8. Due biglietti

443 33 18
                                    

Mancava poco all' ora di pranzo e Jungwon non ne potè più.

Era da due settimane che continuava la farsa e Jay non ci provò più con lui, che strano.

"Che c'è? Non mi ami più? Lo sapevo che ero solo un giocattolino momentaneo, con il quale ci giochi solo un minuto e lo butti via." Pensò leggermente deluso.

Sospirò e bevette la sua cioccolata calda, stando comodamente seduto alla cattedra, mentre gli alunni facevano degli esercizi.

Stava correggendo le verifiche, dovette calcolare il punteggio e fare la media per mettere il voto, essendo stremato, decise di usare la calcolatrice.

Si chinò verso il suo zaino e si mise a cercarla, la sua mano prese un foglietto.

"Che cos'è?" Sussurrò e lo tirò fuori, era un bigliettino, lo aprì.

"Hey baby, ti sono mancato? Ho tanta voglia di vederti. Incontriamoci sul tetto della scuola alle 16:00, ho una sorpresa per te <3. Ti aspetto!

Il tuo Jay."

C'era scritto così.

"Hahaha, mi fai ridere, assolutamente no." Pensò e gli scappò una risatina.

Gli studenti lo guardarono confusi.

"Scusate ragazzi, non fateci caso."

Ributtò un'occhio sul foglio, lo stropicciò e lo lanciò nel cestino.

"Si, canestro!"

"Che era, prof?" Chiese una ragazza.

"Niente di importante, continua a fare gli esercizi."

Rimise la mano nello zaino per cercare quella stupida calcolatrice e ne ripescò un'altro.

Voleva buttarlo senza neanche leggerlo, ma la curiosità era troppa.

"Baby, non buttare i miei biglietti, se non vuoi venire non farlo, ma ti ripeto che ho una sorpresa per te e sono sicuro che l' adorerai. Ci vediamo sul tetto."

Era incredibile come Jay fosse riuscito a prevedere la reazione di Jungwon.

Sospirò e questa volta non lo stracciò, si convinse ad andare, non aveva altra scelta, volle la sorpresa.

"Ragazzi, qualcuno di voi ha una calcolatrice di riserva?" Chiese, era inutile cercarla, tanto non l'avrebbe trovata.

Non ha risposto nessuno, alcuni si sono messi a frugare tra i libri e altri scrollarono le spalle.

"Ho capito, dai fa niente, farò i calcoli a mano."

Passarono altri lunghissimi dieci minuti prima del suono della campanella.

***

Erano quasi le 16, la scuola pareva vuota, un silenzio tombale pervase tra le aule, il rumore dei passi sulle scale si fece assordante.

Salí fino al tetto, le rampe erano così numerose che arrivò col fiatone.

Aprì la porta che conduceva all'esterno, Jay stette seduto sulla ringhiera, rivolto verso il sole, il venticello gli accarezzò la faccia e gli mosse delicatamente alcune ciocche di capelli, era molto più bello ai raggi solari.

Jungwon rimase per un momento a guardarlo, come se fosse ipnotizzato.

"Baby, sei venuto! Non ci speravo più." Disse, non appena si accorse della sua presenza.

"Che sorpresa volevi farmi?" Tagliò corto avvicinandosi al bordo. I suoi occhi da cerbiatto si illuminarono alla luce e il suo visino si colorò di tonalità calde e brillanti, come in un quadro di Monet.

Make you MINE- JaywonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora