Pace fatta

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Dall'altra parte dell'isola, invece, Hancock mangiò poco e niente a cena e si precipitò subito nella propria stanza, lasciando le proprie sorelle perplesse.

Non riuscendo ad addormentarsi, si sedette sul letto, su un divano lì vicino e su una sedia vicino alla finestra. Continuava a pensare alle parole di Rayleigh e a cosa avrebbe dovuto fare.

Il continuo balenare dei suoi pensieri la portò ad addormentarsi solo a tarda notte.

Il giorno seguente, in tarda mattinata...

Lasciando Luffy insieme a Rayleigh, Nami aveva deciso di fare un giro per l'isola, con l'intenzione di disegnarne una mappa.

Mentre era occupata a segnare alcuni punti sul foglio, qualcosa le si appoggiò sulla spalla...

Nami: Mh? Luffy, avete già fini- (Si gira) AAAAH! Hancock?! C-Che ci fai qui???

Spaventata, la ragazza si allontanò di un paio di metri dalla donna, la quale rimase con un'espressione impassibile.

Nami: Sei venuta qui per quello che ha detto Luffy l'altro giorno? Andiamo, credo che anche tu sappia com'è, alcune cose le dice impulsivamente, senza pensarci. A volte si fa prendere un po' troppo la mano e...

Hancock: Non sono qui per questo.

Nami: D-Davvero? Phiew! Aspetta, non è che magari vuoi trasformarmi in pietra?

Hancock: No. Sono venuta qui perché pensavo che... potremmo... fare pace...

L'orgoglio rendeva difficile alla donna pronunciare quelle parole. Parole così semplici che perfino un bambino riuscirebbe a dire.

Nami: (Sospettosa) Mh... Come mai, di punto in bianco?

Hancock: Perché amo Luffy e non voglio che mi odi! Se fare pace con te lo renderà felice, allora lo farò.

Nami: Capisco. Allora accetto le tue scuse (Sorride)

Hancock: Molto bene. Però ricordati che, tra noi due, la più bella sarò sempre io!

Nami: (Gocciolina dietro la testa) Cosa c'entra...?

Con lo sguardo, Hancock notò la cartina che Nami stava disegnando. La afferrò da terra e la osservò per qualche secondo.

Hancock: Quindi sei anche una cartografa. Nel mio palazzo dovrebbero esserci altre mappe, se vuoi puoi venire a vederle.

La ragazza accettò la proposta e, poco dopo, partirono insieme verso il villaggio delle Kuja.

Nel frattempo, Rayleigh aveva sfidato Luffy ad un duello, per metterlo alla prova. L'uomo riusciva facilmente a schivare e deviare gli attacchi del ragazzo, il quale iniziò ad innervosirsi.

Luffy: Maledizione! Gear Second! (Dal suo corpo esce vapore) Gomu gomu no... Jet Gatling!

Rayleigh schivò i pugni del ragazzo e, senza che quest'ultimo lo sfiorasse, gli si avvicinò fino a dargli un pugno sulla fronte, che lo scagliò contro il tronco di un albero.

Luffy si rimise in piedi e provò a colpire l'avversario con un Jet Bazooka, che però andò a vuoto.

Rayleigh: Ieri sera mi avevi accennato di una nuova tecnica. Vuoi farmela vedere?

Luffy: D'accordo, ti accontento.

Rivestì il proprio braccio con la tonalità dell'armatura e, dopo aver preso una grossa boccata d'aria, se lo morse ed iniziò a soffiarci dentro.

Si gonfiò sempre di più, assumendo la forma di un pallone. La tonalità dell'armatura ricoprì la maggior parte del suo corpo.

Il ragazzo non riusciva a star fermo a terra, continuava a rimbalzare, facendo un rumore metallico.

Luffy: Gear Fourth! Boundman!

Rayleigh: Sembra che, oltre alla durezza della tonalità dell'armatura, tu abbia guadagnato anche estensione e velocità. Fammi vedere cosa sai fare!

Nel frattempo, al castello di Hancock...

Seduta su una sedia davanti ad un tavolo su un terrazzo, Nami aspettava l'arrivo di Hancock. Una leggera brezza le faceva danzare i suoi capelli color arancio.

Dopo poco, insieme ad una servitrice, la Principessa serpente tornò con una scatola al cui interno vi erano delle mappe ed un paio di libri su Amazon Lily.

Nami: (Guardando la cartina) Wow, è davvero dettagliata! Ci saranno voluti giorni per farla...

Hancock: Qui ad Amazon Lily abbiamo delle cartografe esperte, posso sempre chiamarle per aiutarti.

Nami: Grazie mille.

Mentre rovistava nello scatolone, le capitò di afferrare un libro sulla storia di Amazon Lily.

Nami: Mh? Oh, questo potrebbe piacere a Robin.

Al sentire quel nome, l'Imperatrice pirata fece una strana espressione. Provò a nasconderla, ma non le riuscì molto bene. Nami non poté fare a meno di notarla.

Nami: Mh? Non preoccuparti, a Robin non interessa per niente Luffy in quel senso eheheh. (Sorriso ebete)

Hancock: Mh... va bene...

Nami: Vuoi dirmi dell'altro?

Hancock: Rayleigh mi ha accennato il fatto che hai avuto una vita difficile e vorrei chiederti se è vero, se posso...

Nami: Davvero?

Hancock: Tsk! Non farmelo ripetere due volte!

Nami: E va bene. Sono stata adottata da un ex donna della Marina, di nome Bellmere insieme a mia sorella non di sangue Nojiko. Eravamo felici, anche se povere. Un giorno ho litigato con mia madre, dicendole che mi faceva schifo essere povera e che volevo un'altra famiglia. Lei si arrabbiò ed io scappai. Nello stesso momento, nella nostra isola, arrivarono Arlong e la sua banda. Era un uomo pesce crudele, che aveva deciso di schiavizzare la nostra isola, facendoci pagare una tassa per la nostra vita.

Hancock: Quindi anche tu hai avuto a che fare con gli uomini pesce...

Nami: Esatto. Dopo aver saputo che Bellmere era in pericolo, io e Nojiko corremmo ad avvisarla, ma era troppo tardi: Arlong l'aveva trovata. Le aveva chiesto dei soldi per salvare noi tre dalla morte, ma lei preferì morire al posto nostro. Arlong le sparò davanti ai nostri occhi. Sono rimasta traumatizzata per anni. Poco dopo, decisi di unirmi alla sua banda per aiutare la mia gente e racattare abbastanza soldi per salvare tutti. Per otto anni sono andata di isola in isola a derubare pirati, perché gli odiavo. Ma poi ho conosciuto Luffy e tutto è cambiato. Mi ha fatto capire che non tutti i pirati sono spietati, ma io ero legata ad Arlong. Così ho dovuto tradire Luffy e gli altri, ma a lui non è interessato. È venuto nel mio villaggio a riprendermi; ha battuto Arlong perché mi aveva vista piangere e da lì ho capito che provavo qualcosa per lui.

Hancock, per tutto il racconto, ascoltò senza interrompere, riflettendo su tutta la storia.

Hancock: Ora capisco alcune cose. Hai sofferto meno di me, però non sei la ragazza felice e perfetta che credevo.

Nami: Non sono perfetta, mai lo sono stata.

Hancock: Bene. (Si alza dalla sedia) Vado un attimo nella mia stanza. Forse torno più tardi.

Nami: D'accordo. Per quanto riguarda il bambino, non ho intenzione di mettermi in mezzo. Se vuoi che Luffy rimanga qui e non parta con me, accetterò la tua decisione 

Hancock: Come mai mi tratti così? Dopo tutto quello che ti ho fatto...

Nami: Semplice, capisco che ami Luffy e so che anche tu, come me, faresti qualsiasi cosa per renderlo felice.

Hancock: S-Sì (Voce tremante)

Senza dire nient'altro, Hancock se ne andò a passo spedito, cercando di trattenere le lacrime.

Pov Hancock 

Sono un mostro! Sto facendo soffrire Luffy, l'uomo che amo. Devo dirgli la verità!

Tornata nella propria stanza, Hancock sì buttò nel suo letto e, affondando la propria testa nel cuscino, scoppiò a piangere.

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