Eren

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Gli allenamenti ripresero questa volta con ritmi diversi, nonché con una competizione più ardita: le reclute erano alimentate da fiaccole di speranza, sufficienti per spingerli a dare il meglio di sé stessi.  Io stesso mi sentivo così e la presenza dei guerrieri fungeva da ammonimento quotidiano. 

-Forza, forza, più veloci!- Malcom era a guida di un fuoristrada mentre ci strillava di accelerare la corsa sicchè a ogni fine allenamento ero uno straccio consunto e maleodorante, stremato nei muscoli. 

-Sei sicuro della prova?- Dario si stava cambiando vicino a me,e  teneva la voce bassa perchè io solo potessi udirlo:

-Si, sarà vicino le tenute di Arcinte. Laerte era abbastanza incazzato-  solo a Dario avevo confidato della conversazione tra Nolan e Laerte, omettendo il resto, del fatto che mi stessi allenando con lui e...del bacio.  La verità è che temevo avrebbe criticato me e Nolan e pertanto mi ero tenuto il resto per me. 

- Cazzo, sarà un posto bellissimo. A scuola proiettavano sempre la residenza di Arcinte.

-Adesso però sarà un posto vecchio e decadente. Non mi ispira molto. Non ho capito nemmeno cosa dovremo fare.-

-Voglio solo incontrare un lupo solitario e farlo a pezzi- sentire quelle parole mi rendeva nervoso ma sapevo che non era nemmeno l'unico a pensarle; fino a quel momento solo io, Gunther, Elia e Glauco  avevamo visto un lupo solitario ma ciò era bastato per accrescere nelle altre reclute la fame di incontrarne uno dal vivo

-Io non ci tengo,  voglio solo finirla subito-

-Avrebbe senso però, pensaci. Siamo vicini alla Landa, perchè credi ci vogliano esaminare lì? Sono certo che è tutta idea di Ronan. Per forza- 

-Non lo so, ma per una volta concordo con Laerte. E poi...- lanciai uno sguardo a Glauco il quale sembrava troppo allegro rispetto al padre preoccupato- Sono certo che Glauco non aspetta altro che quella prova. Di sicuro Laerte glielo avrà detto.- 

-Lascialo perdere, basta un'altra cazzata e finisci ultimo in graduatoria. Qua le cose si fanno più serie.- Non dissi altro, perrchè sapevo avesse ragione e una volta cambiati, uscimmo dallo spogliatoio e la piacevole ventata fresca della sera fu come rigenerante anche se I muscoli facevano ancora male. C'erano in giro Tyrion e Percival e come previsto Nolan non passò al campo. L'allenamento fu solo una distrazione dal mio pensiero fisso che pulsava come se cercassi di scomporlo e ricomporlo, analizzarne i dettagli, le dinamiche e le cause; non ero ingenuo e non negai a me stesso che mi fosse piaciuto quel bacio ma non potei nemmeno negare di aver agito irrazionalmente e la cosa mi tormentava. Ho ascoltato una conversazione privata, sudavo anche se non stessi faticando oltre che balbettavo come uno sprovveduto. Non mi comportavo mai così, ma sentire le sue labbra, le sue mani calde accarezzarmi la pelle fredda e sentire la sua voce protettiva mi avevano reso vulnerabile, non concentrato a come mi stessi comportando. Non mi ero mai baciato con un uomo ma non ero pentito e forse questa era la cosa grave. Stavo rischiando molto e solo la mattina seguente avevo realizzato le innumerevoli ragioni a comprovare ciò: sarei stato accusato di favorismo, di approfittatore, e sarei stato espulso dalle selezioni. E Laerte, Ronan....Glauco, solo all'idea che potessero sapere una cosa del genere mi raggelava il sangue.  Ma quanto di ciò era vero? 

La cosa migliore che avrei potuto fare era stare alla larga da Nolan, evitare di ripetere una cosa del genere e rischiare per entrambi: la sua immagine sarebbe stata lesa sicuramente. 

I giorni passarono, gli allenamenti erano sempre pesanti e la voce di Malcom ormai era diventata come un sottofondo alle mie giornate.  

i miei genitori mi vedevano spesso affaticato e mia madre non faceva che lamentarsi: 

il suo guerrieroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora