il suo guerriero

Eren

fui rispedito in palestrina, fortunatamente non incontrando nessuno nel mentre, sebbene fu inevitabile dover subire gli sguardi curiosi e stupiti delle altre reclute una volta raggiunte, le quali erano visibilmente agitate, vuoi per la prova in sè o per la sfuriata di Nolan, rendendo l'aria tesa e innaturale. Mi sedetti in disparte, riflettendo sull'accaduto e sulle sorti di Dario e nutrendo un profondo senso di colpa per come lo avessi incoraggiato in modo esorbitante. Non nego avessi speranze che potesse vincere, forse accecato dalla smaniante prospettiva di vedere Glauco perdere, ma non credevo che la determinazione di Dario potesse renderlo talmente disperato. O forse Nolan si sbagliava e aveva visto male...ma prescindere da ciò si sarebbe dovuto fare qualcosa, evitare che si degenerasse fino a quel punto. Fui spaventato per Dario e pregai che non fosse accaduto nulla di  grave. Perchè Nolan non vedeva l'evidenza dei fatti? Era stato impedito da costrutti formali? il regolamento non parla di lotta fino alla morte, anche se non dice nemmeno esplicitamente quale sia il limite entro cui i lottatori debbano spingersi per constatare la loro vittoria. Ad un tratto Malcom entrò e chiamò altre due reclute perchè si avviassero con lui in arena, ed io mi accorsi in quel momento che presto sarebbe toccato a me con il mio ultimo avversario, nonchè Glauco. Ma dove si trovava lui? in palestrina non c'era, al che credetti fosse stato trattenuto dai guerrieri per eventuali domande, e stranamente ebbi quella malsana speranza di non vedere Glauco squalificato, perchè avrebbe reso nullo i desiderio di poterlo sfidare. Non avevo mai lottato contro Glauco in forma lupo e di certo sapevo che anche lui non aspettasse altro che quel momento per potermi sbranare. Non potevo però lasciarmi andare a pulsioni degenerativi come era accaduto fino a quel momento e per cui rifletterci mi causava una certa vergogna. Non era da me, e mi sentì retrocedere al livello di Glauco, ridurmi a sola bestia, cosa che tanto ripudiavo di lui invece. 

Attesi in silenzio mentre le prove si svolsero finchè una recluta si avvicinò  a me: era quel Telemaco, il primo ad aver duellato. 

- Però, sai farti notare Eren Smith- lo guardai confuso e per un momento credetti volesse attaccar brighe- Dal primo giorno al campo non ho sentito altro che il tuo nome insieme a quello di Glauco accompagnato da minacce di squalifiche e punizioni. Ma a differenza di Glauco , tu mi stai simpatico- 

-oh be...grazie - non credevo di non essere passato così inosservato, pensavo che a parte qualche voce, nessuno sapesse chi fossi. 

-Ad ogni modo, hai fatto una cosa davvero stupida, mi sorprendi sai. Tutti dicevano che fossi un tipo sveglio.- 

- Come scusa?- dove voeva andare a parare?

-Meno male che ti hanno fermato, altrimenti non saresti ancora qui a gareggiare. Io invece non ho più speranze. Sono stato eliminato, e guarda caso da uno che tu stesso hai eliminato. Bizzarro, come te. Non mi sorprende che tu sia amico di quell'omega. Ha fegato, più di molti dei presenti, ma anche un po' stupidità-

-cosa stai dicendo?- 

-dico solo che si è sopravvalutato e anziché arrendersi prima si è fatto sbranare dal Delmonte. Sono colpito davvero. Ma in fondo che c'è di male nell'avere un po' di speranza? solo che questa bisogna saperla ponderare, altrimenti si sfocia nell'immaginazione e nell'abiurare la realtà. Solo che non si sfugge da quella. Diamine mi sento un saggio, forse la sconfitta mi ha dato la saggezza, chi lo sa. Tu piuttosto dovresti darti una svegliata perchè se perdi contro Glauco c'è una grande probabilità che lui diventi il prossimo guerriero. Ah non voglio nemmeno pensarci. -

si portò una mano in fronte mentre io riflettei sulle sue parole. 

-non accadrà. Non permetterò mai che lo diventi. Quanto a Dario...è colpa mia, forse l'ho illuso troppo.- 

-mmm, non so, piuttosto dovresti considerare l'idea che magari anche quell'omega aveva delle sue speranze. Per avere quella volontà di lottare ci vuole una determinazione che non nasce da un semplice discorso motivazionale fatto da un amico.-