Eren

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A volte mi sono soffermato a osservare i comportamenti della gente, le loro preferenze, le loro convinzioni o come interagissero nella società; mi sono interessato all'economia comportamentale degli individui tale per cui anche una banalità di un gesto, come la scelta di un prodotto tra le varietà di un menù, potevo associarla auna determinata personalità. Nel mio branco, la Fosca Bruna, ho notato in particolare come al calare delle diseguaglianze tra ranghi, aumentassero la competizione tra lupi, la pressione per il successo e la corsa ai titoli ragguardevoli.  Dopo il ritiro del settimo guerriero costituente il Corpo di Difesa della Fosca, vi è stato un eccesso di domande per la successione al titolo, tale per cui Alfa Ronan Castelli ha dovuto indire un corso straordinario di formazione e selezione di candidati interessati alla posizione di guerriero per domarne le richieste. Ammetto che io stesso mi iscrissi al programma di selezione in quanto venne specificatamente auspicato a dei beta, nonchè coloro che avessero le tendenze naturali per assumere una posizione da guerriero, sebbene i miei desideri fossero di una trama più profonda e intima; da sempre nella vita ho ambito alla posizione da guerriero,  poter attuare spedizioni e essere componente pulsante della gestione e sicurezza del branco. La mia ambizione ha infatuato la mia mente e conseguentemente le mie scelte: mi riconosco come un economicus lupus, perchè ho sempre anteposto la mia componente razionale  al semplice desiderio istintuale, unicamente al fine di poter ottenere il rispetto e il riconoscimento di guerriero che ho sempre anelato. Non era primeggiare sugli altri che mi rendeva propenso a diventare guerriero, come notavo invece in molte reclute iscritte , ma la sensazione di far parte di qualcosa più grande di me, di essere un componente nevralgico della società ed essere di utilità. Mio padre lo definiva "effetto utilitaristico" perchè il pensiero di essere passivo e non produttivo mi faceva sentire un fallimento: per me stesso, per i miei genitori e per il branco. Partecipare e vincere la selezione avrebbe colmato quell'angosciante idea che pulsava nella mia mente, e mi avrebbe reso utile a qualcuno. 

Le selezioni sarebbero durate 4 settimane concludendosi in concomitanza con la celebrazione alla successione del nuovo alfa, Nolan Castelli, tale per cui non si sarebbe fatto altro che parlare di quell'evento per le ultime settimane, oltre che organizzare i preparativi alla Casa del Branco.  La pressione era forte e la concorrenza aggressiva mi rendeva più nervoso e tentennante, ma oramai sarebbe stato più difficile tornare indietro che non concludere le selezioni poichè in me erano accresciute le speranze di tutti coloro che mi sostenevano e deluderli sarebbe stato troppo umiliante e doloroso per me: era impossibile tornare indietro. 

Mio padre mi sosteneva con discorsi e passeggiate nella foresta ed in quei momenti mi sentivo estraniato dalla mia quotidianità; parlavamo di come mi sentissi, di come fosse fiero di me e poi di quanto non gli piacesse la pizza fatta in casa della mamma, sebbene non glielo avesse mai detto. Passeggiate normali ma nelle quali il mio lupo si sentiva più libero, appagato, ed io mi consolavo con delle belle parole, il respiro di pino e resina e lo scorrere del fiume Zante, quasi fosse un eco. 

-Non sarà facile Eren- mio padre sapeva spiegarmi anche la verità più cruda in bonarie parole- So che molti beta e omega si sono iscritti, anche il figlio di un mio collega- sorrise tra sé- ma sai che se non dovessi riuscire, io resto comunque fiero di te.- le selezioni sarebbero iniziate il giorno seguente e fui internamente percosso da una tensione repentina  come se avessi deciso di rimandarla più avanti e fossi giunto a subirla nella sua piena saturazione. Ma io sono un economicu lupus e pertanto non avrei lasciato le mie emozioni offuscare le mie decisioni. 

Quella sera cercai di calmare la mente e rassicurarmi dalle mie paure: in effetti è in questi istanti che mi accorgo di ciò che veramente temo, di come emergano pensieri che non pensavo potessi avere ma che invece realizzavo essere intessute nel substrato del mio inconscio, pronte a sobbalzare in qualsiasi momento. Mi isolai nella mia stanza, o quella che abreve non lo sarebbe più stata perchè progettavo di traslocare con Sam e Ben, i miei più cari amici, per trovare una sistemazione da qualche parte, o per lo meno per vivere autonomamente.  Odiavo percepirmi come un peso, mi sentivo sempre di troppo nonostante i miei genitori non mi avessero mai fatto alcun tipo di pressione ma a me bastava osservare; a me piaceva guardare dove gli altri non vedevano e coglievo delle sottigliezze che mi facevano capire lo stato dell'altro. All'università, in giro, nei supermercati, agli allenamenti o  con gli amici , ho sempre notato la ricerca al profitto: profitto inteso come acquisto di qualcosa che sia utile e fornisca benefici che superino le aspettative dei costi. E' un comportamento che potrei traslare nell'acquisto di beni materiali, ma anche in alcune categorie di rapporti sociali, nella propria carriera o nelle semplici scelte davanti a più opzioni. Avevo visto un sondaggio online di una pagina studentesca nella quale si chiedeva quale sarebbe, secondo il soggetto, il motivo adattp per diventare un guerriro: 

a -vanto in famiglia

b-onore verso la patria 

c- rispetto da coetanei

d- salita di rango

Quello che selezionai fu b ma dai risultati mi accorsi che molti preferivano tra le risposte a,c, e d. Domandandomi la ragione che giustificasse la scelta compresi che effettivamente i soggetti si aspettavano un ritorno dalla loro scelta, un guadagno:che fosse immateriale o materiale non importava, poichè contava invece "l'entrata"  dato che ci si aspetta che le proprie scelte fruttifichino in qualcosa e che non si perdano nel tempo. La scelta b è una scelta passiva perchè non mi offre un ritorno. Ma alla fine cosa importa che siano fini diversi?  l'importante è come raggiungerli e di certo avrei trovato gente tosta alle selezioni. 

Non pensandoci ulteriolmente decisi dii andare a dormire, non prima però di aprire i messaggi e trovarmi una miriade di auguri da parte di amici e famigliari.

Forza Eren!

Buona fortuna idiota , domani ti passiamo a prendere.

Sorrisi ai messaggi di Sam e Ben, i miei più cari amici, i quali hanno dovuto subire tutte le mie elucubrazioni sulle selezioni, più degli altri. Sapere che sarebbero passati mi rincuorò, specie perchè sapevo sarebbero venuti con la jeep di Sam e che pertanto non sarei dovuto tornare a piedi dal campo. Questo risiedeva a 20 minuti a piedi da casa mia, nonchè 5 in macchina: direi significativa come differenza. 

Nel complesso cercai di rassenerarmi e mi addormentai con un po' più di difficoltà.

il suo guerrieroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora