capitolo 8

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-Perchè non me l'hai detto prima?-domandò Jisung, al culmine della disperazione, battendo con estrema forza un pugno sul tavolo, rischiando di mandare in frantumi il vaso di cristallo che era poggiato su.

Felix abbassò la testa, mortificato per l'accusa da parte dell'amico e intimorito per il suo gesto.

-Mi dispiace Jisung, non era mia intenzione cercare di nasconderlo. E' solo che quella storia mi è venuta in mente dopo che mi hai raccontato di quella vicenda, Chan me ne aveva parlato molto tempo fa, adesso non ricordo nemmeno tutti i particolari.-si giustificò Felix, sinceramente dispiaciuto per aver fatto arrabbiare il suo migliore amico.

Jisung era in preda ad un esaurimento nervoso, doveva fare qualcosa per salvare la situazione e anche in fretta, non voleva che crollasse definitivamente.

L'espressione di Jisung era indecifrabile, a tratti diffidente e indagatrice, cosa che fece preoccupare Felix.

Un silenzio innaturale calò nella stanza, Jisung aveva lo sguardo spento, perso nel vuoto, sembrando completamente lontano e distaccato dal mondo reale, mentre Felix stava aspettando con trepidazione il momento in cui avrebbe detto qualcosa, sperando che lo avrebbe perdonato del suo errore.

-Felix scusami, non volevo trattarti in questo modo. Non hai fatto assolutamente niente, mi dispiace averti aggredito, non so cosa mi sia preso.-disse Jisung, risvegliandosi dai suoi pensieri, come se avesse appena preso consapevolezza di qualcosa di importante.

Scosse la testa più volte, forse cercando di scacciare qualcosa che lo stesse tormentando, Felix fece un piccolo sorriso in risposta, sollevato per il fatto che Jisung non fosse sul serio arrabbiato con lui.

Il ragazzo dai capelli rosa era a conoscenza di questo lato del suo migliore amico, quando Jisung aveva crisi di nervi diventava un'altra persona, irascibile e facilmente suscettibile, e tendeva a scaricare sugli altri la sua frustrazione e la sua rabbia.

In momenti come quello Felix era costretto ad intervenire per evitare che la situazione peggiorasse, spesso Jisung rischiava di farsi dare una bella lezione da qualcuno anche in pubblico e di inimicarsi dei perfetti sconosciuti.

Felix non riusciva a riconoscere il suo migliore amico quando succedevano casi come quello, Jisung non era un ragazzo violento, crudele, cattivo, senza scrupoli, attaccabrighe.

Il ragazzo dai capelli rosa era l'unico che aveva deciso di rimanere al fianco di Jisung di sua spontanea volontà, accettando anche quel suo lato oscuro, mentre gli altri erano scappati da lui non appena ne avevano avuto occasione.

-Scusami tu Jisung, avrei dovuto dirtelo prima ma non avevo pensato al racconto di Chan, credevo si trattasse di due vicende diverse.-aggiunse Felix, facendo per abbracciare l'amico, il quale ricambiò la stretta, mormorando scusa più volte, consapevole di aver ferito e deluso Felix per l'ennesima volta.

Jisung sapeva che comportandosi in quel modo non faceva altro che dargli un pretesto in più per abbandonarlo, un motivo valido per andarsene come avevano fatto gli altri.

Non li biasimava di certo, ma non voleva nemmeno che Felix soffrisse per colpa sua, ostinandosi a restare al suo fianco, nonostante tutto.

Il ragazzo dai capelli rosa era troppo paziente con lui, gli dedicava attenzioni e lo riempiva di affetto, ma Jisung era sempre più convinto di non meritare un migliore amico come lui, Felix era davvero un ragazzo prezioso, con un cuore grande.

Jisung non voleva essere un peso per lui, qualcuno da dover sopportare, ma le sue continue e instancabili dimostrazioni di affetto e la fiducia che riponeva in lui lo facevano sentire speciale e amato.

Era profondamente grato per avere Felix nella sua vita e per non aver mai realmente saputo cosa fosse la solitudine.

-Non devi scusarti Lixie, non sei colpevole di niente. Ti voglio bene.-il suo tono si addolcì e le sue labbra si piegarono in un sorriso sincero, che venne ricambiato senza esitazione dall'amico.

D'un tratto il ragazzo dai capelli rosa corrucciò la fronte, pensando a come chiederglielo con la massima delicatezza possibile e senza fare inutili giri di parole, decidendo infine di essere diretto, la cosa migliore da fare in tutti i casi.

-Cosa hai intenzione di fare con lui?-chiese con cautela, cercando il contatto visivo con l'amico, il quale gli rivolse un'occhiata intensa, capendo subito a chi si riferisse.

Entrambi avevano un'espressione seria, dovevano decidere cosa fare e al più presto, non potevano lasciar perdere e fare finta di niente, non era nella loro natura.

-Ho appena avuto un'idea. Non è geniale, ma credo che possa funzionare e dare degli ottimi risultati. Dobbiamo solo avere pazienza e aspettare, ma alla fine vinceremo noi, senza dubbio.-lo rassicurò Jisung, estremamente convinto delle proprie parole, cosa che fece tranquillizzare Felix, il quale tirò un sospiro di sollievo.

-Tra pochi giorni mettiamo in pratica il piano.-annunciò trionfalmente, concludendo così quel discorso, almeno per quella giornata.

Felix sapeva che lo avrebbero affrontato ancora diverse volte, così come era consapevole della gravità della situazione e della serietà del suo migliore amico, del quale si fidava ciecamente, e sperava con tutto se stesso nella riuscita del suo piano, anche se non era ancora a conoscenza dei dettagli e del suo ruolo, particolari che però avrebbe scoperto molto presto.

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