Capitolo 16

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Namjoon tornò verso mezzanotte terribilmente ubriaco. Non appena aprì la porta cadde per terra. E non appena lo vedesti rimanesti senza fiato e subito dopo cercasti di correrle incontro. Ogni passo però che tu facevi era doloroso per via del tuo tutore, ma non ti importava, in quel momento volevi raggiungerlo a qualunque costo. Quest'ultimo non appena lo raggiungesti aveva il viso rosso e farfugliava parole. "Allontanati da me." Disse lui. "Non toccarmi."

"Smettila di fare l'infantile, lasciati accompagnare al divano." Dicesti tu. Ma lui non si mosse.

"No, solo T/N può toccarmi. Mi piace un saaaaaccooo." Disse lui, allontanando delicatamente le tue mani dalle sue spalle. Almeno era fedele, ma non era quello il punto focale della conversazione in quel momento.

"Gesù Namjoon, non ti vedevo così ubriaco da...Namjoon, quanti anni hai?"

"21." Rispose dopo un po lui. 21 anni, l'età in cui eravate ancora al college e l'anno in cui lui ti rifiutò.

"Pabo, cosa sarebbe successo se avessi avuto 5 anni o giù di lì?" Urlasti tu. "Non sarei mai potuta venire a prenderti per prendermi cura di te." Lui non disse niente ma si alzò con te da terra e si diresse verso il divano. Era strano che fosse tornato a quell'età, ma eri così grata che non fosse tornato adolescente. In quel momento ti rivenne in mente quando successe per la prima volta. Dopo essere tornato alla normalità, ti aveva riferito che c'era un motivo per cui ritornava ad una certa età. "Perché hai 21 anni, Namjoon?"

Lui si allentò la cravatta e poi si tolse la giacca, gettandola a terra. Se lo avesse fatto ai suoi 26 anni sarebbe andato fuoridi testa considerando che era una giacca di Tom Ford. "Ti amo, T/N." Disse lui piano.

"Sei ubriaco. Non sai nemmeno cosa stai dicendo." Dicesti tu, agitando le mani in segno di congedo. Lui però te le afferrò e ti guardò negli occhi.

 "Dico sul serio, io ti amo."

"Non ti credo." Dicesti tu senza mezzi termini, con gli occhi che ti bruciavano per via dell'intrattenimento delle lacrime.

Lui allora ti mollò le mani e mise un broncio. "Mi dispiace di averti rifiutata. Non volevo." Disse con gli occhi chiusi, posizionando poi la testa sulle tue ginocchia. In quel momento non potesti fare a meno di accarezzargli la testa.

"Allora perché l'hai fatto?" Chiedesti tu per curiosità.

"Perché non posso stare con te." Rispose lui.

Inclinasti la testa. "Perché no?" Le tue dita continuarono a vagare tra i suoi capelli mentre con l'altra mano tenevi strettamente la sua. La sensazione di disagio era sempre presente nel tuo cuore, ma piano piano stava svanendo. Da quando ti aveva rifiutata, avevi bloccato completamente quel ricordo. Nuvole oscure aleggiavano su quell'immagine e se solo ci avessi pensato avrebbero potuto verificarsi persino delle tempeste.

Namjoon aprì la sua bocca un paio di volte, poi la richiuse e infine la riaprì. Gli girava la testa ma sapeva che quella era l'unica possibilità per dirti tutto. Perché nei suoi 26 anni, era troppo codardo per dirti la verità. "Perché a causa di quello che sono, non sarei in grado di darti una buona vita."

Ridesti leggermente, poiché il grande motivo per quella storia era stato rivelato ma ti aveva messa ancora più in confusione. A quel punto pensasti che avrebbe potuto anche dirti 'non sei tu, sono io'. "Di cosa stai parlando Namjoon? Io ti amo per quello che sei."

Lui scosse leggermente la testa. "La mia malattia. Non so se esiste una cura per quello che ho e per questo ho paura che io non possa piacerti più. Ho paura di bruciare il resto della tua vita per tutto quello che mi succederà." Anche i suoi occhi bruciavano per l'intrattenimento delle lacrime, ma alla fine lasciò che una lacrima gli bagnasse il volto. Quando andasti ad asciugargliela, lui tenne la tua mano sulla sua guancia.

 "Ma non sapevi della tua malattia fino all'età di 23 anni." Dicesti tu. Era stato allora che era iniziato tutto e per un anno intero lo aveva affrontato da solo quel problema finché tu e Jungkook non avevate inventato quella pillola. Ciò che gli succedeva era simile ad una febbre e spesso rimaneva a letto per alcuni giorni, anche persino per una settimana intera finchè non si riprendeva. Era stato straziante per te guardarlo in quelle condizioni.

"Le prime volte sentivo che qualcosa non andava in me. Mi sentivo morire, cosa che credevo più che giusta visto che avevo costantemente paura di voltarmi e ferirti." Stringesti la tua mascella, non ti piaceva che qualcuno parlasse della morte, specialmente Namjoon. Quindi gli schiaffeggiasti leggermente una guancia come un avvertimento.

"Non dire cose del genere." Gli consigliasti tu. "Perché dovrei sentirmi oppressa da una cosa del genere?"

Lui mormorò. "Non lo so. Io non sono perfetto e tu ti meriti la perfezione al tuo fianco."

 "Se tu non sei perfetto allora niente in questo mondo lo è." Sorridesti tu. Allora Namjoon aprì lentamente i suoi occhi e cercò di incrociare il tuo sguardo.

"Mi dispiace per averti ferita." Disse lui, sistemandoti poi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Era solito farlo, quindi ti risultò un gesto normale. Quando lo faceva diceva sempre che gli dava fastidio vedere il tuo viso coperto dai tuoi stessi capelli, ed era vero, odiava il modo in cui ti nascondevano da lui.

"Va tutto bene. Sono contenta che tu mi abbia detto tutto questo." Le nuvole nel tuo cuore a quel punto sparirono. Il sole non era ancora apparso, ma ti sentivi più leggera. In tutti quegli anni avevi pensato che qualcosa non andasse in te e finalmente ora era saltato fuori che entrambi foste solo insicuri di voi stessi. Come te, Namjoon si sentiva solo e ferito. Come te, non poteva confidarsi con nessuno. E come te, aveva barricato i suoi sentimenti, e quest'ultima era stata la parte più terribile.

"Mi ami ancora?" Chiese lui.

"Si."

"Bene." Detto questo si tirò a sedere e si voltò verso di te. "Posso baciarti?" Chiese lui.

"C-cosa?" Dicesti tu, soffocandoti con l'aria.

"T/N, posso baciarti? Ho aspettato questo momento per così tanto tempo e penso che questa potrebbe essere l'unica volta in cui riesca a farlo." Disse timidamente lui. La convinzione con cui disse quelle parole ti fece annuire e allora lui ti sollevò il mento e ti tirò più vicino. La sensazione delle sue labbra sulle tue era nuova per te. Erano calde ed estremamente tenere. Lui si mosse lentamente, un po insicuro di quanta forza ci avrebbe dovuto mettere. Anche per lui quel territorio era nuovo. Poiché si era tenuto quel magnifico momento per la persona giusta che sapeva saresti stata tu.

 "Spero che il te di 26 anni ricorderà questo momento." Dicesti tu dopo esserti allontanata un po. Il tuo naso tuttavia era ancora al contatto con il suo poiché nessuno dei due voleva separarsi l'uno dall'altro.

"Me lo ricorderò." Sussurrò lui. La sua pupilla tornò alla normalità. In quel momento notasti un luccichio nei suoi occhi.

"Cosa-" Namjoon, dopo essere tornato normale al primo bacio, ti attirò rudemente a sé per un secondo, senza trattenersi. 

Mono_l1sa

ʜᴏᴜsᴇ ᴏғ ᴄᴀʀᴅs - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora