Capitolo 27 - Filippo

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"Marco, ciao."
"Ciao Filippo, come stai?"
"Io me la cavo. Tu invece ho letto sui giornali che stai andando alla grande. Ti sei presentato di nuovo ai tuoi fans e sono rimasti sbalorditi. Sei tornato, insomma"
"Tornato è un termine un po' forte. Sto cercando di capire come fare a portare avanti una vita per come sono e con quello che so fare"
"Hai sempre avuto una marcia in più. Te l'ho  sempre detto e non ho mai dubitato delle tue risorse e delle tue capacità"
"Lo so e mi hai aiutato tanto, anche in questo periodo. Continuare a sentirti mi è stato utile.
"Marco, ho tanto sofferto per questa situazione. All'inizio, subito dopo l'incidente, non poterti vedere, non poterti parlare. Non poter chiedere notizie. Rimanere in attesa di qualcuno che si degnasse di ricordarsi di me. E di dirmi qualcosa. In attesa di una chiamata di Claudia. Non è giusto"
"Filippo, non voglio affrontare ora nessun discorso di questo tipo. Ti ho spiegato che volevo stare da solo. Come te ho allontanato tutti: ma con te ho continuato a parlare perché ti voglio veramente bene"
"No Marco, con me hai continuato a parlare proprio perché non mi vuoi così tanto bene. Hai smesso di parlare alle persone che volevi proteggere veramente. I tuoi genitori, Claudia.... Marta"
"Filippo, mi spiace, davvero"
"Marco, è inutile. Mi hai aiutato quando ne avevo bisogno, quando non sapevo che fare di me, come affrontare il mio essere con la mia famiglia, mi hai ispirato, mi hai trattato come uno di casa. Ma a me questo trattamento, starti vicino così, da amico, solo da amico, non basta, non è mai bastato da quando ti ho conosciuto. Ho sperato sempre che tu cambiassi idea, che vedessi in me altro. Finora non è stato. E non sarai mai. Non posso continuare a vivere così la mia vita. Ora stai di nuovo trovando te stesso. Ti riaffacci al mondo. Io non voglio esserti di ostacolo o di peso. Sii libero di volare, senza obblighi, senza pensieri.
Ho pensato per un po' che mi sarebbe bastato vivere così, nella tua contemplazione. Starti accanto, senza ricevere altro se non la tua amicizia. Ma è un peso troppo grande, una sofferenza far parte a metà della tua vita. Ci sono già altri che vivono così attorno a te, senza avere il coraggio di dichiarare il loro amore, pur di starti vicino"
"Filippo, di chi parli?"
"Non puoi non esserti accorto di Marta. Lei ti ama di un amore folle, intenso, da anni. Ma ha sempre preferito non dirti nulla per evitare di rovinare tutto. Di doversi allontanare da te, di abbandonarti anche sul lavoro. Preferisce trattenere i suoi sentimenti, vivere all'ombra del tuo sole, come un satellite che gira per e con il suo pianeta. Ha creduto di morire nei giorni in cui non era chiaro cosa ti fosse successo e come ne saresti uscito. Ha vissuto letteralmente con il tuo zaino in mano per giorni, sperando di trattenerti e di averti con se'. Claudia e tua mamma hanno capito e le sono state vicine."
"Ma io non mi sono mai accorto di nulla davvero. Come ho potuto? Ho sempre pensato fosse una forte amicizia da anni. Un legame che nasce dal lavoro ma che è andato oltre per affetto reciproco. Lei la mia migliore consigliera e io il suo migliore amico. In tutti questi anni, mi ha visto uscire, frequentare persone, le parlavo addirittura di loro, chiedevo consiglio, mi confidavo. I miei dubbi esistenziali, le mie riflessioni, evoluzioni, crescite, anche le cose che non potevo o non volevo dire ai miei. Quante ferite le ho inferto senza accorgermi? Come sono stato crudele? Tutto concentrato su me stesso. Da bravo figlio unico che pensa che il mondo giri attorno a lui"
"Mi spiace averti detto queste cose proprio ora. Ma riprendere a vivere vuole anche dire doversi fare carico di tutto quello che ti circonda"
"Hai ragione. Sono rimasto isolato e ovattato per mesi. Devo riprendere in mano,  non solo me, le mie forze, ma capire anche cosa devo fare e cosa posso ancora fare. Devo riprendere in mano anche le altre persone. Pensavo di proteggerle in questo modo, in realtà cercavo di proteggere me, dai loro sguardi, dalla loro sofferenza, pensavo fosse più facile vivere da solo e fare i conti solo con me stesso. Ma come mi sono avvicinato a quei ragazzi che stavano fuori dai cancelli, ho capito che non posso stare senza di loro. Non posso stare senza gli altri"
"Spero di averti aiutato, almeno a pensare, e di aver ricambiato così in parte tutto quello che hai fatto per me"
"Filippo, si, mi hai risvegliato da un torpore, in cui non avevo capito di essermi immerso da tempo"
"Semplicemente ti ho parlato. Riprendi a parlare con tutti loro. Come hai fatto con i ragazzi, come hai fatto con me. Ora vado. Ho deciso e vado. Altrimenti rischio di non andarmene mai più. Se hai bisogno di qualsiasi cosa, chiamami. Oramai sei pronto per la tua nuova vita"
"Filippo, ti chiedo scusa per tutto. E ti ringrazio anche. Ti auguro il meglio, davvero. E soprattutto ti auguro di trovare la persona giusta, che ti ami, ti capisca e ti apprezzi per l'immensità del tuo cuore e delle cose che sai dare"
"Ti ho amato, ti amo e ti amerò per sempre, ciao Marco"

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"Mamma, ciao"
"Marco!"
Nadia scoppia a piangere, tenendo il cellulare con due mani quasi per paura che Marco dall'altro capo possa di nuovo andare via.

"Mamma, ciao""Marco!"Nadia scoppia a piangere, tenendo il cellulare con due mani quasi per paura che Marco dall'altro capo possa di nuovo andare via

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 14, 2023 ⏰

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