Capitolo 6

225 26 5
                                    

Qualcuno bussò alla porta dell'appartamento. Gli occhi di Jungkook si illuminarono subito quando vide chi ci fosse dietro quella porta. "Hyung!" Esclamò lui, attirando a sé Namjoon per un abbraccio. Essendo figlio unico, Namjoon aveva imparato ad amare le interazioni con Jungkook. Quei piccoli atti li rassicurava. Namjoon avvolse le braccia attorno a Jungkook e gli diede qualche pacca sulla schiena.

"Anche tu mi sei mancato, amico. Dov'è T/N?"

"Noona è sotto la doccia. Avresti potuto chiamare prima di venire. Avevi bisogno di qualcosa?" Jungkook lo fece accomodare sul divano e poi gli prese una birra. Il più anziano scosse la testa negando.

"Ho guidato fino a qui da solo. Non dovrei bere." Disse Namjoon con leggerezza. Il maknae sembrò sorpreso dalle sue parole.

 "Wow, non ti sei fatto accompagnare dal tuo autista? Deve essere una cosa importante allora." Ridacchiò lui alla fine della frase. Namjoon non disse niente, tutto quello che fece fu rimanere concentrato sul suono della doccia e non appena si spense si sentì sollevato. Da quando ti aveva vista con Seokjin e aveva sentito i tuoi piani con lui, una sensazione di ansia le era cresciuta nello stomaco. Non si era concentrato sul lavoro per il resto della giornata e aveva ignorato persino tutte le chiamate provenienti da Jia. Non gli piaceva sentirsi così poiché si era ripromesso che non si sarebbe mai lasciato andare a dei sentimenti così inutili.

"Noona, vieni in soggiorno, sbrigati!" Urlò Jungkook. Ed è allora che Namjoon sentì i tuoi passi picchiettare velocemente sul pavimento e non appena ti vide arrossì. Tutto quello che stavi indossando in quel momento era un asciugamano bianco e i tuoi capelli stavano ancora gocciolando. Ti truccavi raramente, ma c'era qualcosa nel tuo viso in quel momento che ha Namjoon fece tremare.

"Cosa c'è? Sei mo-" Ti bloccasti immediatamente nel momento in cui i tuoi occhi incontrarono la figura di Namjoon che a sua volta ti stava guardando. Jungkook allora si colpì la fronte. "OhMioDio!" Urlasti tu tornando poi di corsa in camera tua. Namjoon tutta via ridacchiò e ti seguì. Poi spinse la porta e tutto ciò che riuscì a vedere fu te che stavi indossando una maglietta. In ogni modo Namjoon non si concentrò sulla tua pelle nuda, ma si limitò a fissare i tuoi movimenti, così aggraziati e disinvoltamente belli. Si morse il labbro e respinse quei pensier. "Da quanto tempo sei lì?" Chiedesti tu, strappandolo dai suoi pensieri.

"Non molto." Rispose lui.

"C'è una piccola cosa chiamata privacy." Dicesti tu sarcasticamente.

 "Non ha senso nasconderlo. Ti ho già vista nuda." Disse lui senza mezzi termini, la cosa ti fece soffocare ed è allora che gli lanciasti l'asciugamano addosso.

"È stato 20 anni fa, quando avevamo ancora i pannolini!" Urlasti tu. La cosa non ti fece arrabbiare più di tanto, ma il fatto che non ti guardasse come una donna normale era l'unica cosa che ti faceva ribollire il sangue. "Che ci fai qui, comunque? Ci siamo visti letteralmente poche ore fa."

"Mi crederesti se ti dicessi che mi mancavi?"

 "No." Rispondesti subito tu. "Non credo che tu sia il tipo che dice cose del genere. Tranne al mio fratellino. In ogni modo qual è il vero motivo per cui sei qui?"

"Una persona idiota ha lasciato la borsa con dei vestiti nel mio ufficio." Rispose lui.

"Non credo che questo giustifichi il fatto che tu sia venuto qui." Dicesti tu mentre ti asciugavi i capelli.

"No, hai ragione. C'è un altro motivo." Disse lui e tu aspettasti che continuasse a parlare. "Non andare a quell'appuntamento con Seokjin."

"Scusami?" Il tuo asciugamano cadde mentre lo guardasti, sperando che stesse scherzando.

"L'ho visto chiederti di uscire. Non farlo." Disse lui severamente, facendo un passo verso di te. La sua espressione rimase sempre la stessa, seria e arrogante.

"E perché non dovrei andarci?" Dicesti tu con tono di sfida.

Lui esitò, cercando di trovare le parole giuste da dirti. "Perché non voglio che tu ci vada."

Ridesti un pochino, per poi passarti la lingua all'interno della guancia, un'abitudine che avevi preso da Jungkook. "Prima di tutto, non è una buona ragione. E secondo, per quanto mi riguarda, tu non sei nessuno per dirmi cosa devo e non devo fare."

"Lo capisco, ma non mi piace." Disse lui scuotendo la testa.

"Che cos'è che non ti piace? È un bravo ragazzo, non dovresti essere felice per me?" In quel momento, avresti voluto cacciarlo di casa. Non si era mai comportato in quel modo, e non capivi del perché si stesse comportando così.

"Cosa?" Chiese lui come se ciò che avevi detto non avesse senso.

"È un ragazzo bello e affidabile che è interessato a me. E tu come mio migliore amico, non dovresti essere felice nei miei confronti per questa cosa?" Chiedesti tu alzando un po la voce.

"No, non lo sono! Avresti dovuto parlarmi prima di lui e invece l'ho scoperto così all'improvviso."

"Perché ti sarebbe interessato se te lo avessi detto?"

Lui fece un altro passo più avanti verso di te. "Io ti racconto tutto delle mie relazioni. Ma non so niente di te!" Urlò lui.

"Non ti ho mai chiesto di dirmi tutto di te! Anzi, mi sarebbe piaciuto se non mi avessi detto niente perché così non mi sarei sentita così a disagio sapendo che stavi con qualcun altra." Urlasti tu di rimando. Ma lui non sembrò fare un passo indietro, non era nel suo sangue arrendersi.

"Ti dico quello che faccio e quello che penso, perché è così che dovrebbero interagire due persone come noi! E ora quello che voglio dirti, è che non voglio che tu esca con lui."

 "Perché?"

"Perché è povero. Non proviene da un posto buono. Certo, è intelligente ma non sarà molto più di quello. Ho visto le sue capacità e sono mediocri. Lui non è abbastanza per te." I tuoi occhi tremarono e la tua gola si seccò di punto in bianco. Namjoon si rese conto troppo tardi di ciò aveva detto. "T/N-"

"Quindi non è abbastanza per me perché è povero? Non è abbastanza per me o per te, Namjoon? Ed è per questo che mi hai rifiutata quella volta? Perché ero povera? Perché il mio nome non aveva valore? È per questo?" Chiedesti tu a bassa voce. Le lacrime allora uscirono dai tuoi occhi come cascate. Fuori dalla porta, Jungkook aveva sentito tutto e l'unica cosa che fece fu sospirare. 

"No, no. Non lo volevo dire e non è per quello che è successo quel che è successo." Disse Namjoon, tremante, avvicinandosi poi a te per toccarti le spalle, ma tu lo spingesti via. "Mi dispiace, ti prego, credimi. Tu sei fantastica, non mi interessano i sold-"

"Esci."

"T/N, ti prego." Ti pregò Namjoon.

"Esci e porta via con te i vestiti. Non li voglio più." Dicesti tu prima di voltargli le spalle per poi andartene. Namjoon iniziò a seguirti ma Jungkook lo fermò.

"Penso che dovresti andare, hyung." Disse lui piano.

"Jungkook, tu lo sai che non intendevo quello, giusto?" Chiese freneticamente Namjoon. Jungkook annuì con un sorriso triste stampato sulle labbra.

"Ti chiamo più tardi, hyung." Disse prima di chiudere la porta. Dentro l'auto, Namjoon si maledisse mentalmente per essere stato così stupido. Guardò poi la tua finestra dal suo finestrino oscurato e infine silenziosamente, incominciò a guidare per tutta la notte. Era determinato e per questo non ti avrebbe lasciata andare a quell'appuntamento. 

Mono_l1sa

ʜᴏᴜsᴇ ᴏғ ᴄᴀʀᴅs - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora