Nolan

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Risvegliarmi accanto a Eren fu una sensazione piacevole , che mi diede genuina felicità: il suo corpo era maturo, bello e totalmente vulnerabile al mio controllo, come se avessi potuto disporlo a mio piacimento. La nostra prossimità era rassicurante e poterlo toccare mi dava consolazione e tranquillità, tanto che pregai di poter estendere quel momento per tutto il giorno, sebbene sapessi avessimo entrambi impegni da svolgere. Mi avvinghiai a lui , attento a non svegliarlo, e solo in quel momento compresi un fatto che prima non ebbi  tempo di metabolizzare appieno; ero stato il suo primo uomo, e ciò significò che Eren si fosse esposto in quel modo per la prima volta solo a me, lasciandosi dominare spontaneamente. Lo chiamavo piccolo ma effettivamente era un beta appena divenuto guerriero, e la parte più inconscia di me trovava soddisfacente poterlo sottomettere a mio modo. In quel momento sentì Eren svegliarsi e sbattere gli occhi verso di me, al che gli diedi piccoli baci in viso: 

-buongiorno, piccolo- Eren grugnì qualcosa di incomprensibile per poi dire: - buongiorno- aveva un sorriso in volto, di chi la sapesse lunga, e fu piacevole rimare avvinghiati in quel modo, in quello stato: 

-dormito bene?- 

-mm-mmh- 

-sai che oggi è il tuo primo vero giorno da guerriero?- 

-e il tuo da vero alfa della Fosca- 

-intendi dire che prima non ero un vero alfa?- lo schiacciai scherzosamente sotto di me-

-ahah, andiamo, non intendevo quello-  si strinse a me e mi diede un bacio sulla guancia e per cui internamente mi addolcì. Lo presi per il collo e lo baciai con delicatezza, ricevendo subito risposta da lui. Sarei rimasto ancora  a lungo in quello stato se non che il telefono squillò, costringendo a sciogliermi da Eren per rispondere:

-ahhh, dimmi Malcom. No fa niente, dimmi- 

-Nolan ascolta, Laerte ha fatto una confessione che potrebbe incriminarlo. Serve che tu venga qua. -

-che confessione?- 

-di movimenti bancari illeciti e false dichiarazioni. Serva che tu venga-

-ok, arrivo. Vedi se riesci a ricavare qualcosa. Va bene, a dopo- chiusi la chiamata, sbuffando pesantemente: 

-cosa succede?- Eren sembrò più guardingo ed io mi limitai  a riportargli quanto detto da Malcom. La sua espressione mutò e parve essere più impensierito: 

-Credi che sia stata opera di Laerte?- mi chiuse Eren-

-Non mi stupirebbe. Non si deve sottovalutare la potenza di quell'uomo e per questo mio padre non l'ha mai cacciato dal branco, anche se  ne aveva tutte le ragioni. Per rendere il figlio guerriero avrebbe potuto benissimo complottare contro le selezioni per quel che mi riguarda.- 

-Laerte mi aveva minacciato-a sentire ciò mi fermai un istante , stupito da ciò

-quando?- 

-quando ero in punizione e mi trovavo presso l'archivio. Mi ha detto che non mi sarei dovuto mettere in mezzo, che non era roba che mi riguardasse- 

-che figlio di...- bisbigliai tra me , provando disdegno verso Laerte, un reprobo che avrei finito col maledire e scacciare dal branco per i suoi atti impositori. Il desiderio di parlargli crebbe forte in me. 

-Devo saperne di più. Non mi stupirebbe se anche il figlio fosse coinvolto - cominciai a vestirmi, indossando i  pantaloni e affrettandomi a mettermi la cinta. 

-posso portarti Glauco alla casa del branco- 

-no, non ora- 

-Puoi chiedergli cosa ci facesse in quelle stanze segrete di Arcinte durante la prova-

il suo guerrieroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora