Febbre

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Mi ricamo nella veste di un miracolo
Curva nella fame del formichiere
che raccoglie briciole
come Gibson colleziona le kodak*
Non ha saputo coniugare benedizione
Benedetto
Bene-dicesti
Bene disse
di me
ma non ricordo esattamente cosa.

L'ho cercato in cassetti
che non ho saputo richiudere
in vetrine che non mi hanno mai
guardata indietro;
Ho raccontato allo specchio il miracolo
ma vedo solo dentifricio
quel che resta di un trucco fucsia,
della mia copertura
ho raccolto le ciglia sul cuscino
le piume sulla lingua
le posso solo strappare.
Dentro
scopriremo se i serpenti hanno le ossa
quante cornici nascondono i musei
dove dormono le cicale
quando non le senti urlare.

Ultimamente (circa 20 anni) ho sempre sonno
ma credo che il sonno, in realtà, abbia me
tutti i rubinetti perdono, nei miei sogni
gli scarichi mangiano la limatura
addormentarsi è un vizio analogico
e piangere
da domani sarà metateatro
ma per oggi, è solo il grado di un termometro
che non segna numero.

*W. Gibson: scrittore di fantascienza.

//La verità non è sale neve polvere
Non sa coprire senza occupare
Ed io non so depositare
Non sono come i gatti non so soffiare

Il mio sangue è una distesa di asfaltoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora