Will adorava Nico.
L'aveva capito fin dal loro vero primo incontro, quando il figlio di Ade lo aveva rimproverato per il suo travestimento da spia, decisamente inappropriato, e il medico toccandolo aveva avvertito le tenebre che reclamavano il più giovane.
Aveva sentito un affetto smisurato per il moro fin da subito ed era riuscito a fargli saltare i nervi in pochi minuti.
Non che Nico fosse poi molto paziente.
Ma di solito riusciva a trattenere l'irritazione.
Quel giorno, invece, sembrava stranamente volubile e il suo umore passava da triste, ad allegro, a felice, a disperato, a passionale.
Will stava impazzendo.
E in quel periodo la salute del moro era anche peggiorata.
Avevano mangiato del cibo messicano gentilmente cucinato da sua madre e Nico non faceva che vomitare piegato sul water.
Will non aveva mai visto un virus così.
Insomma vomitava anche i suoi piatti preferiti.
Stava diventando scheletrico.
Will lo vedeva continuamente pallido e stanco.
Rientrò con calma in casa e si stese sul letto matrimoniale, sentendo l'odore di muschio bianco e menta emanato da Nico.
Guardò il soffitto bianco e il lampadario colorato.
Una volta gli era caduto in testa.
Perché Nico ci aveva lanciato contro una scarpa e il lampadario aveva ceduto sul suo cranio.
La finestra si spalancò e ne entró un giovane diciassettenne dai capelli biondi e gli occhi azzurro cielo.
Will sbuffò.
Suo padre sembrava più giovane di lui.
Di cinque anni.
Apollo si stese affianco al figlio con un ghigno divertito.
-A cosa devo il piacere? -
-Ricordi le preghiere che tu e Nico avete recitato per avere un figlio? -
-Sì ma ancora niente-
-Per te, forse. Dì a Nico che Era è impaziente - fece misterioso il dio.
-Che significa? - Fu la risposta sbigottita di Will.
Apollo sparì in un lampo e il figlio rimase steso sul letto ad aspettare che il fidanzato lo chiamasse per la cena.
Quando la testa di Nico sbucò dalla porta il biondo si sollevò come un'automa.
Il moro scrutò con interesse l'espressione vuota del fidanzato.
Si sarebbero sposati fra tre mesi e, di solito, appena lo vedeva iniziava ad elencare tutto ciò che ancora non avevano preparato.
-Nico? È passata la nausea? -
-No ma sarà un semplice virus - rispose tranquillo Nico.
-Non credo.-
-Stai insinuando che io menta? Non mi vuoi più, vero?-
Nico aveva gli occhi lucidi di pianto.
-No, amore mio! Non fare così!-
Will sbuffò internamente.
Solo una persona incinta era così volubile.
Ringraziò Era di non doverlo portate lui il bambino.
Portò di peso il fidanzato in infermeria e spiegò velocemente i suoi dubbi ai fratelli.
Sebbene fossero abbastanza scettici misero a disposizione le apparecchiature necessarie per un'ecografia.
Will baciò un furibondo e ignaro Nico.
I figli di Apollo inventarono una scusa per giustificare l'ecografia e osservarono divertiti il monitor.
C'era davvero un bambino.
Will svenne sotto gli occhi allibiti di Nico che ancora non sapeva niente.
Il fratello, Austin, sbuffò divertito e risvegliò il biondo.
Nico intanto iniziava a temere qualche orribile cancro.
-Tesoro...-iniziò a disagio Will.
-Diciamo che forse Era ci ha messo lo zampino-
-Che c'entra Era?-
-Tu sai qual è il potere di Era, no?-
-È la dea del matrimonio, no?-
-Anche ma non solo.-
-La dea della fedeltà? -
-Non solo-
-La dea della fertilità? -
-Bingo!-
-E cosa c'entra? -
-Nico...c'è un bambino nella tua pancia -
Il figlio di Ade non si mosse.
Rimase immobile come una statua preoccupando il fidanzato.
-Will, sono incintO!?-
Nico scoppiò a ridere e a piangere contemporaneamente.
-Ma non sono adatto a fare il padre!-
-Ci pensavi prima di divertirti con nostro fratello - sbuffò Austin.
-Ho paura di partorire! -
-Nico...se necessario lo farò uscire a forza - Fu la lugubre e inquietante risposta del biondo.
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Dopo Gea (Percabeth e Caleo )
FanfictionCome vivono i nostri eroi anni dopo la guerra. La vita quotidiana di Annabeth e Percy. Le risate di Will e Nico. La linguaccia di Piper con Jason. La lealtà di Leo per Calypso. Gli scherzi di Travis a Katie. L'Elisio di Silena e Charlie. Legg...