Taehyung si ritrovò a camminare avanti e indietro davanti alla porta del suo capo. Il pianto si era fatto man mano che passavano i minuti più forte ed è lì che capì che avrebbe dovuto non causare troppo baccano, perché se le persone avrebbe sentito il suo pianto disperato di sicuro avrebbero cominciato a sparlare di lui e quella era l'ultima cosa che voleva, non voleva creare nessun problema al suo capo. Anche se lavorava lì, gli importava davvero di Namjoon. Quest'ultimo lo aveva sempre trattato come un amico e si ci erano stati dei momenti in cui era stato più arrogante, ma sapeva perfettamente che quella parte di lui rientrata nella sua personalità. Taehyung aveva imparato molte cose stando accanto a Namjoon e sperava tanto che potesse stare al suo fianco ancora per molto tempo.
L'ascensore prestò si aprì e tu corresti fuori per andare dritta da Taehyung. Tra voi due ci fu un silenzioso scambio di parole e infine Taehyung fece un passo indietro. Così tu bussasti piano alla porta. "Namjoon, sono T/N. Mi fai entrare, per favore?" Non ci fu risposta. Quindi ricorresti all'ultima opzione che ti rimaneva. "Joonie, sono io. Per favore, aprimi, voglio vederti."
Dopo un po, ci fu una risposta. "No," Disse lui debolmente. Ed è allora che rabbrividisti, per te non aveva alcun senso, perché le medicine le aveva ed erano tutte lì dentro con lui. Scavasti poi nella tua borsa in cerca della chiave di riserva che ti aveva dato lui per aprire quella porta. Nemmeno Taehyung ne aveva una e lavorava lì per lui. Quando entrasti, lo notasti subito vicino alla sua scrivania mentre si abbracciava le ginocchia. Sul pavimento erano sparsi involucri della sua medicina. A quanto pare, aveva già preso 4 volte la quantità che normalmente gli serviva per guarire da quella situazione.
Con cautela, ti avvicinasti a lui. Quest'ultimo fissava il suolo, con il corpo visibilmente tremante. Allora ti accovacciasti all'altezza dei suoi occhi. Non appena li guardasti vi leggesti dentro terrore e lacrime versate da ore. "Jooni, quanti anni hai?"
"S-sei." Balbettò lui. Il tuo cuore si spezzò. Ricordavi che all'eta di sei anni era solito balbettare e la cosa ai suoi zii non piaceva. Ogni notte allora lui piangeva e tu allora non potevi fare altro che guardarlo dalla tua casa. In segreto, lo aiutavi spesso a parlare leggendo lentamente delle piccole frasi e facendolo cantare per farlo praticare. A lui però non piaceva perché pensava di non saper cantare bene, ma te allora pensavi il contrario. La sua voce era quella che avresti sempre voluto sentire. "T/N, ho p-p-paura." Disse lui.
Gli allontanasti delicatamente le ginocchia dal petto e lo attirasti verso di te per un abbraccio. "Non avere paura. Sono qui." Sussurrasti tu e lui cominciò a piangere più forte.
"E-ro solo. T-tu non eri qui. I-io non voglio che tu sia a-arrabbiata con me."
"Perché dovrei essere arrabbiata con te?"
"S-so di averti fatto qualcosa di m-male. E poi non mi hai r-risposto alla pietra magica." Disse lui. La pietra magica era ciò che lui chiamava cellulare. E lo definiva magico perché poteva sentire la tua voce ogni volta che voleva.
"Mi dispiace. Ma ora sono qui e non ti lascio." Poggiato alla tua spalla annuì. In quel momento ti sentisti terrorizzata, perché se le medicine avessero smesso di funzionare del tutto, cosa sarebbe accaduto a Namjoon? Tu e Jungkook avreste potuto sviluppare qualcosa di nuovo, ma ci sarebbero voluti mesi per farlo e a Namjoon serviva qualcosa di nuovo in quel momento.
"T/N, perché piangi?" Chiese lui. Sovrappensiero non ti accorgesti del fatto che stavi tirando su con il naso.
"Perché è colpa mia se ti trovi in questa situazione. Avrei dovuto risponderti alle telefonate e sarei dovuta venire a trovarti."
"Sssshhh," Ti zittì lui. "Non piangere. A Joonie non piace vederti piangere." Si allontanò poi un po da te e ti asciugò le lacrime. "Joonie ama T/N, okay?" Tu sussultasti un po. Da piccolo era solito dirlo sempre prima che imparasse il vero significato dell'amore, ma tu in quel momento ti ricordasti che era solo il tuo migliore amico. Ma era stato bello sentirglielo dire, era stato rinfrescante e doloroso allo stesso tempo. Se fosse stato in lui in quel momento, non lo avrebbe mai detto sul serio.
"Ti amo anch'io, Joonie."
"T/N, sono stanco." Piagnucolò lui. Poi tu lo aiutasti a salire sul divano e lui si sdraiò. "Voglio dormire con T/N." Disse mettendo il broncio.
"Non c'è abbastanza spazio sul divano Joonie." Dicesti tu.
Lui scosse la testa. "Compro solo cose che siano adatte per entrambi." Disse lui facendoti segno di unirti a lui al suo fianco. Timidamente allora, stendesti il tuo corpo accanto al suo. La sua mano ti avvolse la schiena mentre l'altra teneva la tua mano. In quel momento sentisti i vostri battiti cardiaci che andavano all'unisono. C'erano state innumerevoli notti in cui sognavi di dormire accanto a lui in modo più innocente possibile, dove le vostre mani si toccavano e lui sorrideva, nella completa soddisfazione di averti finalmente presa tutta per lui. Ma quei sogni non furono mai diventati realtà. E nemmeno in quel momento era una di quelle notti che avevi sognato. Persa tra i tuoi pensieri non ti accorgesti che entrambi vi addormentaste.
Quando Namjoon si svegliò, la prima cosa che sentì fu il dolore lancinante alla testa, causato probabilmente dai postumi della sbornia e dal fatto che stesse male da quella sera quando lo avevi lasciato solo in quel vicolo. Dopo quel momento ricordava di essere tornato a casa sua di corsa e di aver bevuto qualsiasi alcol che aveva trovato in casa. Nella foga del momento inoltre aveva inviato delle istruzioni ad un negozio di fiori per inviarteli tutti i giorni finchè non l'avresti perdonato. Namjoon tuttavia non pensava che l'avresti mai perdonato, ed era certo sulla sua idea. Sdraiato sul divano si mosse un po, prima di rendersi conto di quanto fosse schiacciato su di esso. Quando poi notò la tua figura, si rilassò. Eri stesa perfettamente sul suo petto mentre le tue mani erano ancora intrecciate alle sue. Lui fece poi un respiro profondo, incidendo quel momento nel suo cervello prima di rovinarlo. Namjoon dopodiché si schiarì la gola ad alta voce.
Il suo schiarirsi la gola ti fece slanciare in avanti e cadere dal divano. Lui però ti afferrò per le spalle prima che tu cadessi completamente dal divano. Il potere delle sue mani e lo sguardo suo curioso che ti mostrò significava che era tornato in sè. "Grazie." Dicesti tu, per poi alzarti dal divano e sistemarti i vestiti.
"Che ci fai qui?" Chiese lui.
"Mi sono preoccupata, Taehyung mi ha detto che ti eri chiuso a chiave qua dentro e poi ha sentito piangere." Rispondesti tu.
"Le pillole non hanno funzionato." Disse lui, afferrandosi la testa. "Ne ho prese così tante, non riuscivo a tornare alla normalità. Ma ora sto meglio, come è potuto accadere?" Chiese lui, guardandoti. In realtà, lui conosceva bene la risposta. Il fatto che tu fossi lì con lui, era riuscito a calmarlo. Ogni volta che si trovava in quella situazione, l'unica persona che voleva accanto eri tu.
"Ad essere onesti, non ne ho idea. Forse è stato un miracolo, ma non dobbiamo comunque più correre rischi. Io e Jungkook cercheremo di creare un dosaggio più forte." Più lui ti fissava più ti sentivi agitata. Era tornato alla normalità e la sua sola aura ti faceva impazzire. Prendesti perciò la tua roba e andasti verso la porta. Ma lui ti prese il polso.
"Grazie per essere venuta. E mi dispiace tanto per come mi sono comportato l'altra sera. Sono stato un coglione. Mi sono già scusato con Seokjin, non preoccuparti."
"V-va bene. A me dispiace per non averti risposto alle chiamate e ai tuoi messaggi."
"T/N, in realtà mi ha addolorato tanto non sentire la tua voce. Per questo sono impazzito, ed è stata la prima volta che è successo veramente per questo motivo." Confessò lui. Questo ti fece sentire ancora più colpevole. Ti voltasti e gli facesti un piccolo sorriso.
"Io sono qui, e ci sarò per sempre per te, migliore amico." Scrollasti poi la sua mano dal tuo polso e te ne andasti. Sei, pensò lui, aveva compiuto sei anni, quando capì cos'era veramente l'amore.
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ʜᴏᴜsᴇ ᴏғ ᴄᴀʀᴅs - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]
Fanfiction[COMPLETATA] "Namjoon, capisco che non provi niente nei miei confronti e lo rispetto, davvero. Ma questo non mi impedisce di provare qualcosa per te. So che è stupido, e così pericoloso da parte mia continuare a tentare. Ma io rimango. Perché quando...