𝕀 𝕘𝕚𝕧𝕖 𝕪𝕠𝕦 𝕒 𝕗𝕒𝕧𝕠𝕦𝕣

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Mickey's pov:

"Un lavoro semplice...un lavoro semlice", è ciò chè mi ripetevo continuamente in mente mentre ero intento a sollevare pesanti scatoloni con dentro solo Dio sà cosa
<Milkovich!> mi richiamò il co-direttore
<...il capo ti vuole>
a quelle parole gli rivolgo uno sguardo torvo e mi diriggo nel ufficio del direttore Bonson.
La porta si apre con un leggero cigolio
<eccomi...> mi bloccò ancor prima che potessi finire
<non si bussa più?> non si disturba neanche a guardarmi
Richiusi la porta e poco dopo bussai
<chi è?> la domanda dall'altra parte della porta mi fece imbestialire
<chi potrà mai essere> dico entrando
<oh Milkovich si...>
Mi fece accomodare su una poltrona e incrociando le mani iniziò
<Sedney ha subito un incidente sul lavoro quindi prenderai tu il suo posto> bevve un sorso di caffè
<dovrò guidare il carro?>
<già>
<avrò un aumento?>
Appena realizzò la frase scoppiò a ridere come se fossi ironico
<certo che no Milkovich>
Lo guardai in un misto tra arrabbiato e sconvolto
<allora vaffanculo, perchè cazzo dovrei farlo!>
<perchè se ti rifiuterai sei fuori>
Lo guardi dritto negli occhi, Ian mi avrebbe ucciso se mi fossi fatto licenziare
<cazzo> sussurro con i denti stretti.
Qualche ora più tardi ero già salito al comando di quella enorme macchina dalla mano meccanica, non avevo la patente per guidarla,ma quanto mai potrà essere diversa da un auto normale; mi sedetti sul sedile scucito della ruspa e misi le mani sul volante prima di notare le mille leve e pulsanti dei quali, ovviamente, ignoravo la funzione.
Avanzai lentamente seguendo le indicazioni di un mio collega che gesticolava con le mani per indicarmi la giusta strada.
Continuai ad avanzare per qualche metro finchè non mi indicò di frenare; ok ora devo solo frenare, pigiai il pedale del freno, o almeno quello che pensavo fosse del freno, non frenò ma anzi accellerò e senti un colpo, come se avessi urtato qualcosa e la ruspa si fermò di botto.
Scesi velocemente e tutti accorsero prima di vedere il mio capo a terra, probabilmente ancora vivo, sotto una ruota. Cazzo.

Ian's pov:

<bel lavoro Gallagher!>
<hey ben fatto Ian>
Mi diedero diverse spallate mentre si complimentavano con me.
Mi avviai verso lo spogliatoio dove trovai Moreka a raccogliere le sue cose
<hai salvato una vita oggi, Gallagher>
Feci un cenno con la testa
<già>
<tieni> mi porse una busta con l'acconto
Sorrisi dolcemente
<forte...grazie>
Mi sorrise di rimando e si avviò verso l'uscita.
Ebbi tutto il tempo di posare lo zaino aprire il mio armadietto e togliermi la divisa da paramedico, poi le porte si spalancarono svelando la figura di un ragazzo dai capelli scuri, occhi medesimi ma freddi, camminava in modo scombinato lasciando ondeggiare braccia e gambe.
<Mickey? Che ci fai qui?>
Mi spinse contro le panchine facendomi sedere e inginocchiatosi mi sbottonò i jeans, sfilandomi la cintura
<ti devo un favore...giusto?>
Lo guardai stranito
<si ma non qua e non ora...sono a lavoro cazzo>
Cercai di coprirmi con le mani, ma lui era più forte e me le bloccò
<e se entra qualcuno?>
Mi guardò serio, il suo sguardo mi fece tremare, qualcosa non andava
<se dovesse vederci qualcuno, mi assicurerò che tenga la bocca chiusa>
Si chinò sul mio mebro prendendomelo tutto in bocca fino alle palle.
Portai la testa all'indietro godendomi quella sensazione, un brivido mi scosse tutta la schiena quando iniziò a passare la lingua così in fondo, sorprendentemente riuscì a mettere tutta la mia lunghezza in bocca, qualsiasi altra persone l'avrebbe rigettato.
Tutto iniziò a vorticare quando vidi le sue guancie ritirarsi e gonfiarsi, ritirasi e gonfiarsi per succhiare, gemetti, il piacere mi stava invadendo, roteai gli occhi, le gambe mi tremarono, non volevo che si fermasse mai, così gli poggiai una mano sul capo strizzandogli i capelli continuando a gemere
<oh cazzo, Mickey...cazzo si> non riuscivo a pronunciare una frase di senso compiuto, il mio cazzo si fece di colpo più grosso, Mickey lo notò e aumentò la velocità fino a quando non venni urlando dal piacere e ingoiò il mio sperma, tutto.
Si alzò pulendosi la bocca con la manica della maglietta
<ti è piaciuto?>
Che razza di domanda è questa
<cazzo, certo>
Fece spallucce
<allora mi sembra il momento giusto per dirti che sono stato licenziato>
Lo guardai sgranando gli occhi
<no...aspetta cosa?>
<ho investito il mio capo>
<COSAA!?!?>
<lui era in mezzo ai coglioni, tranquillo è vivo, è in ospedale, ha deciso di non farmi causa ma mi ha licenziato>
Ora si spiega il perchè del pompino.
Coglione.

GallavichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora