Capitolo 7

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Come promesso, alle 7 bussò alla tua porta. Quella sera indossava una camicia bianca che era infilata dei dei blue jeans. Un look casual che lo faceva sembrare leale. I suoi capelli invece erano tirati completamente indietro e solo in quel momenti ti accorgesti di quanto fossero lunghi e soffici. "Hey, T/N." Disse lui per poi mordersi il labbro inferiore e porgerti una rosa, che fino ad un momento prima nascondeva dietro la sua imponente schiena. 

Timidamente, prendesti la rosa e lo ringraziasti. Era una buona cosa che Jungkook se ne fosse tornato con i vostri genitori, perché se in quel momento fosse stato lì sicuramente ti avrebbe presa in giro. "Andiamo." Dicesti infine tu. 

"Sei bellissima," Disse lui. "Oserei dire più di me."

"Wow, farò tesoro di questo commento per il resto della mia vita." Ridesti tu alla fine della frase. Quella sera indossasti dei jeans con una camicetta che mostrava le tue spalle nude. I tuoi capelli li avevi arricciati un pochino, un'acconciatura diversa dal normale visto che spesso per lavoro portavi sempre i tuoi capelli in una coda di cavallo. Quando usciste dalla porta, andaste verso la sua auto. Lui ti aprì la portiera e ti fece entrare. Quella sera i lampioni sembravano particolarmente scintillanti. Erano come delle luci bianche che imitavano la luna che era lontana centinai di migliaia di miglia. Allo stereo dentro l'auto vi suonava un pianoforte, di cui non sapevi l'artista.

"L'ho scritta io." Disse Seokjin. "Il mio amico Yoongi è un produttore e come regalo di compleanno mi ha fatto un CD pieno delle mie melodie." Ridacchiò alla fine lui, intorno a lui girava un'aura che non avevi mai visto. Era passionale e amorevole. Un po come la vedevi in Namjoon quando lavorava. Tuttavia scacciasti immediatamente dalla testa quel pensiero, quella sera ti eri premessa che non avresti pensato a quell'idiota.

"È fantastico e tu suoni veramente bene, comunque. Dovresti farne altri di CD, ne comprerei sicuramente uno." Dicesti tu.

Lui alzò le spalle e fece un sorriso riconoscente. "Grazie, ma vorrei concentrarmi su qualcosa di più pratico."

 "Parli del tuo attuale lavoro?" Chiedesti tu. Lui annuì, e il suo sorriso scomparve.

"Quando ero più giovane, volevo fare il musicista. Ma i miei genitori erano gravemente contrari, perché pensavano che con quella strada non avrei potuto guadagnarmi da vivere. Allora eravamo poveri, e ora riescono a malapena ad andare avanti, con il mio sostegno. Per questo ho intrapreso questo lavoro devo renderli orgogliosi di me."

"Mi dispiace. È un peccato come il denaro faccia mandare in bricioli il piccolo mondo di una persona e ne so qualcosa anche io. Quando ero più giovane, la mia famiglia è andata in bancarotta, da allora temiamo di ricaderci e cerchiamo sempre di organizzarci al meglio con tutto." Dicesti tu piano. Lui ti guardò.

"È per questo che non accetti il mio pagamento per mia zia?" Chiese lui.

"Si. E non sarebbe giusto accettarli comunque, non la sto aiutando affatto."

"T/N, non essere troppo dura con te stessa. Le visite che gli fai la fanno sentire meno sola. Io e la mia famiglia ti siamo grati per questo." L'auto presto raggiunse la vostra destinazione, un ristorante nuovo che faceva anche da bar. Non appena entraste dentro la padrona di casa vi condusse ad un tavolo con vista sulla strada all'esterno. In attesa poi che i vostri ordini arrivassero, Seokjin colse l'occasione per chiederti informazioni riguardanti la tua famiglia, la clinica e sul tuo futuro.

"Questo è un argomento molto ampio," Ridesti tu. Poi appoggiasti il mento sulla tua mano e iniziasti a pensare. "Penso che mi piacerebbe aprire più cliniche se possibile. Mi piacerebbe anche spostarmi in un posto non così troppo affollato e rumoroso."

"Se non ti piace la città, perchè ti sei trasferita in una delle città più trafficate del mondo?" Chiese lui, per poi iniziare a ridere. Era una risata avvincente e contagiosa.

ʜᴏᴜsᴇ ᴏғ ᴄᴀʀᴅs - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora