Capitolo 28

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Il bacio a Capodanno era lento e al sapore di alcol, mentre questo è più esigente e sobrio.

Le loro lingue e bocche si rincorrono veloci, e al ragazzino vengono fuori dei gemiti da quanto piacere sta provando in un semplice bacio.

Con le mani intanto tasta gli addominali del più grande, e gli asciugamani ormai sono caduti a terra, lasciando le loro erezioni toccarsi. Ancora non ci crede che sta veramente succedendo tutto ciò, e tutto quello a cui riesce a pensare è la bocca del mannaro sulla sua, le sue mani sul suo sedere.

«Cazzo.» impreca Stiles, quando il moro lo spinge verso il letto, facendolo stendere a pancia in su, e mettendosi sopra di lui.

Fa strusciare le loro erezioni, alternando baci a piccoli morsi sul collo. Così lo ucciderà sul serio. «Rischio di venire subito, cazzo, Derek. Voglio sentirti dentro.» non ha più freni inibitori, dalla bocca gli esce solo quello che pensa.

«Serve un po' di pazienza, ragazzino.» gli sussurra lui all'orecchio, con quella voce roca fin troppo sexy, e solo in quel momento l'umano si accorge che ha gli occhi blu.

«È la luna piena?» chiede, ammirando come le labbra del mannaro siano più rosse a causa dei suoi baci.

«Sei tu che mi fai perdere il controllo.» quasi glielo ringhia, lasciandogli dei baci prima sul petto, stuzzicandogli il capezzolo, e poi scende...

Stiles non riesce nemmeno a replicare, ancora più eccitato per l'effetto che provoca sul licantropo, sforzandosi per non venire da un momento all'altro. Vuole raggiungere l'orgasmo con il suo cazzo dentro, mentre lo prende con forza.

«Girati.» gli ordina, e il castano esegue senza fiatare, sentendo subito dopo le mani del moro che separano le sue natiche. La sua lingua si insinua nel suo buco, e non riesce a trattenere i gemiti.

Cazzo se ci sa fare, nessuno lo ha mai leccato così. Si contorce sotto al suo tocco.

«Derek...» ha la guancia appoggiata sulle coperte, e non riesce a vederlo. «... la tua lingua è magica, dovrebbero dichiararla Patrimonio dell'Unesco o qualcosa del gener-ahh, cazzo.»

«Direi che adesso sei pronto, ragazzino. Alza il bacino.»

È impaziente, e ora che il moro è in piedi dietro di lui riesce a vederlo. Fa come gli dice, alzando il sedere e avvicinandosi al bordo del letto, ancora con la sensazione della sua lingua addosso.

Derek ha ancora gli occhi blu, e indirizza il membro duro all'interno del buco, con calma. Stiles sente all'inizio un po' di fastidio, perché ha decisamente dimensioni più grosse di chiunque altro con cui è stato, e apprezza il fatto che non sia entrato dentro in modo brusco.

Inizia a spingersi dentro di lui, lentamente, stringendogli le natiche con le mani, e Stiles si abitua presto.

«Quanto cazzo sei stretto.» commenta il moro, con una voce da sesso che rischia di farlo venire subito. «Hai un culo perfetto.»

Stiles geme, mentre il moro accelera le spinte, andando più in profondità, proprio come piace a lui. «Sì, cazzo.»

Cerca di venire incontro alle sue spinte, muovendo il bacino a ritmo, e si creano dei rumori osceni, mischiati ai gemiti. Il modo in cui il mannaro lo tocca lo fa impazzire, perché si sente come se fosse suo.

Le sue mani salgono dal sedere a sopra al bacino, sui fianchi, continuando a spingere prepotentemente dentro di lui, e diventa tutto troppo per Stiles.

«Sei bellissimo con il mio cazzo dentro.»

Alterna dei movimenti più lenti, che sono più una tortura, e Stiles vorrebbe morire. «Derek... non ce la faccio più...» geme, riuscendo a trattenere l'orgasmo a fatica, soprattutto se lui gli dice quelle cose.

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