"Marco, allora tu vai con loro e con Claudia sul van. Io sono arrivata ultima per parlarti del tuo intervento alla trasmissione televisiva e torno in studio con taxi, così ci vediamo tutti la' e continuiamo a parlare delle novità per gli stadi 2023" disse Marta rivolgendosi al gruppo seduto sul divano a casa di Marco per il pranzo.
"Ma va! Figurati. Ci manca anche questo. Ma non vedi che magnifiche giornate di ottobre? Mi fate solo un favore se mi fate prendere ancora qualche volta la moto prima che arrivi l'inverno milanese. Volevo tanto una moto quando stavo a Roma e mai avrei pensato che l'avrei presa a Milano per usarla tre mesi all'anno!" Disse ridendo alla fine della frase.
E senza lasciare spazio per alcuna replica da parte di Marta, si alza dal divano, mette le scarpe da ginnastica che aveva lasciato sul tappeto, prende il giubbotto nero da moto, afferra il casco sul tavolino all'uscita e aspetta gli altri sulla porta per chiuderla a chiave.
In effetti si era fatto tardi, per via della pianificazione del nuovo impegno alla trasmissione televisiva e questo rendeva la mattinata un po' più concitata di quanto Marco avesse pensato appena sveglio.
Però in fondo tutta quella gente a casa - erano tutti amici anche se coinvolti a 360' nel lavoro - gli faceva piacere. Finito il tour la settimana prima, provava come sempre un senso di svuotamento per i primi giorni che faceva fatica a far passare: era come transitare improvvisamente dal tutto di un tour al nulla della sua casa da scapolo a Milano. Prima o poi doveva trovare una soluzione per questo piccolo disagio, ma per ora gli bastava avere amici intorno che riempissero di nuovo un po' i suoi giorni. Di riposare, in fondo, non gli importava granché.
Fra i tanti, qualcuno ha preso l'ascensore, altri sono andati a piedi per le scale. Lui e Marta si attardano un po' aspettando l'ascensore per il giro successivo.
"Sai che da quando hai avuto l'incidente in motorino a maggio, non mi piace più tanto l'idea che tu vada sulla moto. Credevo veramente che con la spavento che ci siamo presi tutti quanti, forse ti decidessi a venderla. In fondo non hai più l'età per queste cose, o no?" finisce la frase con un mezzo sorriso, guardando Marco fisso negli occhi, con un misto di preoccupazione e rimprovero.
"Cazzo Marta, è l'unica cosa seria che mi sono comprato da quando lavoro! Fammi usare il giochino ancora un po' dai. In fondo lo so che non sei preoccupata per me ma perché pensi che sia pericoloso perdere la tua gallina dalla uova d'ora se mi succede di nuovo qualcosa" dice Marco scherzando.
"Non dire mai più una cosa simile e non osare nemmeno pensarla" sta per arrabbiarsi sul serio al pensiero che Marco non creda al fatto che lei era seriamente preoccupata per lui e stava per continuare il discorso quando Marco le parla sopra "dai su, Marta, scherzavo e lo sai benissimo. Ora tranquilla, rilassati, ne parleremo più avanti di quello che devo e non devo fare con la moto ok?" Accenna a mettersi due dita sulle labbra per lanciarle un bacio, ma Marta stizzita si gira verso l'uscita dell'ascensore che nel frattempo era tornata al pianerottolo di Marco ed era anche arrivata al piano terreno.
La vede, senza che lei si giri più, salire sul van e chiudere lo sportellone.
L'autista tira giù il finestrino: "Marco, aspetto che tu esca dal garage con la moto così vai avanti che vai più veloce".
Marco mettendosi il casco fa un segno di ok con la mano.
Marta dice sottovoce: "Ci manca che vada anche veloce".
Guarda dal finestrino oscurato Marco che scende in garage, prende l'ipad e inizia a controllare le mail durante il tragitto per risparmiare tempo all'arrivo.
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SEI IL TUTTO - MARCO MENGONI
FanfictionMarco ha avuto il pensiero sfuggente di essere forse finalmente arrivato dove sognava fin da bambino. Era forse arrivato anche il momento di godere di questo successo e di calmare il suo animo sempre in subbuglio, sempre alla ricerca. Aveva finalm...