Capitolo 11

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Suo nonno sedeva da solo sul balcone del cortile. Una coperta era adagiata sulle sue ginocchia mentre la sua mano stringeva il suo bastone. Di tanto in tanto chiudeva gli occhi e annuiva. I servitori ci avevano riferito che voleva stare da solo, finchè non fosse arrivato Namjoon. Quest'ultimo si preparò mentalmente per vedere suo nonno. Non appena arrivaste vicino al balcone lui si fermò non sentendo più i tuoi passi. "Cosa c'è che non va?" Chiese lui.

"Niente, stavo pensando che forse è meglio se ci parli da solo." Rispondesti tu. Namjoon annuì distrattamente, infatti la sua risposta fu piuttosto confusa, ma lo lasciasti comunque andare da solo. Tuttavia rimanesti nei paraggi, nel caso avesse avuto bisogno di te. Suo nonno presto notò i suoi piedi e aprì gli occhi. 

"Finalmente sei qui, mio Namjoon." Disse lui. La sua voce era calda e piena. Namjoon allora si sedette di fronte a lui e quest'ultimo fece una piccola risata.

 "Ciao Halabeoji," Namjoon gli sorrise. Gli era mancato molto suo nonno, o meglio l'uomo che lo aveva cresciuto e gli aveva dato l'amore di cui aveva bisogno, vista la mancanza dei genitori. Quell'uomo era lo scudo contro i commenti feroci dei membri della famiglia e oltre a questo lo aveva aiutato molto, incoraggiando Namjoon a essere solo se stesso. Anche se con il passare del tempo, Namjoon non sapeva che persona fosse realmente. Era qualcun altro quando era al lavoro, qualcun altro quando era con la famiglia, qualcun altro quando era con suo nonno, qualcun altro quando era con la futura moglie Jia e qualcun altro quando era completamente solo e onesto con te.

"Stai facendo un buon lavoro con la compagnia. Sono molto orgoglioso di te." Disse suo nonno.

"Grazie, grazie per aver creduto in me. Comunque, perchè sei qui fuori?"

 "È troppo affollato lì dentro, l'aria è avvelenata dall'ego e dalla disonestà. Non avrei mai immaginato che la mia famiglia sarebbe arrivata a questo, affamata di potere e denaro. Non sono soddisfatto di tutto ciò. Ho fallito come genitore."

"Halaheoji, ti prego, non è colpa tua. Il modo in cui quelle persone sono diventate, è solo colpa della loro volontà e le loro intenzioni. Tu hai fatto tutto quello che potevi."

 Suo nonno gli afferrò la mano e ci diede sopra dei piccoli colpetti leggeri ma severi. "Sono felice che tu non faccia parte di quella massa. Sono felice che tu sia felice. Tu e Hoseok mi rendete più orgoglioso di tutti gli altri." Disse lui. "Ma non pensi che sia ora di sposarsi?"

"Halabeoji, non voglio sposarmi, almeno non adesso." Piagnucolò Namjoon.

"Lo so, nipotino mio, lo so. Io non voglio metterti pressione, ma ho sentito parlare i tuoi zii del fatto che vogliono abbassare le tue azioni in azienda perché non hai una famiglia stabile e un erede."

Namjoon strinse i suoi denti. "Si sta parlando della mia vita personale e loro non hanno il diritto di ficcarci il naso."

"Ma io voglio anche che tu trovi qualcuno. Conosco delle donne e so che a te potrebbe importare di meno di loro. Ma Namjoon, è ora di fare sul serio. So come ci si senta soli a lavorare tutto il tempo. E inoltre voglio dei pronipoti." Namjoon rise nervosamente e ti lanciò un'occhiata. Per la maggior parte, avevi ascoltato gran parte della conversazione. Poiché suo nonno aveva una voce forte. "Posso sistemarti io con qualcuno. Ho già in mente una ragazza." Namjoon scosse lentamente la testa ma suo nonno continuò a parlare. "È la nipote di un vecchio socio in affari. Ha studiato legge ad Harvard e ha un lavoro decente, ed è anche molto carina." Namjoon ne dubitava, nessuno poteva essere carina come...non importa.

"Halabeoji, io non-"

"Smettila. Lascia che ti metti in contatto con lei, è una brava ragazza." Namjoon in quel momento si trovava in difficoltà. Non voleva incontrare nessuno ma allo stesso tempo non voleva far arrabbiare suo nonno. "Dirò alla mia segretaria di fissare un appuntamento con lei." Namjoon ti guardò con occhi confusi, poichè non sapeva come uscire da quella situazione. La cosa giusta da fare per te sarebbe stata rimanere dov'eri e stare fuori dagli affari di quella famiglia. Ma non lo facesti, ti avvicinasti con sicurezza a loro due. Gli occhi di Namjoon si allargavano sempre di più ad ogni tuo passo.

"In realtà, Halabeoji. Non occorre metterlo in contatto con nessuno...perché io e lui stiamo uscendo insieme." Dicesti tu, mettendo poi una mano sulla spalla di Namjoon. Lui la afferrò come un punto di ancoraggio e il suo cuore si rilassò. Dopo essersi rilassato, si rese conto di quello che avevi appena detto e di scattò ti guardò. Tu invece rimanesti a fissare suo nonno in cerca di una reazione.

Suo nonno ridacchiò un po. "Speravo che fossi tu."

"Cosa?" Chiedeste contemporaneamente tu e Namjoon.

"Sei una persona adorabile, T/N. Ti ho vista crescere e fare un cambiamento drastico ma ancora prevalente. Sono orgoglioso di te e non potrei immaginare un altro partner migliore per il mio Namjoon."

 "Halabeoji, come facevi a sapere che ero io?" Chiedesti tu.

"L'altra sera ho parlato un po con Namjoon e sentirlo parlare felicemente mi ha fatto capire un paio di cose. Normalmente ha paura di venire qui." Rispose lui. Namjoon allora arrossì e distolse lo sguardo. "In ogni modo, mi aspetto un invito per il matrimonio, va bene?" Entrambi annuiste timidamente. Suo nonno rimase lì fuori mentre voi due ritornaste dentro. Namjoon era tranquillo stranamente ma tu eri preoccupata che fosse arrabbiato con te.

"Ehi, mi dispiace per averlo fatto." Dicesti tu una volta arrivati in un angolo isolato. "Potrei andare a spiegargli che stai con Jia-"

"No, non farlo. Halabeoji sembra felice, quindi ti ringrazio. Ma sai che fa sul serio, vero?"

"Lo so." Rispondesti tu.

"E a te sta bene?"

Sospirasti. "Si. Non voglio che la tua carriera ne risenta. E voglio anche dirti che questa cosa non interferirà con la tua attuale relazione."

"T/N, si tratta di un matrimonio. È ovvio che interferirà con le nostre relazioni." Disse ad alta voce lui e per fortuna c'erano poche persone in quella parte della casa.

Tu scuotesti la testa. "Non lo farà. Sarà solo un matrimonio temporaneo, per toglierti di dosso tutta questa gente. Passato un anno, divorzieremo, così potrai sposare Jia se vuoi."

"T/N pensaci bene. Questo è un matrimonio. Quando eri più giovane hai parlato così tanto sul fatto che volessi sposarti solo con una persona per tutta la vita. Non posso farti questo."

"L'ho pensato tanto tempo fa, ed allora non sapevo nulla di come funzionasse il mondo reale. E considerando che sono l'unica persona che può aiutarti in questo momento, ci sposeremo. Io lo faccio per te, Namjoon." Guardandolo notasti quanto fosse abbattuto. Aveva bisogno del tuo aiuto ma allo stesso tempo riteneva che fosse ingiusto nei tuoi confronti quella decisione. "Puoi pensare che sia stupida o egoista, ma non me ne importa."  

"T/N..."

"Sposami, Namjoon."

Mono_l1sa

ʜᴏᴜsᴇ ᴏғ ᴄᴀʀᴅs - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora