25. Bonjour, tutor

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☕MAGGIE'S POV☕

" Ma', per favore. Per una volta che ti chiedo di uscire!" esclamo.

" A me è sembrato che uscissi anche senza chiedere." mi rimbecca mia madre, continuando a pulire nervosamente la cucina.

" Quella è stata un'eccezione." la correggo.

" Che non doveva comunque succedere! A chi hai avvisato, eh? E se ti fossi fatta male?!"

" L'ho detto ad Avril." borbotto, continuando a rigirare la pasta che ho nel piatto.

" Avril non è tua mamma!"

" E fin qui..." mormora la diretta interessata.

" Tu non dovresti commentare, davvero. Sei la più grande, dovresti dare l'esempio!"

Mia sorella si acciglia, per poi appoggiare i gomiti sul tavolo. " Se seguiamo questa regola, quelli che dovrebbero dare l'esempio dovreste essere tu e il tuo ex marito, eppure non mi sembrate così tanto bravi a farlo."

" Cosa pretendi da lui? Lo sai che non è un esempio da seguire, non dovresti nemmeno nominarlo." sbotta mia madre.

" Ah, certo. Quindi siccome lui è un irresponsabile che prende la vita come se fosse un gioco devo prendere io la sua parte!"

Getto uno sguardo a Emily, che continua a sbocconcellare la sua pasta con gli occhi fissi sul piatto.

Non le piace quando si parla di papà, non vuole sentire tutte le critiche e i giudizi che gli affibbia nostra madre.

Mi schiarisco la voce, riportando l'attenzione su di me. " Possiamo tornare all'argomento principale?" chiedo.

Avril torna quindi a mangiare, questa volta accompagnata dal movimento continuo della gamba.

Mia madre, invece, torna a occuparsi delle sue pulizie.

" So che ho sbagliato a non dirti nulla sulla mia "uscita notturna", ma non era una cosa programmata e non pensavo nemmeno di farla sul serio. In ogni caso..." prendo un piccolo respiro mentre mi chino leggermente sotto il tavolo, in modo da prendere il cartellone che ho creato appena tornata a casa.

Mi alzo in piedi, richiamando l'attenzione di tutta la mia famiglia su di me.

" Ho preparato una mappa concettuale con tutti vantaggi che potrebbero crearsi se acconsentissi a mandarmi a questa festa." enuncio con un sorriso, causando risatine e applausi da parte delle mie sorelle.

Mia mamma inarca un sopracciglio, per poi farmi cenno di continuare.

Sospiro. " Bene, iniziamo. Per prima cosa: questa occasione potrebbe aiutarmi a socializzare con le persone della mia età! Sappiamo entrambe quanto sia difficile per me non odiare i miei coetanei ma, seguendo il ragionamento: "se questo ammasso di cellule è accettato da una persona che io accetto vuol dire che è simpatico", potrei riuscire a spiccare qualche parola!" esclamo, indicando con il dito un disegnetto stilizzato di due omini che parlano.

" Ma passiamo al secondo punto e vediamo in cosa, effettivamente, socializzare potrebbe avvantaggiarmi. Be', innanzitutto potrei conoscere figli di persone importanti, che mi porterebbero a casa loro, facendomi quindi conoscere i loro genitori. Da qui in poi potrei diventare una raccomandata, e a noi va bene così perché siamo consapevoli che il mondo funziona tramite raccomandazioni, perciò potrei accedere a delle grandi aziende e ricevere un grande stipendio." spiego, indicando poi il disegnetto delle sterline.

Mia madre mi guarda, nascondendo un sorriso.

" Non dirmi che non ti ho ancora convinta? Oh, e va bene. Mi costringi a sganciare la bomba." borbotto, mostrando poi il retro del cartellone, dov'è presente una stampa che raffigura la sua auto dei sogni con accanto una me disegnata che manda un occhiolino.

Un caffè, grazieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora