Eren

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Quando gli allenamenti ripresero, sapevo non mi sarei risparmiato le occhiate di qualche recluta, forse rivolgendomi la loro più sentita approvazione o indignazione, come  accadde anche nei giorni precedenti; sfidare un Delmonte non era una cosa comune, specie se farlo era una comune recluta davanti a tutti. Mi irritò come per colpa del mio cedimento alle emozioni mi fossi creato la fama di spericolato che provoca un Delmonte, anche se quando lo raccontai ai miei, mio padre mi disse: 

-almeno ti sei fatto una reputazione tra tutte le reclute. Malcom e Nolan non si scorderanno di te facilmente.- a rifletterci sembrò una distorta giustificazione al mio comportamento che però sapevo fosse motivato da una giusta causa, e non necessitasse dell'approvazione di alcuno. Mio padre lo sapeva ma mia madre era in agitazione al pensiero che venissi immischiato in problemi con qualche Delmonte, tant'è che supplicò mio padre di accompagnarmi al campo quel giorno. 

Ammetto che avrei usufruito della macchina autonomamente ma sapevo mi aspettasse un discorso da mio padre: 

- Quindi le prime selezioni quando saranno? - chiese con vacuità

- fra due giorni usciranno i punteggi sul tabellone-

-mm, ho saputo che molte reclute hanno già fatto la rinuncia alla competizione. Devono essere toste le prove.- 

-si, ma c'era da aspettarselo. Molte vedendo il genere di competizione credono di non potercela fare e preferiscono ritirarsi. C'è molta ostilità tra di noi per la concorrenza - 

- Quindi non hai conosciuto nessuno di nuovo?-

-Ho conosciuto il nipote di Michele e....- avrei voluto aggiungere Laerte ma non volli preoccupare mio padre- altra gente- 

-Ah, mi fa piacere allora. Deve essere un ragazzo impavido a parlare con chi ha sfidato un Delmonte- ridemmo entrambi all'ironia della mia condizione ma infine mio padre disse- non metterti nei casini, Eren. Non valutano solo le prove fisiche ma anche l'attitudine, e tu devi far vedere di essere una persona seria per il titolo.- 

-Lo so papà, ma non preoccuparti. Per ora sta andando tutto bene. - omessi della punizione perchè non volli allarmarlo e proseguimmo il tragitto parlando di altro, finchè giunsi al campo. Una volta sceso e salutato mio padre mi diressi nel cortile principale, dove molte reclute erano radunate in attesa che giungesse Malcom per nuovi ordini. Ricevetti qualche sguardo ma non ne detti peso; il mio obiettivo si sarebbe limitato ad eccellere in queste due giornate per passare la prima selezione, la quale avrebbe dimezzato metà delle reclute. La tensione era più forte specie perchè sul giungere di una scadenza, ci si rende conto che ormai quel che si è fatto è andato e quel poco che manca si cerca di compierlo all'apice della perfezione. Il vociare si attenuò nel momento in cui giunse Malcom sul soppalco, leggermente arruffato e scomposto, per comunicarci il programma di oggi: 

-Buongiorno reclute. Spero che i vostri culi abbiano riposato questo weekend, perchè oggi sarà tosta. Nel vostro calendario è segnato oggi come giorno di prove corpo a corpo. Bene oggi cambieremo e faremo una spedizione sul colle Sant'Olle, dove si trova la nostra seconda base.. Attraverseremo la foresta lungo il  confine con la Landa Nera, pertanto dovrete prestare gli occhi aperti per eventuali lupi solitari. La formazione sarà per gruppi di quattro, posizionati sparpagliati lungo  la foresta.  Lungo il tragitto si trovano diverse bandierine intrise di aceto, e scopo di ogni gruppo sarà quello di recuperare una e una sola bandierina. Per mancata consegna, sarete penalizzati con i punteggi.- Nonostante la prospettiva di circolare lungo la Landa Nera, nota per essere scorribande di lupi solitari,  mi sentì estremamente eccitato all'idea di una perlustrazione per i boschi e finalmente avrei dato prova del mio lupo e delle sue capacità. Impiegammo una ventina di minuti per creare i gruppi ed io sperai di finire con Dario benché non lo vidi da nessuna parte. Quando cercai di aggiungermi in qualche trio, questo continuava a ripetermi che stava già aspettando un altro compagno e che fosse costretto a rifiutarmi. Una mia elucubrazione fu che non volessero avere a che fare con me, forse perchè mi avevano ormai etichettato come un attaccabrighe e non volevano finire nei guai; la cosa mi irritò ma al contempo mi fece comprendere che quel tipo di reazione non fosse altro che risposta all'economia comportamentale del lupo razionale; non rischiare diventa l'utilità primaria in un contesto di competizione come il nostro, e questo genera degli automatismi nel nostro cervello per tutelare i nostri interessi. Quelle reclute che mi rifiutarono non avevano nulla contro di me (forse mi stimavano anche) ma agivano per utilitarismo,il che fu comprensibile.

il suo guerrieroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora