Fra i rumori della folla

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24 MAGGIO 2025

È stato naturale scegliere maggio come mese in cui sposarci. La proposta è avvenuta a dicembre, il mio mese preferito, e il matrimonio sarebbe stato celebrato a maggio, il mese preferito di Simo.

Certo, organizzare un matrimonio in cinque mesi precisi non è stato facile ma il nostro desiderio era quello di una cerimonia semplice, intima, e poi Frana e Chicca hanno fatto uscire le wedding planners nascoste in loro e si sono proposte come aiutanti per tutti i preparativi.

Simone, nei cinque mesi di preparazione, ha provato a non perdersi nulla, partecipando attivamente a tutte le scelte nonostante dovesse dividersi tra i vari set e prove per gli spettacoli teatrali. Il suo bisogno di dover avere sempre tutto sotto controllo, unito alla voglia che fosse tutto perfetto, lo hanno portato più volte sull'orlo di una crisi isterica ma, nonostante tutto, direi che ce l'abbiamo fatta.

Finalmente il grande giorno è arrivato.

È almeno un'ora che provo a fare una doccia e ogni volta, puntualmente, vengo fermato dal mio telefono che riprende a squillare. Il più delle volte è mia madre che sente il bisogno di assicurarsi che vada tutto bene, esattamente come la volta precedente in cui me l'ha chiesto, circa dieci minuti prima.

Nell'istante in cui lo penso, il telefono ricomincia a vibrare e ad illuminarsi ma, questa volta, il faccione di Matteo che appare sullo schermo mi suggerisce che, almeno, non è di nuovo lei.

«Ma allora è proprio un vizio quello di chiamarmi prima dei matrimoni!»

«E certo Manuè, non bisogna cambia' le buone abitudini».

La voce canzonatoria di Matteo mi fa sbuffare una risata leggera.

«M'hai chiamato n'altra volta pe' dimme che so' 'no stronzo?» gli chiedo, facendo riferimento alla telefonata avvenuta tra noi il giorno del suo matrimonio con Chicca.

«Nah, tanto già lo sai, me pare superfluo».

«Superfluo? Ao, ma quando parli così?»

«Da quando me la faccio co' quel perfettone del ragazzo tuo!»

«Quasi marito vorrai di'» lo correggo.

«Eh, quasi marito, e infatti te chiamavo proprio pe' quello. Non è che vuoi manda' a monte un altro matrimonio, no?»

«Ma nun lo di' manco pe' scherzo! Simone è l'amore della vita mia e io so' mesi che conto i minuti che mancano a 'sto matrimonio».

«Mamma mia, me fai veni' er diabete. Comunque, meglio così, me volevo solo assicura'. Chicca sta iperventilando, penso sia più emozionata oggi che quando ci siamo sposati noi! O forse saranno gli ormoni... fatto sta' che è da stamattina che piagne e io 'sta delusione del matrimonio saltato proprio nun gliela potevo da'» si prende una pausa per ridacchiare nervosamente alle sue stesse parole e poi continua. «In ogni caso, i tuoi fantastici migliori amici stanno per venire da te, fatte trova' almeno vestito che altrimenti le viene n'altra crisi e partorisce il giorno del matrimonio tuo!»

«Se la smettete tutti de chiama' forse me riesco a fa' la doccia» quasi urlo, frustato, prima di salutarlo e correre in bagno per non permettere al telefono di bloccarmi ancora.




Avverto il suono del citofono mentre sto provando, con scarsi risultati, ad abbottonare i polsini della camicia.

Apro senza neanche assicurarmi che siano loro e mi avvicino alla porta per aprire anche quella.

Dopo pochi secondi, fanno il loro ingresso in casa Matteo, nel suo completo grigio, e Chicca, avvolta nel suo abito ampio rosa e bianco dal quale è ugualmente visibile il pancione di quasi nove mesi.

Come un fiore nella neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora