ℍ𝕠𝕥 𝕊𝕙𝕠𝕨𝕖𝕣

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Ian's pov:

Non fu il Sole a svegliarmi, ma mio marito eccitato già di prima mattina
<mmh buongiorno mister Milkovich> mi salutò premendo la sua intimità coperta dai pantoloni contro il mio culo, coperto anche questo.
<buongiorno mister Gallagher> mi girai verso di lui e ci occupammo in un bacio sensuale.
Un odore nausante mi invase e d'istinto allontanai Mickey da me
<che cazzo hai?>
<da quant'è che non ti lavi Mick?>
<non saprei...da una settimana, o due...> si toccò la testa confuso
<Cristo Santo...>
<tu mi hai detto di risparmiare l'acqua!>
<non intendevo dire di non lavarti per un mese, cazzo> mi tolsi maglietta e pantaloni buttandoli in un angolo
<io mi vado a fare una doccia e dopodicchè te la farai anche tu...puzzi> detto questo uscii dalla camera procedendo verso il bagno.
Aprii l'acqua e senza aspettare che questa si riscaldasse entrai; essendo il terzo di sei figli ero abituato alle docce fredde.
Il getto d'acqua mi coprii il corpo e un brivido mi invase la schiena, mentre i ciuffi rossi mi ricaddero sul viso, così proseguii a strofinarmi il corpo alla cieca.
Un altro brivido mi ivase la schiena, ma questa volta non fu l'acqua; mi scostai le ciocche rosse dal viso e mi voltai fino a vedere la figura di Mickey, completamente nudo in doccia accanto a me
<ehm...che fai?>
<se ci facciamo la doccia insieme risparmiamo acqua e tempo> mi fece l'occhiolino e sorrise fino a spingermi contro le mattonelle fredde.

Mickey's pov:

Mi avventai sulle sue labbra baciandolo con foga mentre il getto d'acqua ci invase.
Presi lo shampoo facendolo scendere delicatamente sui suoi magnifici capelli rossi e iniziai a strofinare. Poco dopo lui prese il sapone passandomelo sulle spalle, sul petto e sul culo.
Ansimavo ad ogni suo tocco; mi passò una mano tra le natiche e poi sul suo cazzo lubrificandoselo.
Si posizionò dietro ed entrò in me lentamente facendomi ansimare.
Cazzo era così bello che non riuscivo a tenere gli occhi aperti, sentivo come un massaggio o un brivido gradevole all'interno della mia pelle; si appoggiò al vetro della doccia facendo appoggiare anche a me mentre l'acqua ci scorreva definendo i contorni dei nostri corpi.
Iniziò ad ansimare anche lui, fino ad urlare, come una troietta, dal piacere. Spinse, aumentò gradualmente la velocità finchè non diventammo un casino di gemiti e movimenti scombinati. Ignorai il dolore che mi procurava e mi concentrai sulla goduria che lo seguiva subito dopo, non riuscivo a trattenermi, dovevo liberarmi, il mio cazzo si fece più grosso e sentii anche il suo aumentare dentro di me; iniziò a roteare i fianchi e questo mi fece impazzire così tanto, che ormai arrivato al culmine, venni travolto dall'orgasmo spruzzando lo sperma sul vetro della doccia e subito dopo Ian venne dentro di me con un glorioso orgasmo.

Ian's pov:

La doccia proseguì tranquilla, insaponai i suoi capelli pulendoglieli per bene e poi lui mi pulì il corpo passando, volontariamente, la sua mano più volte sul mio cazzo segandomelo, fino ad eccitarmi.
Uscii dalla doccia asciugandomi con un telo, mentre aspettavo che Mickey finisse di sprecare acqua lì dentro; il campanello suonò, lo ignorai, risuonò, mi vestii e risuonò
<e che cazzo! Vai ad aprire> mi urlò da dentro la doccia
<sto andando cazzo, calmati sei più nervoso di Debbie col ciclo cazzo!> scesi ad aprire la porta e la figura che mi si presentò davanti era bellissima.
Sembrava un dio, uno di quelli descritti nei miti greci, un ragazzo sui 17 anni o comunque molto alto, dai capelli biondi e lucenti, occhi tra l'azzurro e un grigio chiaro, era vestito bene, una semplice maglietta a maniche corte con dei lunghi pantaloni, senza neanche una piega, portava uno zaino appeso da una bretella a una sola spalla e mi guardava innocente
<ciao...ehm...cerco...> tirò fuori un foglio
<...Mikhailo...Alexander...Milkovich!> continuò
<sei un sbirro?>
<no>
<un detective?>
<no>
Lo guardai titubante e successivamente proseguii a chiamare mio marito che scese poco dopo
<chi cazzo è> si fermò davanti alla porta
<chi cazzo sei tu?>continuò scortese.
Il ragazzo lo guardò attentamente e tirò fuori un altro foglio e lo porse a Mickey che sgranò gli occhi dopo aver letto
<io mi chiamo Yevgeny Milkovich...e tu potresti essere mio padre>

GallavichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora