Chan corse con tutte le forze che aveva in corpo verso il luogo nel quale avrebbe incontrato il ragazzo dai capelli rosa, leggermente in ritardo e sentendosi in colpa per averlo fatto aspettare.Non appena vide la sua folta chioma, girato di spalle, lo richiamò a voce alta, attirando la sua attenzione e incontrando i suoi occhi, che si illuminarono alla vista di quel viso famigliare, di un amico lontano ma mai dimenticato.
Felix si alzò, stringendo Chan in un caloroso abbraccio, non appena gli fu di fronte, rischiando perfino di perdere l'equilibrio, ma grazie ai riflessi pronti di Chan ciò non successe.
Felix lo invitò a sedersi con lo sguardo, dopo aver sciolto l'abbraccio, facendogli notare l'ordine che aveva preso per lui, certo che gli avrebbe fatto piacere.
-Ti ricordi ancora qual è il mio dolce preferito? -chiese Chan, visibilmente stupito, osservando con occhi sgranati il suo muffin ai lamponi.
Il suo stomaco si strinse in una morsa dolorosa, i sentimenti che credeva ormai dimenticati si erano al contrario intensificati a quel piccolo gesto, segno che Felix avesse pensato a lui.
Chan sentì il suo viso accaldarsi, sperando che l'altro ragazzo non lo avrebbe notato.
-Certo, come potrei dimenticarmene? Anche se non ci vediamo spesso, siamo comunque amici e ti conosco bene. -confessò Felix, ignaro di come il cuore di Chan avesse perso un battito.
Erano amici, certo, anche se lui avrebbe voluto essere qualcosa di più per lui, ma credeva di aver ormai perso la sua occasione, che fosse troppo tardi e mai il momento giusto per dichiararsi.
-Scusami Lix, l'università e il lavoro mi stanno togliendo tante di quelle energie... Certi giorni mi sembra di non avere nemmeno il tempo di respirare, ma sono felice di essermi liberato per oggi, avevo comunque bisogno di una pausa dal mio studio matto e disperato. -fece una piccola risata alla sua stessa battuta, coinvolgendo anche l'altro ragazzo.
-E poi volevo davvero vederti, mi sei mancato tantissimo. -aggiunse, arrossendo ancora di più a quella piccola confessione.
Felix gli regalò un luminoso sorriso in risposta, toccando impercettibilmente la mano di Chan, che era poggiata sul tavolino, provocandogli una piccola scarica di brividi lungo la spina dorsale.
-Anche tu mi sei mancato, non sai quanto. Sono felice che tu abbia trovato del tempo per me oggi, mi dispiace di averti disturbato. -si senti in dovere di giustificarsi, ben sapendo quanto fosse impegnato Chan, tra il lavoro e gli impegni dell'università.
-Avevo bisogno di parlarti, solo tu sei a conoscenza di questa faccenda. -gli rivelò con tono serio, notando la sua espressione preoccupata.
-Dimmi pure, ti ascolto. Di cosa si tratta? -si informò, sinceramente curioso.
Vide Felix prendere un grosso respiro, cosa che lo lasciò spiazzato.
Sperò solo che non fosse qualcosa di grave e irreparabile, anche se lui credeva che si potesse trovare una soluzione a ogni tipo di problema.
-Minho. O, meglio, Jisung. -iniziò, titubante.
Chan corrucciò la fronte, perplesso.
Non si aspettava che Felix avrebbe tirato fuori quel discorso, e non sapeva se fosse pronto ad affrontarlo.
Non aveva assolutamente niente contro quel povero ragazzo, cosa che non poteva dire dei suoi genitori, che incolpavano la sua famiglia del loro improvviso e non pianificato trasloco, mai voluto, pur sapendo il vero motivo dei loro continui litigi.
Minho era vittima di violenza domestica, di sua madre, che lo teneva prigioniero in casa, non permettendogli di uscire, nemmeno per andare a scuola.
Per questo motivo il ragazzo era stato costretto ad abbandonarla.
Eppure, i suoi genitori non avevano mosso un dito per aiutarlo, pur avendone il potere, così come tutti i vicini.
Nessuno aveva mai avuto il coraggio di denunciare quella situazione, preferendo farsi gli affari propri, cosa che purtroppo aveva fatto anche lui stesso, da codardo quale era sempre stato.
Ancora in quel momento Chan si incolpava per non essere intervenuto, lui avrebbe potuto porre finalmente fine alla sofferenza di Minho, ma aveva mostrato indifferenza, esattamente come tutti gli altri.
Non se lo sarebbe mai perdonato, per questo non sapeva se sarebbe stato in grado di riportare a galla i pochi ricordi che aveva di quando abitava nella sua vecchia casa, ma avrebbe tentato di farlo, se era quello che Felix gli avrebbe chiesto.
-Ti ricordi di Jisung, vero? -chiese Felix, sperando in una risposta affermativa.
Chan fece un sorriso amaro, come avrebbe potuto dimenticarsi del migliore amico del ragazzo di cui era segretamente innamorato da anni?
Aveva sempre provato gelosia nei suoi confronti, e anche una certa invidia per il rapporto che erano riusciti ad instaurare, ma d'altronde si conoscevano da quando erano nati.
Il loro era un legame speciale e indissolubile, quel tipo di legame che Chan avrebbe tanto voluto avere con Felix, rassegnandosi all'idea che fosse Jisung la sua persona preferita, non lui.
-Certo. Cosa c'entra Minho con lui? -si interessò, non riuscendo a capire come quei due potessero essere legati.
Era forse successo qualcosa che li riguardava entrambi?
-Ecco, vedi... Jisung ha pensato ad un piano per aiutare Minho, dopo averlo sentito gridare in casa sua in pieno giorno, mentre stava venendo da me. Aveva perfino cercato di bussare alla porta, ma nessuno gli aveva aperto. Da quel giorno non fa altro che pensare a lui, è deciso a farlo uscire di casa. Vuole diventare suo amico. -spiegò Felix, omettendo alcuni dettagli che presto gli avrebbe svelato.
Chan nascose un sorrisetto sornione, come avrebbe mai potuto aiutarlo un ragazzino come Jisung?
L'unica soluzione era rivolgersi a chi era di competenza, non cercare di sfidare la sorte.
Gli fece segno di continuare il discorso, curioso di sentire cosa si era inventato, convinto si trattasse di una sciocchezza.
La risposta di Felix confermò i suoi dubbi, sospettava già quanto fosse ingenuo Jisung, ma non credeva fino a quel punto.
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paper hearts // minsung
FanficTW ACCENNI VIOLENZA DOMESTICA, MORTE COMPLETATA STRAY KIDS MINSUNG (+CHANLIX) Lee Minho e Han Jisung (+Bang Chan e Lee Felix) Ogni giorno Jisung lascia dei cuori di carta di fronte alla porta di casa di Minho, un ragazzo insolitamente solo e trist...