~12~

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Mi svegliai in piena notte con il bussare della porta violentemente.

-chi cazzo é?- dissi urlando contro la porta
-Sono Isaac, ti ricordo che devo stare qui con te per 2 settimane- disse lui puntualizzando il fatto
-dai entra- dissi sbuffando
-che ci fa lui qui- disse Isaac puntando il dito verso stiles
-era venuto a cena, poi senza accorgerci ci siamo addormentati- dico io facendo spallucce
-andiamo in camera?- mi chiese Isaac con gli occhi da cerbiatto
-e stiles?- dissi fissando quel piccolo angioletto che dormiva
-lascialo li, se dormi con lui Malia si potrebbe incazzare- disse Isaac salendo le scale.

So che stiles mi ha detto che tra lui e Malia non c'è nulla ma... non riesco a credergli, ogni volta che li vedo insieme si fissano con gli occhi a cuoricino.

Andai in camera con Isaac, mi stesi affianco a lui, Isaac mi mise un braccio attorno alla vita, io gli sorrisi e ci addormentammo.

Ho capito che a stiles non piaccio, quindi cambio pagina, Isaac mi dà l'amore e le attenzioni di una principessa, magari potrà nascere qualcosa.

pov stiles
Mi alzai dal divano svegliato dai raggi del sole che penetravano il vetro della finestra fino a finirmi in faccia.

Mi guardai intorno e notai che di Rachel non c'era traccia, quindi andai di sopra per assicurarmi che stesse bene.

Aprii la porta della camera e vidi rachel e Isaac dormire abbracciati...
il mio cuore si frantumò, non avevo mai sofferto così tanto e in così poco tempo per una ragazza, ma vedere la ragazza che mi ha rubato il cuore insieme ad un altro mi uccide.

Corsi di sotto trattenendo le lacrime, presi tutte le mie cose e andai verso casa mia.

Appena entrato corsi subito in camera mia, dovevo riflettere così andai verso la finestra, ma non era tanto d'aiuto visto che si affacciava nella camera di Rachel.

A quella vista non riuscì più a trattenere le lacrime e come un bambino mi misi a piangere disperatamente.

pov Rachel
Mi svegliai di scatto sentendo il rimbombo di qualcuno che piangeva, il mio senso dell'udito era troppo sviluppato che quel pianto sembrava provenisse da tutte le parti.

Andai di sotto per vedere se l'angioletto dormiva ancora, ma quando scesi le scale e guardai verso il divano vidi che non c'era nessuno, allora mi venne un dubbio...

...e se fosse stiles a piangere?

Andai verso casa di stiles e il piagnucolare si faceva sempre più forte.

Bussai violentemente la porta, avendo capito che era proprio stiles a piangere.

-chi é?- chiese stiles singhiozzando davanti la porta
-ehi sono io, Rachel- dissi con voce di conforto
-vattene- disse stiles con tono freddo
-cosa, no non me ne vado finché tu non mi dici la causa del perché piangi, ora fammi entrare- dissi con tono deciso e arrabbiato.

Stiles apri la porta, vidi il suo bellissimo viso, rigato dalle lacrime.

-Bene, vuoi sapere la causa del perché piango?- disse lui incazzato, poi prese un sospiro e aggiunse -bhe sei tu- sputo acido per poi sbattermi la porta in faccia.

io, cosa avevo fatto, perché lo avevo lasciato da solo nel divano? o perché magari non ha digerito la carbonara?

-c-che ho fatto- chiesi a stiles con il cuore in gola cercando di trattenere le lacrime
-tu fai impazzire le persone, le cambi, le illudi e poi le rimpiazzi- disse freddo attraverso la porta
-che cazzo stai dicendo, io non ho fatto nulla di tutto questo con te, e sai perché non potrei mai?- dissi urlando contro la porta.

Silenzio di tomba

-SAI PERCHE NON POTREI MAI FARLO? RISPONDI CAZZO- urlai con tutta me stessa contro quella dannata porta
-no, non lo so- urlo lui dall'altra parte
-PERCHÉ TI AMO CAZZO- sputai contro la porta.

Mi girai e corsi verso casa mia.

Mentre percorsi il vialetto della casa di stiles, senti la porta aprirsi e la persona che amavo urlare qualcosa, ma non capii nulla, i miei pensieri vagavano per la testa da tutte le parti, non sentivo più niente, ne le macchine nella strada, ne gli uccellini che cinguettavano... nulla di nulla.

Chiusi la porta di casa mia alle mie spalle, vidi Isaac scendere le scale sentendomi singhiozzare.

-VATTENE VIA- gli urlai contro piangendo -vattene, vattene, vattene- dissi con più calma strisciando la schiena contro la porta.

Isaac mi prese e mi strinse in un abbraccio.

Avevo la mia testa nella sua spalla e non riuscivo a smettere di singhiozzare.

Quando riuscì a calmarmi, chiesi gentilmente ad Isaac di andarsene, perché avrei preferito quel giorno da sola, Isaac capii e se ne andò subito dopo.

Chiusi tutte le porte a chiave e sigillai le finestre, mi misi nel letto e riniziai a piangere.

Dopo circa mezz'ora mi addormentai tra il mio lago di lacrime.

~il ragazzo che mi rubò il cuore~ // Dylan o'brien Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora