capitolo 10

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Nel corso della stessa giornata Jisung e Felix si erano sentiti per videochiamata per definire meglio i dettagli del piano.

Dato che il primo abitava più lontano, il ragazzo dai capelli rosa avrebbe dovuto recapitare ogni mattina, prima di andare a scuola, i biglietti destinati a Minho, che avrebbe scritto lui, con le frasi che Jisung gli avrebbe comunicato la sera prima.

Felix si sarebbe anche assicurato che Minho prendesse i biglietti, bussando alla sua porta prima di allontanarsi e farsi vedere da lui, anche se nessuno dei due poteva essere certo che li avrebbe letti una volta rientrato in casa.

Non sapevano neanche se il ragazzo sarebbe uscito completamente dalla porta, mostrando la sua figura e, di conseguenza, il suo viso, che sia Jisung sia Felix erano curiosi di vedere, ma solo quest'ultimo ne avrebbe potuto avere il privilegio.

Speravano solo che Minho non avrebbe buttato direttamente i biglietti, catalogandoli come spazzatura.

Inoltre, Felix si sarebbe firmato con una J, come voleva Jisung stesso, dando un indizio a Minho su chi potesse essere il vero mittente dei biglietti che avrebbe ricevuto quotidianamente.

Non volevano certo confonderlo, il piano era stato ideato da Jisung, per quanto anche Felix desiderasse conoscerlo l'idea apparteneva al primo, che aveva fatto di tutto pur di metterla in pratica, pensando a ogni dettaglio e coinvolgendo perfino il suo migliore amico, il quale per fortuna non aveva opposto resistenza, accettando di collaborare con lui alla riuscita del piano.

Jisung non poteva svelare subito la sua identità a Minho, avrebbe dovuto aspettare ancora per un bel po', prima di presentarsi a quel ragazzo misterioso, di cui non sapeva quasi nulla, se non quelle poche informazioni ricevute da Felix, che a sua volta le aveva scoperte da Chan.

Jisung era davvero incuriosito da Minho, non aveva idea del perché passasse tutti i giorni chiuso in casa, senza uscire mai all'aria aperta e farsi vedere dalle persone.

Felix stesso non l'aveva mai visto, eppure abitavano vicini.

Possibile che avesse abbandonato la scuola?

Ma allora cosa faceva ogni giorno, visto che non usciva mai?

Jisung pensò che quel ragazzo avesse bisogno di aiuto, solo che non sapendo quale fosse il problema non aveva idea di come avvicinarsi a lui, instaurando un contatto che potesse definirsi amicizia.

Jisung voleva diventare suo amico, ma prima desiderava capire cosa lo affliggesse, costringendolo a stare sempre da solo, a preferire la solitudine a quel mondo caotico e spensierato che era quello degli adolescenti.

Jisung non si sarebbe fermato all'apparenza, sarebbe andato oltre quella facciata per conoscere il vero Minho.

Questo era poco ma sicuro, una promessa che il ragazzo si fece, determinato a non cedere nemmeno alla prima difficoltà, al muro che Minho avrebbe sicuramente eretto con l'intenzione di proteggersi dal mondo esterno, che si presentava ai suoi occhi come crudele e pericoloso.

Minho era un vero enigma per Jisung, un mistero di cui il ragazzo voleva assolutamente trovare la chiave, la soluzione.

Non poteva lasciar perdere, ormai era fin troppo coinvolto nell'intera vicenda, avendo saputo della sua situazione famigliare dalle parole di Chan, ma quella era solo una verità parziale, frammentata, doveva per forza esserci qualcosa di più dietro, e Jisung l'avrebbe scoperto.

paper hearts // minsung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora