Eren

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il giorno della successione giunse all'apice di una comune trepidazione che non fece altro che renderlo unico argomento di discussione  e per cui ammetto mi sembrò di rivivere una seconda prova. Mio padre dal giorno della mia vittoria non faceva altro che palesare la sua contentezza, tenuta a bada solo da quella momentanea preoccupazione di mia madre che continuava a citare come monito su di noi: 

-una competizione barbara ,ecco cos'era. Tuo figlio poteva farsi veramente male. Diamine non mettergli in testa cose strane capito Arold?!- era divertente notare come fossero due persone tanto diverse quanto complementari e chissà se io e Nolan saremmo potuti diventare così. Non saprei, forse stavo correndo con l'immaginazione. Per il momento mi sarei dovuto concentrare sulla cerimonia, cercando di ripescare la miriade di informazioni datemi da Malcom, seppur l'ansia in corpo mi rendeva poco concentrato. 

Di certo mi sarei dovuto presentare con largo anticipo alla casa del branco, dove si era allestito il tutto pe l'evento, senza che venissi accompagnato da alcuno ( questo me lo ricordavo per la reazione che Sam ebbe quando glielo dissi ). Doveva essere tutto perfetto, ogni particolare curato e dare un'ottima apparenza al pubblico presente. 

-Entrerete con tutti gli altri ospiti, va bene?-

-niente trattamento speciale per i  genitori del guerriero?- 

-no, papà, andiamo. Sarò ufficialmente guerriero a fine premiazione, lo sai. guarda,  forse è meglio che vada . - guardai l'orologio e mi diressi in stanza  a ritirare il completo che avrei indossato quella sera, cambiandomi direttamente là. In effetti presentarsi con così largo anticipo mi sembrò eccessivo ma sapevo che fosse giustificato dall'importanza dell'evento: celebrare un alfa e un guerriero nel medesimo giorno era cosa rara, una prelibatezza per il gossip e i giornali; sarebbero venuti anche altri alfa ad assistere l'evento quindi la puntualità era il primo rigore richiesto. Quando giunsi alla casa del branco, vi trovai un viavai di persone, ognuno indaffarato in qualcosa, sebbene fui accolto dal guerriero Tiryon, il quale presunsi si trovasse lì all'ingresso per me: 

-Oh, ecco il mio futuro collega! Buongiorno ragazzo, per tua sfortuna ti toccherà lavorare con un vecchio come me, ma per il momento è giusto che ti presenti gli altri tuoi  compagni guerrieri. Sei pronto?-

-uh, si signore- 

-Tyrion, figliuolo. Io posso chiamarti Eren giusto?

-si assolutamente- mi diede una pacca sulla spalla e mi condusse in sala riunioni, dove lì ad attendermi stavano in piedi gli altri guerrieri della Fosca. Ammetto che trovarmi in  quella condizione fu una sensazione straordinaria, unica nel suo genere e che non credetti avrei mai potuto sperimentare- 

-Ecco il giovane collega. Diamine come passa il tempo!- 

-Oh, Eren Smith! Congratulazioni, una prova sorprendente all'arena. Ci hai colpito tutti- Percival si fece avanti, sembrandomi il secondo più giovane dopo di me, mentre io cercai di velare l'eccitazione del momento:

-Piacere, piacere a tutti voi. Sono onorato di essere qui, davvero molto onorato- 

- bene Eren, tra poco saremo appieno dei colleghi. Voglio che tu sappia che ci sono molte teste dure qua dentro, purtroppo dovrai abituartici- Percival mi diede un ghigno complice mentre  Cesare si fece largo: 

- spero non ti riferissi a me, perché a volte io mi sento un genitore in mezzo a voi- si scambiarono altre battute e quello mi fece sentire più a mio agio in un ambiente che temetti potesse essere troppo formale, e per cui ebbi meno difficoltà a interagire. Emanavano forti auree da beta, e la prospettiva che io mi sarei qualificato come un loro pari mi addossava una gioia e uno stupore che non mi rendevano capace di realizzare quanto stesse accadendo. Presto entrò Malcom nella sala, guardando in giro per poi puntarsi su di me: 

il suo guerrieroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora