5. Scintille in laboratorio

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Jungwon si trovava in laboratorio, l'orologio aveva appena scoccato le 5.30 del pomeriggio.

Il suo splendido occhio era incollato al microscopio, nel mentre stava scrivendo una relazione sull'esperimento.

Prese in mano una fiala con dentro del liquido di un bel colore rosa: alcool.

Con molta cautela provò a mettere qualche goccia sul vetrino, un piccolo sbaglio e sarebbe andato tutto a rotoli.

"Piano, piano, una sola goccia." Mormorò concentratissimo, ma non si accorse di una cosa.

"Hey, baby, che fai?" Ma chi sa chi era!

Dallo spavento gli cadde la fiala a terra, si ruppe in mille pezzi. Istintivamente si voltò all'istante.

"Cristo santo, che crepo che mi hai fatto prendere, Park!" Si teneva una mano sul petto, come per trattenere il suo cure dall'esplodere o dal saltar via.

"Almeno non puoi dire che non ti faccio provare emozioni forti." Scherzò Jay col suo solito sorrisino.

"Ma vaffanculo!" Urlò Jungwon.

"Calma, baby."

"BASTA CHIAMARMI COSÌ!" Gridò ancora più forte, questa volta si arrabbiò veramente.

"Guarda che cosa mi hai fatto fare, Idiota!" Era così adirato che usò termini che non si addicevano per niente a quelli di un professore.

Prese uno straccio per pulire.

"Dammi la mano." Appena Jay mostrò il palmo, glielo schiaffò sopra.

"Ora pulisci" Gli ordinò.

"Certo, capo."

"Vedi di non fare il furbo, Park Jongsong, oppure..." Si bloccò per un istante appena lo vide voltarsi, si accorse che era incredibilmente bello.

"Oppure?"

"Oppure dico quello che stai facendo al preside e verrai espulso."

"Non lo faresti mai." Disse, prima di girarsi per pulire.

Jungwon si mise accanto al ragazzo e si accovacciò, gli appoggiò una mano sulla spalla:

"Jay, sarebbe meglio per te che non mi sfidassi." Era la prima volta che lo chiamò per soprannome.

Passò qualche minuto così: uno puliva e l'altro restava seduto accanto a lui. A un certo punto sembrò che il tempo si fosse fermato e in quel momento ci fu un atmosfera piacevole.

Infine raccolsero i vetri, Jay si tagliò con una scheggia.

"Ah, che male!" Sollevò i dito insanguinato.

"Che hai fatto? Stai bene?"

"Oh, che dolce! Ti preoccupi per me!"

"Ma sta zitto, dammi la mano." Disse il prof, prendendo un fazzoleto e del disinfettante che si portava sempre con sé.

Gli afferrò la mano e iniziò a tamponare accuratamente la ferita.

"Sentirai bruciare un po'."

Prese il flacone, lo fece gocciolare sulla carta e lo premette sul taglio.

"Aaah!"

"Lo so che brucia, così la prossima volta ci penserai due volte prima di fare lo stupido." Lo rimproverò scherzosamente. Intanto gli teneva ancora la mano, anche se aveva appena finito di medicarla.

Jay ne approfittò, sapeva che quello era il momento perfetto per tentare con un altro approccio: si avvicinò a Jungwon sempre di più, il quale indietreggiò e tentò di scappare, ma prese contro un banco, cadendo in trappola.

Make you MINE- JaywonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora