2 maggio 1998
HogwortsAutrice
Ormai la battaglia sembrava persa per sempre. Voldemort avanza orgoglioso seguito dai suoi seguaci e da Hagrid, catturato poco prima, che tiene in braccio Harry.
Ginny - Neville...Neville chi è quella persona che Hagrid tiene in braccio. Neville chi è?! - chiede quasi piangendo.
Suo padre la tiene per il fianco, Ron ed Hermione si guardano con le lacrime agli occhi mentre Sirius e Remus sono sostenuti da Regulus e Barty e quasi quasi non vogliono guardare.
Lily piange sulla spalla del marito, coperti solo dal mantello.
Voldemort - Harry Potter...è morto! - esclama ghignando.
Ginny - NO NO! - urla cercando di andare verso Harry, ma Arthur la trattiene.
Voldemort - Stupida ragazza...Harry Potter è morto. E tutti voi, adesso, vi unirete a me -
Voldemort continua a parlare, ma nessuno dell'ordine riesce a seguire il discorso.
Ron continua a guardare il corpo privo di vita di Harry, il suo migliore amico, suo fratello.
Tutte le risate, le lezioni passate insieme, gli allenamenti di Quidditch, le serate a casa Potter d'estate, i viaggi...tutto questo era morto per sempre, insieme al suo migliore amico.
Anche Hermione guarda Harry, il suo unico fratellino e, con le lacrime agli occhi, pensa che non se lo meritava.
Non meritava tutti gli insulti nei suoi confronti al secondo anno perché si pensava fosse l'erede di serpeverde, né si meritava gli insulti ricevuti al quarto anno perché era stato scelto come quarto partecipante della gara, e nemmeno al quinto quando lo ritenevano un pazzo fuori di testa.
Harry è morto per proteggerli, tutti, anche quelli che non se lo meritavano.
Mentre Arthur la stringe a sé, Ginny piange in silenzio.
Harry, l'amore della sua vita, è morto e la rossa in questo momento sente un vuoto che si espande nel petto per ferire il cuore.
Poteva dire addio agli abbracci, ai baci, al suo sorriso, alla sua risata, al suo stupido ghigno made in Potter, ai suoi occhi verdi che adorava e ai suoi capelli neri con i quali giocava sempre.
Poteva dire addio alle partite alla Tana o ai viaggi con la sua famiglia, ai pomeriggi in piscina.
Harry era morto e si era portato una parte di lei con sé.Sirius e Remus si tengono mano nella mano, come per darsi coraggio e accanto a loro ci sono Regulus e Barty.
Harry, il loro piccolo Harry a cui avevano cambiato il pannolino, avevano visto giocare con la scopa, al quale avevano insegnato a ballare, a usare la magia, era morto per sempre.
Il loro primo nipote, quel fagottino azzurro dai capelli neri e gli occhi verdi, non c'era più.
Non avrebbero potuto più scherzare, raccontarsi gli scherzi fatti in passato, né loro potevano più raccontargli com'erano i suoi genitori quando erano giovani e litigavano.
Non potevano più abbracciarlo la mattina quando si svegliavano, né potevano vedere il suo sorriso tanto simile a quello di James e nemmeno gli occhi verdi di Lily.
Harry era morto e loro non potevano accettarlo.
Da sotto il mantello, James sostiene Lily in lacrime, stringendosela al petto e accarezzandole la schiena.
Lily - Harry...il nostro bambino...il nostro piccolo Harry... - sussurrava tra i singhiozzi.
James - Lily vedrai, non è finita, non può finire così - sussurra cercando di convincere pure se stesso.
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Il Ritorno di Lily e James Potter
FantasyCOMPLETA E se al quattordicesimo compleanno di Harry, Lily e James tornassero in vita tramite una magia sconosciuta? E se Sirius e Remus si mettessero insieme? Cosa succederebbe se nel corso degli ultimi anni di Hogwarts tutto il gruppo dei genitori...