Nolan

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Quando Glauco addentò l'omega fui sul punto di intervenire ma mio padre mi aveva trattenuto: 

-osserva Nolan, è perfettamente regolare.- mio padre serbava una calma che sapevo fosse frutto della sua conoscenza del combattimento ma che io trovai comunque inadatta al contesto:

- la stretta è sull'incavo della spalla. Gli omega sono così piccoli di statura che è facile confondersi. Se volesse, cosa intelligente, potrebbe ululare la sua resa.- Guardando nuovamente e con occhio più scrupoloso  non potei che concordare su quanto mio padre disse ma attesi lo stesso con sospensione che il duello si concludesse, anche perchè Glauco ci stava andando giù pesante. La sua rabbia incontrollata era alimentata dall'affronto di dover lottare con un omega ed io stesso non ero d'accordo sulla combinazione del duello, sebbene non spettasse a me tale scelta ma al comitato. Quando l'osso si ruppe ci fu uno spavento generale dal pubblico con alcuni fischi di dissenso verso Glauco, il quale fu subito allontanato da tre guerrieri lupo mentre gli altri si erano attorniati intorno all'omega, assicurandosi stesse bene. Mi avvicinai anch'io di corsa e mi feci spazio per affiancarmi a quel lupo sanguinante e inconscio per poi valutare quale osso si fosse rotto e scoprire ci fosse una distorsione della spalla: 

-Portatelo dentro, delle ossa avranno toccato il cuore, presto!- 

-Dov'è Malcom?- mio padre chiese a Cesare e sentirlo dire che si stesse occupando di una recluta incontrollata che volesse interrompere il duello mi fece pensare subito al peggio. Sarà sicuramente lui, cazzo. 

-Fatelo chiamare- disse mio padre mentre sgombrammo l'area ed io potei andare speditamente in palestrina; ah ti prego, sarà sicuramente lui.

Quando vidi Eren lo condussi subito fuori, verso il mio ufficio, irato e incapace di poter mantenere il controllo di fronte a tutte quelle altre reclute. Rimasi in silenzio finchè non lo portai nel mio ufficio, chiudendo a chiave la porta appena fummo dentro: 

-Che cazzo ti salta in mente? sembra davvero che tu voglia farti squalificare. - ero incredulo e incazzato, forse  perchè ancora agitato per il duello: 

-lo stava uccidendo, Nolan, e nessuno è intervenuto. Cazzo, lo stava soffocando!- i suoi occhi erano rossi, irritati, mentre sulle guance era sporco di polvere, il che mi fece pensare per un istante alle maniere con cui Macom lo avesse potuto bloccare per poi dire: 

-Era tutto sotto controllo. Devi ritenerti invece fortunato che Malcom ti abbia fermato. Cosa sarebbe potuto succedere se fossi intervenuto eh? 

-di certo Dario non si troverebbe sul punto di morire!- sbottò con voce travisata 

-Lo credi davvero? E' stata una scelta di Dario continuare lo scontro anzichè arrendersi. E poi cosa avresti ottenuto se fossi intervenuto? Il suo ringraziamento forse? Non credo proprio. Lo avresti mostrato vulnerabile, incapace di difendersi, e davanti a tutti per giunta. Voleva lottare fino all'ultimo, e sicuramente deve averne valutato le conseguenze-

-Ma voi tutti sapevate che non ce l'avrebbe fatta- mi disse esasperato - lo sapevate come sarebbe finita. Diamine non farmi passare per un pessimista, perchè è la verità!  Stava per morire sbranato e nessuno è intervenuto! Anche se non si fosse arreso, saresti dovuto intervenire.- tirò sù col naso e deviò di guardarmi, forse lui stesso incredulo per ciò che disse, e ammetto che provai un certo fastidio nel vederlo così protettivo verso Dario. D'altronde erano sempre assieme, non poteva che nascere una forte intesa tra loro due, ma se si fosse trattato di altro? Qualcosa di più profondo, sentimentale. Che fossero compagni di vita? Un pensiero del genere mi infastidì e ciò mi rese più duro nei toni: 
-Non mettere in dubbio le mie scelte Eren, o quelle dei tuoi superiori. Stai agendo poco lucidamente, perchè altrimenti avresti compreso la nostra posizione e non ti saresti comportato come ti sei comportato. Ma in fondo non devo giustificarmi.-  benchè rimasi duro di postura ed espressione, vederlo ferito dalle mie parole mi fece pentire di averle pronunciate, rimanendo in silenzio per qualche momento

-scusa, non volevo- disse infine, asciugandosi lacrime sull'orlo di cadere

-ahhh, no non devi. - mi avvicinai a lui, dispiaciuto nel vederlo così, ed egli non si ritrasse dalla vicinanza, prendendogli  il volto tra le mani:

-cosa devo fare con te, Eren Smith?- Gli pulì un poco la guancia sporca di terra, e stargli vicino mi ridiede  una sensazione confortevole, benchè fui in parte rattristito nel vederlo nuovamente in quello stato. 

- Nulla. E' colpa mia. - sentì il suo cuore accelerare, al che gli alzai il mento perchè mi guardasse e gli diedi un bacio in fronte; non volli spingermi oltre, e  sciolsi la presa che ebbi su di lui, anche se tanto avrei voluto andare oltre. Questo ragazzo...mi metteva alla prova, mi agitava, mi preoccupava e mi sfidava con le sue parole, ma io volevo solo stringerlo e unirmi a lui. 

-Ora torna in palestrina. Non voglio trovarti fuori da lì a meno che tu non venga chiamato. Mi hai capito Eren? Non mettermi alla prova- fui serio perchè afferrasse l'importanza del mio ordine per poi congedarlo e restare solo nell'ufficio ed espirare profondamente. 

Eren Smith, cosa mi stai facendo ? 



il suo guerrieroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora