Capitolo 7 - Mamma

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Nadia's pov

Che bella Venezia.
Poi starci qui con Maurizio, non ha prezzo.
Erano anni che non andavamo via noi due. Chissà poi perché! Direi che Marco oramai è grande. Mi viene da ridere a pensare a quante volte abbiamo rinunciato a fare dei viaggi per non allontanarci da lui. E ha più di trent'anni!

I suoi occhi.

Perché mi vengono in mente i suoi occhi, proprio ora, in maniera così forte? Chissà. Sono così belli, come fai a non pensarli.
Dopo lo chiamo, come gli ho promesso.
I suoi occhi. Ancora i suoi occhi.
Starà bene, Marco?
Che sciocca, perché non dovrebbe stare bene?

@@@@@@

"Dobbiamo avvisare i miei zii, ci hanno chiesto di avvisarli al più presto. Perché hanno detto cosi? Perché vogliono che vengano subito? Cosa hanno capito vedendo Marco. Non ci hanno detto nulla. Non ci hanno voluto dire nulla. Vogliono che ci siano loro" Claudia incalza facendo esplodere i suoi pensieri a voce alta.
"Marta, io non riesco a chiamarli adesso, non ora. Non riuscirei a dire una parola. Non riesco a non piangere".
Marta è rannicchiata sul sedile. Tiene stretto a se' lo zaino. Come fosse Marco. Aveva l'odore di Marco. Era ancora un po' aperto come lo aveva lasciato lui infilandoci l'ultima cosa prima di uscire da casa. Avesse sempre tenuto stretto così anche lui, lo avesse obbligato a non usare la moto, non sarebbe successo nulla. Non riusciva mai a fargli fare le cose che non voleva fare.
Intanto il van arriva all'Ospedale. Gli viene fatto cenno che c'è un ingresso per i mezzi che devono entrare al Pronto soccorso. Il van imbocca la rampa e in cima si ferma.
Dicono che deve fare scendere le persone e poi andare via.
Claudia avvisa Marta che devono scendere.
Marta sempre con lo zaino stretto al petto scende in silenzio, frastornata.
Claudia vede una infermiera: "Hanno appena portato un ragazzo che ha avuto un incidente in moto. Ci sa dire dove lo hanno portato? Dove dobbiamo andare? Magari servono notizie su di lui?"
L'infermiera guarda Claudia con un sorriso e mettendole la mano sul suo braccio: "Si, vi stanno aspettando. Potete andare da quella parte, dove ci sono le seggiole e aspettate. È appena arrivato e lo stanno visitando".
Sta in silenzio qualche secondo e poi: "Scusate se sono inopportuna. Capisco che siate preoccupate, ma dicono che è Marco Mengoni. È vero? È lui? Non posso credere che gli sia successo questo! Se avete bisogno sono qui. State tranquille è in ottime mani"
Claudia chiude gli occhi e sorride: "Neanche noi potevamo immaginare che sarebbe successa una cosa simile. Lo ha visto quando è arrivato? Come stava?".
L'infermiera non risponde. Non può dire nulla, non può dare notizie sui pazienti. Spetta solo ai medici. E in realtà era bene così. Non avrebbe mai voluto dire cosa aveva capito. Guarda in silenzio Claudia.
E lei comprende tutto.
" Va bene. Grazie mille. Allora aspettiamo lì. Grazie".
Claudia abbracciando Marta per le spalle si avvia verso il corridoio che le era stato indicato e fa cenno a Marta di sedersi. Si siede vicino a lei.

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Claudia e Marta non avrebbero mai voluto dover aspettare tutto quel tempo.
Forse un'ora o due, anche tre.
La testa vuota. Mille pensieri. Mille cose da fare e persone da avvisare.
Ecco. Sì. Dovevano iniziare a fare il punto, per ricordare che impegni aveva Marco in quei giorni.
La notizia si sarebbe diffusa.
Nel corridoio ogni tanto già si affacciava gente e le guardava con occhi curiosi, sussurrando e scuotendo la testa.
I giornalisti avrebbero iniziato a chiamare.
Chi avrebbe dato loro la forza di parlare e di fare tutto?
Claudia si ricorda di non aver ancora chiamato gli zii "Marta, devo farlo. Non posso più aspettare. Pensa se lo vengono a sapere da qualcun altro. La notizia inizia a girare. Marta per favore aiutami. Non mi lasciare sola in tutto questo".
Mentre finiva la frase, il cellulare di Marco inizia a suonare.
Marta infila una mano nello zaino di Marco e lo guarda. Sullo schermo lampeggia "Mamma". Era la mamma di Marco. Lo passa a Claudia. Nessuna delle due risponde. Se avessero risposto loro al cellulare di Marco sarebbe stato un disastro.
La notizia doveva esserle data con calma e precauzione. In fondo i genitori di Marco dovevano mettersi in viaggio in macchina e tornare a Milano: meglio se non avessero saputo tutto subito. Avrebbero viaggiato più sereni.
Era possibile non dire tutto? Avrebbero capito lo stesso?
Claudia in ogni caso non poteva più rimandare.

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Nadia's pov

Lo chiamo e non risponde mai. Ma dove lo mette questo telefono? Inizio a pensare che lo faccia apposta. Che quando lo chiamo non mi risponda per farmi arrabbiare.
I suoi occhi scuri. Ricompaiono di nuovo.
Ma come fai a arrabbiarti davanti a degli occhi così.
Fa niente, riprovo più tardi.
Bambino mio.

Bambino mio

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