La giornata di Will iniziò come tante altre.
Insomma niente di che.
Dovette correre in accappatoio per tutta la cabina 7, visto che i suoi fratelli gli avevano nascosto tutti i vestiti.
Ad un certo punto entró anche Nico che dopo aver fissato l'accappatoio mezzo aperto era scappato via con il viso in fiamme ma questa era routine. Si sentiva leggermente oltraggiato per la fuga rapida del figlio di Ade ma decise di sorvolare sapendo quanto fosse impressionabile il ragazzo.
Insomma non era nudo.
Lui non li vedeva tutti questi problemi.
Ma Apollo non era mai stato un puritano.
E il figlio di Ade era degli anni 40.
Infilò un paio di mutande recuperate dal cassetto di Austin (come erano arrivate lì? Il guaio di avere 15 fratelli).
Recuperò alcuni pantaloni da Angel (insomma Angel? Quel ragazzo era minuscolo si vedeva che non erano suoi i vestiti) e uscì in cerca dei suoi fratelli.
Gettò via l'accappatoio suo letto di Helen e si incamminò alla ricerca di Thomas, una delle poche anime buone della cabina 7.
Insomma portare via tutte le sue magliette era orribile.
Austin avrebbe pagato caro quell'affronto.
Annabeth e Percy passarono lì vicino e la bionda arrossì, puntando gli occhi grigi sul petto abbronzato di Will che fece finta di non accorgersene.
Superandoli sentì Percy esclamare qualcosa come "non dirmi che è anche il tuo tipo!".
Sorrise divertito chiedendosi vagamente cosa intendesse Percy con la parola "anche ".
Insomma quanta gente poteva trovarlo anche solo vagamente interessante?
In confronto alle star che vagavano ogni giorno per il Campo, lui era niente.
Fra i Sette, Nico, Reyna e quelli più popolari, Will non era certo in lista per il premio di semidio sciupafemmine.
E non ci teneva affatto.
Aveva gusti differenti.
Ammettere di essere gay con la sua famiglia era stato...complicato.
Sua madre si era risposata e aveva avuto numerosi fratelli mortali.
Tutti lo avevano trovato simpatico ma non c'era mai stata davvero una sintonia.
Forse per il semplice fatto che lui era quello diverso.
Non era moro con gli occhi viola della madre e neanche rosso con gli occhi verdi e la carnagione cadaverica del patrigno.
Apollo era biondo,abbronzato e con due grandi occhi blu.
Non ci si poteva aspettare che Will fosse molto diverso.
E ammettere di essere gay era stata la goccia che avwva fatto traboccare il vaso.
Cacciato di casa e diseredato.
A diciotto anni poteva vantare un diploma e una borsa di studio per l'università di medicina.
Eppure per pagarsi gli studi aveva dovuto trovarsi un lavoro, rischiando costantemente di incappare in qualche mostro.
Will era riuscito ad alternare i suoi doveri al campo con lo studio, la guerra e il lavoro e si godeva quel minimo di pausa.
Ma sarebbe durata?
Si sentiva nella merda.
Ricacciò indietro l'agitazione e lo sconforto e si stampò in faccia una sottospecie di sorriso allegro.
Piper vedendolo assunse un'aria preoccupata.
-Will va tutto bene? Sembri pallido. E questo aggettivo, riferito ai figli di Apollo non è mai un buon segno. -
- Tranquilla Pips-
La rassicurò con un sorriso che la figlia di Afrodite tradusse come "Sto per svenire ma tanto dovevo Comunque andare in infermeria "
La ragazza assunse un'espressione preoccupata ma non commentò.
-Se hai bisogno di aiuto puoi chiedere a chiunque qui al campo. Nessuno qui si azzarderebbe a farti uno sgarbo -
-E perché dovrebbero preoccuparsi di offendermi? Non capisco -
Will non si era mai considerato un tipo particolarmente spaventoso ed era stato spesso preso in giro dai figli di Ares, Nemesi o Nike.
Quindi non capiva cosa fosse cambiato.
Effettivamente, pensandoci, era dalla fine della guerra che nessuno lo avvicinava più per deriderlo o altro.
Persino Clarisse girava al largo.
E si parlava di Clarisse La Rue.
Mise su un'espressione preoccupata che dovette allarmare la capo cabina di Afrodite.
-Piper...tu sai perché la gente ha paura di ferirmi in qualunque modo.-
-Era una domanda? - tentò sarcastica Piper.
-No. Tu lo sai- ribattè autoritario Will.
Piper provò a negare.
Ma Will sfoderò la sua migliore arma.
Mise su i suoi dolcissimi occhioni blu da cagnolino abbandonato sull'autostrada.
E Piper non seppe dire di no.
Forse aveva la lingua ammaliatrice ma non si poteva dire di no agli occhi di Will.
- Beh...è grazie a Nico -
-Nico? Nico Di Angelo? Il figlio di Ade? -
-Ha minacciato tutti al campo. Se ti infastidiscono si ritrovano negli Inferi al servizio di suo padre -
Will spalancò occhi e bocca.
-Nico? Il mio Nico?-
-Tuo? Da quando è tuo?- fece confusa Piper.
-No niente. Io vado-
Will corse via seguito a vista da Piper.Quando finalmente trovò Nico, nascosto dietro una duna in spiaggia, si lasciò cadere esausto al suo fianco.
Poggiò il capo sulla spalla del moro che strinse istintivamente la presa attorno alla vita del figlio di Apollo.
- Ho saputo che hai minacciato i ragazzi del campo-
Nico arrossì e Will seppellì il viso nel collo dell'altro.
-Neeks....grazie. Ma non era necessario. Davvero. Io sto bene anche così. Sarei più felice se ti decidessi ad uscire allo scoperto e a confermare la nostra relazione. Sai dopo un po' mi piacerebbe sentirmi chiamare "il ragazzo di Nico".-
Il figlio di Ade lo baciò lentamente, chiedendo di accedere alla bocca del figlio di Apollo, che non si fece pregare troppo.
Will gemette sulle sue labbra e Nico si strinse di più al biondo avvolgendo le braccia al collo del biondo.
Quando si separarono, Nico sussurrò qualcosa all'orecchio del biondo, che non capì subito il senso della frase.
-Dirò a tutti che sei off-limits perché sei il mio ragazzo. E se chiunque (maschio, femmina o ermafrodita ) osa avvicinarsi per flirtare me la pagherà cara.-
Will si aprì in un commosso sorriso di gioia.Angolo autrice : ciao bellissima gente.
Dovete scusarmi per il ritardo ma sono stata da mercoledì a sabato a Salerno e ieri avevo un compleanno di diciotto anni.
Un bacio
Alexis
STAI LEGGENDO
Dopo Gea (Percabeth e Caleo )
FanfictionCome vivono i nostri eroi anni dopo la guerra. La vita quotidiana di Annabeth e Percy. Le risate di Will e Nico. La linguaccia di Piper con Jason. La lealtà di Leo per Calypso. Gli scherzi di Travis a Katie. L'Elisio di Silena e Charlie. Legg...