. La sua...