19. La cena di Natale

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🥨JASON'S POV🥨

Odio i silenzi imbarazzanti.

Li odio con tutto il mio cuore.

" Quindi... Mh..." borbotta il ragazzo davanti a me.

" Nick, se non sai di che parlare non farlo, per favore, rendi il tutto ancora più imbarazzante." dico, rigirandomi l'anello nel medio per scaricare l'agitazione.

" Jas, non penso qualcosa possa essere più imbarazzante di così. Cioè, ti conosco praticamente da quando sei nato e non riesco a intavolare una conversazione nemmeno sul tempo!"

" Partiamo col dire che se mi parlassi del tempo probabilmente me ne andrei. Anzi no, prima ti guarderei male e dopo me ne andrei. Sì, così va meglio." mi correggo.

Al moro sfugge una risata. " Ok, ok, allora non parlo del tempo." dice. 

" Sarà meglio." borbotto, riprendendo a girare il mio cappuccino.

Siamo in una caffetteria abbastanza isolata, all'inizio volevo proporre il Rose's, la caffetteria dove lavora Mags, ma poi pensandoci bene ho cambiato idea, ci vanno troppi conoscenti, così ho lasciato scegliere a lui.

Mi guardo intorno, analizzando per bene ogni persona all'interno del locale.

Al terzo tavolo alla nostra destra è seduta una signora anziana che continua a lanciarci occhiatacce da quando siamo entrati, accanto a lei c'è una coppia che fa colazione con due spremute d'arancia e dei cornetti. Alla nostra sinistra, invece, è posizionato un signore anziano che sfoglia il giornale appoggiato sul tavolo, porta degli occhiali a mezzaluna e sorseggia quello che sembra essere un espresso.

" Da quanto te ne sei reso conto?" chiede Nick, riportando la mia attenzione su di lui.

" Di cosa?" domando.

Lui inarca un sopracciglio con fare ovvio, indicandomi con un cenno del capo.

" Ah. Mh... Non so dirtelo con preciso, so solo che è stato un qualcosa che ho capito piano piano."

Annuisce. " Jace lo sa?"

Tentenno. " Per il momento sei l'unico che ne è a conoscenza."

" Jas, dovresti dirglielo... Cioè, aspetta un attimo. Non ti voglio forzare a fare nulla, assolutamente, solo che io sono suo fratello e tu il suo migliore amico. Preferirei non avere incomprensioni o bugie con il mio fratellino." mi dice.

" Lo so, hai perfettamente ragione, nemmeno io voglio avere problemi con il mio migliore amico. Ho già in programma di parlargli uno di questi giorni." lo informo.

Nick mi sorride, terminando il suo cappuccino. " Meglio così, anche perché ho bisogno di parlare con qualcuno di questo." mormora, indicandoci.

Ridacchio e finisco anche io la mia bevanda. " Questo cosa?" chiedo, sporgendomi leggermente verso di lui.

Il moro si avvicina, finendo per porre una distanza minuscola fra di noi. Fa sfiorare le nostre labbra, allontanandosi subito dopo. 

" Nous." borbotta, per poi alzarsi e indossare il suo giubbotto.

Quindi c'è davvero un noi? Non esistiamo solo nella mia testa?

Compio i suoi stessi gesti, paghiamo il conto e ci dirigiamo verso l'uscita.

" Vuoi un passaggio?" mi domanda.

Annuisco e ci incamminiamo verso la sua macchina.

☕MAGGIE'S POV☕

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