🥐JACE'S POV🥐
Prima o poi finirà tutto ciò.
Zitta.
Se ne andranno tutti.
Stai zitta.
Chissà se Maggie ti volterà le spalle...
Perché mai dovrebbe?
E chi lo sa?
Non lo farà.
E Jason?
Ancora di meno.
Ne se sicuro?
Zitta, per favore, stai zitta.
" Williams! Vuoi muovere quel culo flaccido o ti devo far fare venti giri di campo?!" mi riprende Mr. Johnson.
" Sì, coach!" borbotto, per poi scuotere la testa, quasi a scacciare via i pensieri.
Ok, Jace, ci sei? Concentrati e non farti paranoie inutili, per piacere.
E cerchiamo anche di non fare figuracce, grazie.
Sospiro e inizio nuovamente a correre verso i miei compagni "avversari".
" Queste dannate tutine puzzano come la merda..." mormora Eric mentre mi passa accanto, facendomi ridacchiare.
" È così difficile rincorrere una dannatissima palla?! La mia vicina in sedia a rotelle corre più veloce di voi!" continua a sbraitare il coach.
"Questo è pazzo." borbotta Jason, distraendosi e dandomi così la possibilità di prendere la palla.
" Ok Williams! Ora iniziamo a ragionare!"
Faccio un paio di palleggi, cercando di schivare la squadra avversaria, mentre con lo sguardo adocchio un mio compagno posizionato in un posto strategico.
Compio una finta, spostandomi verso destra, per poi lanciare la palla a Kyle, che aveva già intuito i miei piani.
" Esibizionista!" borbotta Darren dietro di me.
Kyle lancia la palla, compiendo una parabola perfetta e facendo canestro.
Corro a dargli una pacca sulla spalla insieme agli altri compagni.
" Questo sì che era un tiro Anderson!" esulta il coach.
La campanella suona, segnando la fine della giornata scolastica e facendoci emanare un sospiro di sollievo. Sembra che il coach stia uscendo di testa in questi giorni.
" Non sospirate, fate ancora cagare al cazzo!" ci riprende il coach. " Il prossimo mese avrete una partita importante e solo uno di voi sa fare un tiro decente!"
" Coach, l'altro giorno abbiamo fatto un'intera ora di tiri a canestro e ne abbiamo sbagliati pochi, non mi sembra che facciamo così tanto cagare." interviene Liam, passando davanti alla prima fila.
" Moore, mi stai contraddicendo? Per caso vuoi fare altri giri di campo?"
Il rosso sbuffa e torna dietro.
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Un caffè, grazie
RomansaMeno persone ti conoscono, meglio è. Questo è il motto di Maggie Davis, una diciassettenne che occupa il suo tempo libero lavorando al Rose's, una caffetteria. A scuola non la conosce quasi nessuno, se non quelle poche persone con cui parla. La sua...